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Osservatorio sui media 31 Ott 2011

Da Lsdi.it: il 38,4% dei giornalisti di America latina e Spagna guadagnano meno di 350 euro al mese e altre notizie

Il 37,8% dei giornalisti interpellati ricevono un salario fra i 500 e i 1.000 dollari e il restante 23,8% hanno uno stipendio fra i 1.500 e i 3.000 dollari

Il 37,8% dei giornalisti interpellati ricevono un salario fra i 500 e i 1.000 dollari e il restante 23,8% hanno uno stipendio fra i 1.500 e i 3.000 dollari

 - Sono i dati di una ricerca realizzata da Clasesdeperiodismo.com, un sito spagnolo dedicato all’ informazione e al giornalismo
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Giornata europea contro il precariato

Continuano ad aumentare gli iscritti all’Ordine, cresce (ma si impoverisce ulteriormente) il lavoro autonomo, cala il lavoro subordinato e sparisce il turnover nelle redazioni mentre gli ‘’attivi’’ continuano ad invecchiare - E’ la fisionomia della professione che emerge dall’aggiornamento, con i dati del 2010, della Ricerca ’’Giornalismo, il lato emerso della professione’’, realizzata l’anno scorso da Lsdi - Il lavoro sarà presentato in un incontro, organizzato da Fnsi e Lsdi, che si terrà la mattina del 4 novembre a Roma , in occasione della quarta giornata di ‘’Stand Up for Journalism’’, la Campagna della Federazione europea dei giornalisti, dedicata quest’ anno al problema del lavoro precario e della difesa dei freelance - All’ iniziativa parteciperanno, insieme a Franco Siddi e Roberto Natale, segretario e presidente della Fnsi, i presidenti degli altri quattro istituti di categoria, Andrea Camporese (Inpgi), Daniele Cerrato (Casagit), Enzo Iacopino (Ordine), Marina Cosi (Fondo Pensione Complementare) e la Commissione Lavoro Autonomo Fnsi
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Data journalism: una nuova razza di giornalisti?

Le associazioni per la trasparenza dei dati e l’ amministrazione pubblica sembrano essere in questo momento parecchio più avanti del giornalismo professionale (oltre che dello stesso ceto politico) - Anche se il traguardo di una legislazione che assicuri la trasparenza e l’ accesso pieno dei cittadini ai dati è ancora lontano e richiede il rilancio di un impegno comune di tutti i soggetti interessati – I temi al centro dell’ incontro-seminario sul Data journalism e l’ Open data che si è tenuto il 27 ottobre nella sede della Fnsi in occasione della presentazione di un ebook pubblicato da Lsdi
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Giornalismo partecipativo: YouReporter, una redazione di 16.500 cittadini

130.000 contributi fra video e foto, 4 milioni pagine viste e un milione di utenti unici nell’ ultimo mese. Questi i numeri della piattaforma web italiana di video giornalismo partecipativo, on line dal 2008 – In una intervista a Lsdi Angelo Cimarosti, uno dei suoi fondatori, racconta l’ esperienza che ha portato YouReporter a diventare uno dei più grossi centri di giornalismo partecipativo in Europa, bacino di materiali anche per le grandi testate, come è avvenuto in occasione di avvenimenti drammatici come il terremoto in Abruzzo, la strage di Viareggio, l’ alluvione in Veneto – Una piattaforma di condivisione di materiali audio e video in cui il cittadino è realmente l’ editore di se stesso – Materiali che, osserva Cimarosti, possono integrare, non certo sostituire il lavoro giornalistico: giornalismo “partecipativo” è la giusta definizione del servizio offerto da YouReporter, in caso contrario si tratterebbe di “giornalismo suppletivo”, non è la stessa cosa
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Come sarebbe dura oggi la vita del cronista Tintin

#Tintinhoy, un hashtag su twitter lanciato da un giornalista spagnolo, ha raccolto in due giorni oltre 4.000 tweet, battute e commenti ironici che forniscono una immagine della professione giornalistica ‘’più incisiva di tante ricerche e convegni’’
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Reti sociali: una guida per i redattori dell’ Afp

La maggiore Agenzia di stampa francese ha pubblicato per i suoi giornalisti un vademecum sul modo con cui usare Twitter, Facebook o LinkedIn: Il primo invito è a indicare il loro nome e la loro qualità di giornalista dell’ agenzia. Chi volesse invece esprimersi a titolo personale è tenuto a farlo attraverso un account personale in modo da ‘’conservare una posizione di neutralità’’, a cui l’ agenzia tiene molto, e ‘’per evitare quasiasi confusione’’
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Media e potere

La lunga marcia dei media alternativi alla conquista dell’ egemonia


A Montpellier, in Francia, un forum delle testate indipendenti ha fatto il punto sulla situazione dell’ ‘’altra stampa’’, chiarendo che se alcune testate vengono qualificate come ‘’alternative’’, è soprattutto perché la stampa ‘’tradizionale’’ non svolge più la sua funzione nei confronti dei cittadini e pecca sempre di più di mancanza di indipendenza
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Dopo Wall Street perché non occupare le redazioni?


La proposta provocatoria lanciata dal columnist David Carr sul New York Times - Carr tratteggia gli effetti della crisi del mondo editoriale per i giornalisti d’oltreoceano, dipingendo una situazione che pare molto simile a quella della finanza e delle banche: perdita di posti di lavoro e, per chi resta, condizioni sempre più difficili di precarietà basata su ritmi lavorativi crescenti e compensi calanti sono la norma alla quale fanno invece da contraltare bonus stellari per i manager che hanno, sostiene Carr, generato questa situazione
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Editoria

Informazione online: al New York Times il paywall non basta a compensare 5 anni di perdite pubblicitarie


I ricavi ottenuti attraverso il paywall non sono ancora sufficienti a compensare il declino della pubblicità sull’ edizione cartacea del New York Times. Lo sostiene un analista di Citigroup, Leo Kulp, che in un report inviato agli investitori ha declassato il rating sulle azioni del giornale da ‘’buy’’ (comprare) a “Neutral”
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Informazione su iPad, i potenziali ricavi sembrano limitati


Il dato emerge da una Ricerca condotta dal Pew Research Center’s Project for Excellence in Journalism in collaborazione con The Economist Group - Ad oggi solo il 14% degli utenti Usa ha pagato direttamente per accedere alle notizie e solo il 23% tramite un abbonamento abbinato ad un altro media. Solo il 21% afferma che sarebbe disposto a spendere 5 dollari al mese se questo fosse l’unico modo per accedere alle sue fonti preferite
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Una redazione integrata e tagli massicci per il Times di Londra


La ristrutturazione annunciata dal direttore del quotidiano londinese (150 posti di lavoro in meno su 700) dovrebbe modificare completamente il processo produttivo e produrre risparmi per circa il 12% del budget annuale – Ma, osserva Piero Macrì sul sito dell’ Osservatorio europeo di giornalismo (Ejo), è difficile prevedere quanto queste misure si possano coniugare con una maggiore qualità dell’informazione
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Quotidiani in mezzo a una strada, a Parigi


‘’Il digitale è fondamentale, ma il modello 100% online non può funzionare’’. E’ per protestare contro questa prospettiva che migliaia di copie di quotidiani – soprattutto Le Parisien e France soir – sono stati gettati in strada a Parigi per protestare contro i tagli nel settore della carta stampata - La protesta si è concentrata a Rue Lafayette, nel cuore della capitale, dove il traffico è stato bloccato, davanti alla sede della Federazione degli editori
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