Darfur e Sudan, Zimbabwe, Somalia e Myanmar sono le crisi umanitarie piu' ignorate dai media italiani nel 2008. E' quanto sostiene il quinto 'Rapporto sulle crisi dimenticate', realizzato da 'Medici senza frontiere' con il patrocino della Federazione nazionale della stampa (Fnsi) e presentato stamani presso la Stampa estera a Roma da Kosta Moschochoritis, direttore generale della sezione italiana
Il dossier, che stila una top ten delle situazioni umanitarie piu' gravi che hanno scarsa o nessuna copertura mediatica in Italia, mette al quinto e sesto posto il Congo/Nord Kivu e il Pakistan e a seguire le crisi transnazionali dovute alla malnutrizione infantile (che ogni anno e' concausa della morte di circa 4 milioni di bambini) e il dramma della cosiddetta co-infenzione HIV-tubercolosi. In coda alla classifica ci sono l'Etiopia e la critica situazione dei civili iracheni ''Oltre a portare soccorso alle persone in difficolta' -ha spiegato Moschochoritis, - il nostro obiettivo e' anche quello di denunciare quanto l'azione umanitaria viene ostacolata e supportare i mezzi di comunicazione nel diffondere informazioni precise su cio' che avviene in certi contesti''. Al dossier ha collaborato, l'Osservatorio di Pavia, analizzando le edizioni dei telegiornali del giorno e della sera Rai e Mediaset, che mediamente hanno dedicato il 6% dei servizi totali ai contesti di crisi nel mondo. Rai 3 e' stata quella piu' sensibile a certi temi, mentre Studio aperto e' l'ultima della lista. In assoluto le crisi piu' notiziate del 2008 sono state quella mediorientale, quella fra Georgia e Russia, l'Afghanistan, il Tibet., mentre fra le dieci dimenticate quelle che hanno avuto maggiori servizi sono state l'Iraq (soprattutto per essere uno dei temi della campagna presidenziale americana o con riferimento alle operazioni italiane nel territorio), il Pakistan (in relazione alle conseguenze politiche della morte di Benazir Bhutto e delle dimissioni di Musharraf), la Somalia (con riferimento al rapimento delle due suore italiane) e la crisi relativa alla malnutrizione, che ha occupato i tg nazionali soprattutto a luglio durante il vertice Fao di Roma. Roberto Natale, presidente della FNSI anch'egli presente alla conferenza, ha parlato della necessita' ''di una maggiore responsabilita' professionale, che non puo' essere soggetta solo alla cinica logica dell'auditel'', e ricordando l'attenzione data dai media alla maglietta di Amanda Knox che recava la scritta ''all you need is love'', indossata durante una delle udienze al processo di Perugia, ha suggerito di mostrare nei servizi sulle crisi umanitarie i bambini con una t-shirt ''all i need is food''. ''Cosi' staremo a vedere - ha concluso - se avranno lo stesso impatto mediatico ''. (ANSA)