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Internazionale 23 Mag 2005

Cuba, dopo l'inviato del Corriere della Sera è stata fermata ed espulsa anche una giornalista di Repubblica. L'Ifj protesta con Fidel Castro

Un secondo giornalista italiano, Francesca Caferri di 'Repubblica', giunta all'Avana per seguire la riunione dei dissidenti, e' stata fermata e espulsa dalla polizia cubana. Dopo essere stata interrogata dalla polizia dell'isola, hanno riferito fonti della Farnesina, è partita in serata (la notte in Italia) a bordo di un aereo con destinazione Madrid, da dove ha proseguito per l'Italia.

Un secondo giornalista italiano, Francesca Caferri di 'Repubblica', giunta all'Avana per seguire la riunione dei dissidenti, e' stata fermata e espulsa dalla polizia cubana. Dopo essere stata interrogata dalla polizia dell'isola, hanno riferito fonti della Farnesina, è partita in serata (la notte in Italia) a bordo di un aereo con destinazione Madrid, da dove ha proseguito per l'Italia.

Un secondo giornalista italiano, Francesca Caferri di 'Repubblica', giunta all'Avana per seguire la riunione dei dissidenti, e' stata fermata e espulsa dalla polizia cubana. Dopo essere stata interrogata dalla polizia dell'isola, hanno riferito fonti della Farnesina, è partita in serata (la notte in Italia) a bordo di un aereo con destinazione Madrid, da dove ha proseguito per l'Italia. Francesca Caferri - hanno riferito fonti del quotidiano 'La Repubblica' - stava rientrando nel suo albergo nella capitale cubana, quando e' stata fermata dalla polizia di immigrazione. Trasferita all'aeroporto nell'ufficio immigrazione - dove si e' recata per seguire la vicenda il 'numero due' dell'ambasciata italiana a Cuba, Laura Carpini - e' stata a lungo interrogata. Il ministro degli Esteri Gianfranco Fini ha nel contempo attivato l'unita' di crisi della Farnesina e si e' messo in contatto con l'ambasciatore italiano a L'Avana Elio Menzione. Secondo quanto riferito dalla Farnesina, l'accusa contestata dalla polizia cubana per la Caferri e' quella di essere entrata a Cuba con un visto turistico e di aver poi svolto attivita' professionale. Da qui il provvedimento di espulsione, il secondo nel giro di due giorni nei confronti di un giornalista italiano. Giovedi' era stato fermato e poi espulso da Cuba Francesco Battistini, del 'Corriere della Sera'. Ieri a meta' pomeriggio il giornalista e' rientrato in Italia, atterrando all'aeroporto di Malpensa. Per motivare l'espulsione gli sono stati contestati due reati: 'contatti illegali' e 'violazione delle leggi sull'immigrazione'. ''Ho subito un trattamento fermo e cortese, ma a tratti ruvido - ha detto Battistini ai colleghi - piu' ruvido di quello subito in Iraq, quando sono stato preso con altri colleghi. Ma li' era una situazione di guerra, e almeno il cibo li' mi era stato dato. Qui, quando ho chiesto dell'acqua mi e' stato risposto: 'Se la vuole se la paghi'''. Battistini ha raccontato di essere arrivato all'Avana alle 16 di giovedi' e di avere avuto gia' nel pomeriggio dei contatti con alcuni oppositori del regime castrista, in vista di partecipare, l'indomani, alla riunione dei dissidenti. ''E' probabile che uno di questi colloqui - ha detto il giornalista - sia stato intercettato in qualche modo dalle autorita' cubane. Perche' la sera stessa, alle 11, sono venuti in albergo a prendermi''. Da qui e' stato portato in un ufficio di polizia dove gli sono stati contestati, appunto, i reati di 'contatti illegali' e 'violazione delle leggi sull'immigrazione' (anche lui era entrato a Cuba con un visto turistico). Gli sono stati sequestrati passaporto e biglietto aereo e gli e' stato ingiunto di tenere spento il telefonino. ''Ho chiesto - ha detto Battistini - di poter telefonare all'ambasciata e mi hanno detto di no, alla mia famiglia e mi hanno ancora detto di no; al giornale, e anche qui la risposta e' stata negativa. Quindi mi sono rassegnato''. Nella notte pero' e' riuscito a digitare sul cellulare un messaggio al giornale: ''Arrestato''. Successivamente, dopo ore di attesa e incertezza, il passaporto gli e' stato restituito e c'e' stato l'imbarco su un volo per Parigi, da dove ha proseguito per Malpensa. In sostanza la stessa procedura - seppure in tempi piu' rapidi e con destinazione Madrid - e' stata seguita anche per la giornalista di 'Repubblica', che peraltro aveva comunque in programma di ripartire per l'Italia. (ANSA) La Federazione internazionale dei giornalisti (Ifj) ha protestato oggi con il presidente cubano Fidel Castro per il fermo e l'espulsione dell'inviato del 'Corriere della Sera' Francesco Battistini, della giornalista di 'Repubblica' Francesca Caferri e di altri tre giornalisti polacchi. In una nota diffusa a Bruxelles la Federazione, che rappresenta piu' di 500 mila giornalisti in oltre 110 Paesi, sottolinea di aver esortato Cuba a porre fine alla sua ''lunga campagna contro i giornalisti indipendenti''. La Ifj precisa di ''sostenere'' le proteste della Federazione della Stampa Italiana (Fnsi) sua affiliata. ''Questi fermi e la protratta carcerazione di oltre 20 giornalisti e scrittori sono la sconvolgente prova dell'intolleranza che ispira la politica sui media'', ha dichiarato nella nota Aidan White, il segretario generale della Ifj (International Federation of Journalists). ''Il regime cubano - ha aggiunto White - perde ogni credibilita' e il sostegno internazionale in suo favore si esaurisce a causa delle prepotenze e intimidazioni ai danni dei media''. (ANSA)

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