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Osservatorio sui media 24 Ott 2011

Da Lsdi.it: raccontare storie altrimenti non raccontabili La grande sfida del Data journalism e altre notizie

Il processo di digitalizzazione ha generato una immensa quantità di materiale da scoprire, analizzare, confrontare e processare: esso richiede nuove, complesse competenze professionali ma pone concretamente nuovi piani di interazione fra giornalismo e interessi di cittadinanza, attraverso il movimento per l’ Open Data e la trasparenza degli atti della pubblica amministrazione

Il processo di digitalizzazione ha generato una immensa quantità di materiale da scoprire, analizzare, confrontare e processare: esso richiede nuove, complesse competenze professionali ma pone concretamente nuovi piani di interazione fra giornalismo e interessi di cittadinanza, attraverso il movimento per l’ Open Data e la trasparenza degli atti della pubblica amministrazione

– L’ aspetto giornalistico e quello civico si intrecciano ripetutamente nella ricostruzione fatta da ‘’Open Data – Data Journalism: trasparenza e informazione al servizio delle società nell’era digitale’’, di Andrea Fama, il secondo volume della collana “e-book di giornalismo”, curata da Lsdi insieme al Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia e a Simplicissimus, che sarà presentato il 27 ottobre a Roma nella sede della Fnsi – Una nuova razza di giornalisti del futuro in grado di leggere anche nei territori della Rete apparentemente irraggiungibili e di cogliere le opportunità di collaborazione con quelle realtà già esistenti in possesso dei saperi tecnici necessari per sviluppare progetti giornalistici di ampia portata – La situazione e le opportunità in Italia – Mentre le redazioni devono attrezzarsi a questi compiti, le associazioni che si battono per la trasparenza devono rilanciare un movimento maturo, in grado di condizionare il dibattito pubblico e di spingere il parlamento ad adottare nuove norme, sulla scia dei Freedom of Information Act che già esistono in altri paesi
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Social network e banche dati, grandi risorse per il giornalismo investigativo


L’ inchiesta giornalistica e il data journalism si stanno sviluppando di pari passo, offrendo delle grosse opportunità e degli scenari fino a poco fa del tutto impensabili – Gli interventi di Paul Myers (BBC), Aron Pilhofer (New York Times) e Jenneth LaFleur (ProPublica) alla Gobal Investigative Journalism Conference di Kiev – Trucchi per seguire sulla rete delle persone senza scoprirsi – Come convertire i dati in mappe e tabelle con cui potenziare il volume di informazioni e di spiegazioni degli articoli – Ma resta sempre fondamentale il principio distintivo del giornalismo: “verificare sempre le fonti e non fidarsi del materiale che si trova online’’
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Dieci strumenti per un un buon Data journalism

Usando la tecnica tradizionale del decalogo (diffusissima nella cultura giornalistica Usa – tipo ‘’le x cose da imparare per…’’) Troy Thobodeaux ha scritto per Poynter.org un articolo che elenca i 10 strumenti che possono rendere più efficace il Data Journalism – Dai fogli di calcolo ai sisemi di interrogazione dei data base, dai dispositivi per la ‘pulizia’ dei dati agli strumenti per la visualizzazione, fino ai processi di analisi di document set – Un approccio molto didattico, che può essere utile a chi si avvicina in modo non superficiale al giornalismo basato sui dati
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Wikileaks, una grande sfida per l’ innovazione nelle redazioni


Alla Conferenza di Kiev sul giornalismo investigativo Andy Lehren (New York Times) e David Leigh (Guardian) hanno raccontato l’ impatto che i materiali diffusi dal sito di Assange hanno avuto sull’ organizzazione delle redazioni, costrette a trovare nuove strategie di gestione e controllo: catalogare le informazioni, creare database di ricerca, avviare indagini transnazionali per controllare l’attendibilità delle notizie e ricostruire le vicende – Una parte degli staff impiegati nell’ operazione Cablegate sono stati impegnati unicamente nel lavoro di verifica e controllo, il tutto, spesso nella massima segretezza – La centralità del ruolo del giornalista e l’ accelerazione nell’ affermarsi di nuove figure essenziali, come i data visualizer per il text mining, la destrutturazione e l’ estrazione delle informazioni implicite dall’ insieme dei cablogrammi
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Il digitale non riesce ancora a intaccare il duopolio Rai-Mediaset


