''Possiamo fare anche un flash mob o la campagna 'La Rai in lutto di più', ma non è più tempo di iniziative nei confronti del dg Mauro Masi. C'è bisogno di una Rai che progetti e che sia governata in modo diverso da oggi''. Lo ha detto il segretario dell'Usigrai, Carlo Verna, al Congresso della Fnsi di Bergamo. ''Abbiamo messo più timbri che indicano come i giornalisti della Rai siano contro Masi - ha aggiunto -, dallo sciopero, al referendum, alla condanna per comportamento antisindacale''.
Verna ha quindi citato ''un articolo di Mattia Feltri, che all'indomani del referendum su 'La Stampa', ha parlato di noi come 'i soliti fascio-leghist-piediellin-finian-catto-demo-eco-dipietr-radical- casinian-rutellian-coministi'. Siamo praticamente tutti''.
Il segretario Usigrai è tornato inoltre sul caso della troupe del Tg3 aggredita ieri a Tunisi. ''Rubino e Cuffaro – ha spiegato -, nonostante fossero autorizzati e accompagnati da una persona indicata dal governo tunisino, sono stati colpiti dalla polizia. È evidente che non ci sono garanzie per lavorare in sicurezza''. (ANSA)
RAI: NUOVO VERTICE RAI CORPORATION, IL 27 IL PIANO FICTION
VERSO OK A CONTRATTO DI SERVIZIO; POLEMICA LOMBARDO-MINZOLINI
(di Nicoletta Tamberlich)
Nuovo vertice per Rai Corporation, con la nomina a presidente del direttore generale Mauro Masi e dei consiglieri (i vicedirettori generali Gianfranco Comanducci e Antonio Marano). A deciderlo il CdA di Viale Mazzini che è tornato a riunirsi oggi dopo la pausa natalizia. All'Ordine del giorno anche l'illustrazione del piano fiction 2011-2012 (solo una prima scorsa in vista dell'approvazione definitiva che avverrà invece il 27 gennaio).
E oggi torna a parlare anche il direttore generale che - intervistato dal 'Giornale' - nel delineare i futuri scenari
dell'Azienda ammonisce: ''basta con la tripartizione rigida che risale a trent'anni fa ed è ormai superata''. Parole, quelle del Top Manager di Viale Mazzini, che hanno fatto insorgere Pd e Idv. La ''tripartizione'' di cui parla il Dg è quella ''fra una Rai Uno votata all'intrattenimento delle famiglie, una Rai Due più giovanilistica e una Rai Tre con il monopolio esclusivo dell'informazione e culturale''. Critiche nei confronti di Masi arrivano anche dal segretario dell'Usigrai Carlo Verna dal congresso della Fnsi di Bergamo: ''C'è bisogno di una Rai che progetti e che sia governata in modo diverso da oggi''.
Sul tavolo del CdA oggi anche il contratto di servizio (la cui approvazione sarebbe stata sollecitata nei giorni scorsi dal ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani, dal presidente AgCom Corrado Calabr• e dal presidente della Vigilanza Sergio Zavoli). L'accordo tra Rai e ministero infatti è scaduto a dicembre 2009 ma il Cda, messo allo strette dal collegio sindacale sulla mancata copertura dei costi del servizio pubblico, ha rinviato la firma. Il via libera al testo potrebbe arrivare nella prossima riunione, come sollecitato oggi dal consigliere di maggioranza Antonio Verro. E secondo quanto riferito da fonti di maggioranza e opposizione, l'orientamento
sarebbe quello di dargli luce verde nel prossimo CdA in programma giovedì 20, anche se non si possono escludere sorprese dell'ultimo minuto.
L'internalizzazione di Rai Corporation era invece prevista nel piano industriale insieme a quelle di Rai Trade e Rai Net, già approvate dal Cda.
Da segnalare l'interrogazione parlamentare presentata da Felice Belisario, capogruppo dell'Italia dei Valori e dal senatore Pancho Pardi, componente della Vigilanza, al ministro Romani che invitano a bloccare la svendita di RaiWay: ''La Rai - scrivono i parlamentari - chiudera' il bilancio del 2010 con un passivo di circa 130 milioni di euro che, sommandosi ai precedenti, portera' l'azienda ad una esposizione finanziaria di 250 milioni di euro. Cio è accaduto anche a causa delle pessime scelte strategiche di Masi. Da ultimo, egli pensa di svendere
per una cifra ridicola la consociata Raiway, strategica per l'operativita' dell'azienda''.
Ma la giornata di oggi è stata caratterizzata anche da un forte botta e risposta tra il presidente della Regione
siciliana, e il direttore del Tg1: Raffaele Lombardo ha usato parole di fuoco contro Augusto Minzolini che definisce 'Minzokiller' per una serie di servizi andati in onda nell'ultimo mese e mezzo a carattere, a suo dire, diffamatorio.
Immediata la risposta di Minzolini: ''Non comprendo i motivi del nervosismo'' di Lombardo, ''che ieri il Tg1 ha intervistato proprio per dargli modo di chiarire alcune questioni messe in luce dai reportage sull'amministrazione siciliana andati in onda sul telegiornale da me diretto''. Ma Lombardo insiste: ''Dopo un intervista di un'ora, hanno mandato in onda solo 30 secondi. Mi sarei aspettato più rispetto, ma non tanto per me ma per la
Sicilia, che è stata attaccata più volte dal Tg1''. E Minzolini controreplica: ''Lombardo continua a dire una cosa non vera: i reportage Tg1 non sono un attacco alla Sicilia, semmai in essi si fanno degli appunti alla gestione dell'isola''. (ANSA)