Uno studio sui media digitali in Italia, realizzato per la Fondazione Open Society e presentato qualche giorno fa a Roma, offre un quadro pessimistico della situazione, spiegando che l’ inadeguatezza delle politiche pubbliche sui media e l’ informazione nasce proprio dalla priorità che continua ad essere data alla difesa degli interessi consolidati del duopolio
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La professione

Un genocidio via radio

La tesi di una studentessa dell’ università di Padova analizza il ruolo di una emittente radiofonica nel massacro del popolo tutsi in Ruanda - ‘’La voce dell’ odio, il genocidio in Ruanda e il ruolo dei media’’, ricostruisce in profondità la vicenda di Radio-Télévision Libre de Mille Collines, l’ emittente manovrata dai circoli estremisti hutu del Paese: utilizzata inizialmente come principale mezzo per fomentare la propaganda dell’ odio etnico e poi come vero e proprio strumento per dirigere i massacri - Fondatori, giornalisti e collaboratori più stretti sono stati accusati di genocidio e di crimini contro l’ umanità dallo speciale Tribunale internazionale perché ‘’pienamente consapevoli del potere delle loro parole nei confronti della popolazione ruandese’’
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Sette giornalisti (qualunque) del New York Times raccontano perché, come e cosa scrivono


Le notizie sul giornalismo e sui giornalisti occupano uno spazio sterminato della Rete, ma è difficile trovare spunti sulle esperienze individuali concrete dei giornalisti, ricostruzioni della loro storia, racconti sul modo con cui la professione viene affrontata nel lavoro quotidiano - E’ quello che ha cercato di fare una redattrice del New York Times, che ha posto ad alcuni colleghi del giornale tre semplici domande: Come sei diventato giornalista? Qual è la cosa più strana o più interessante che hai scritto? Come descrivi il tuo processo di scrittura giornalistica?
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La Rete

Internet: Russia, 5 minuti per le notizie e 51 per i social network


E’ uno dei dati dello sviluppo della Rete nel paese, che vede ora 43 milioni di cittadini usare internet almeno una volta al giorno, con un tempo di permanenza media di 121 minuti al giorno – Uno sviluppo impetuoso, che sta spingendo tutto il sistema dei media tradizionali a fare i conti con la nuova realtà delle reti sociali – Anche la RIA Novosti, agenzia di stampa statale e prima fonte di in formazione del paese, ha annunciato una prossima integrazione di FB nel suo sito
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I social media come nuovo tessuto culturale

Brian Solis, uno dei maggiori esperti di nuovi media, parte dai dati di una recente ricerca della Nielsen sull’ uso dei social network negli Stati Uniti per sostenere che ormai essi rappresentano la ‘’nuova normalità’’ e per lanciare il suo ultimo saggio, ''The end of business as usual''
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Editoria

Giornalismo partecipativo, fioriscono nuove piattaforme

Blottr, nato nell’ agosto 2010 a Londra, è arrivato in Francia e lunedì aprirà in Germania, ma punta ad espandersi in altre sette paesi – Negli Usa nasce Fuego, mentre il Guardian apre una finestra sulla sua newslist
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Fotogiornalismo

Amedeo Vergani, lo scatto che racconta


E' il titolo di una mostra sul lavoro fotogiornalistico di Amedeo Vergani, uno dei fondatori di Lsdi, morto improvvisamente la notte del primo maggio 2010 - La mostra si apre il 29 ottobre nelle sale del Palazzo Civico ‘’Zaffiro Isacco’’, a Merone, e resterà aperta fino al 6 novembre - Sono foto di viaggio soprattutto, scatti che raccontano quello che a volte le parole non riescono a raccontare: il grande fotogiornalismo
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