Il sit-in davanti al bar i cui proprietari sono stati aggrediti dai Casamonica il giorno di Pasqua

Cronisti minacciati, il 19 luglio conferenza stampa in Fnsi con i giornalisti aggrediti dai Casamonica

Cresce un clima di pericolosa intolleranza nel confronti dei giornalisti, del loro lavoro, dell'informazione libera al servizio dei cittadini. Dopo gli ultimi episodi di violenza ai danni di cronisti 'colpevoli' solo di adempiere il loro diritto-dovere di informare, Federazione nazionale della Stampa italiana, Ordine dei giornalisti, Usigrai e Articolo21 promuovono per domani, giovedì 19 luglio, alle ore 13, una conferenza stampa a cui parteciperanno anche i colleghi Floriana Bulfon di Repubblica e Piergiorgio Giacovazzo del Tg2, aggrediti da familiari degli esponenti del clan Casamonica arrestati ieri a Roma.
Saranno presenti, insieme con il segretario generale e il presidente della Fnsi, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti; il segretario del Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti, Guido D'Ubaldo; il segretario dell'Usigrai, Vittorio Di Trapani; la portavoce di Articolo21, Elisa Marincola; rappresentanti dell'Ordine dei giornalisti del Lazio, con la presidente Paola Spadari; di Libera contro le mafie e della Rete NoBavaglio; alcuni cronisti minacciati per via del loro lavoro e costretti a vivere sotto scorta, fra cui Federica Angeli; i legali che assistono la Fnsi nelle costituzioni di parte civile.
L'appuntamento è per giovedì 19 luglio, alle ore 13, nella sede della Federazione nazionale della Stampa italiana, in corso Vittorio Emanuele II, 349 a Roma (primo piano).

Giornalisti minacciati dai Casamonica, la solidarietà di Libera Informazione
Anche Libera Informazione aderisce e sarà presente alla conferenza stampa indetta dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana in programma domani 19 luglio alle ore 13.00, presso la sede della FNSI.
Le minacce e le violenze ai danni dei giornalisti Floriana Bulfon de la Repubblica e Piergiorgio Giacovazzo del TG2, avvenute all'indomani degli arresti disposti ai danni del clan Casamonica, sono assolutamente da censurare, in quanto minacce e violenze al diritto ad informare e a quello altrettanto fondamentale ad essere informati.
Accendere i riflettori dei media in quartieri e zone del Paese, che le mafie e i loro complici vogliono tenere sotto scacco e al buio, è la condizione ineludibile per vincere la battaglia contro la criminalità organizzata.
Per questo motivo Libera Informazione si unisce anche stavolta alla rete che le rappresentanze di categoria e le associazioni impegnate a tutela della libertà di stampa e di pensiero stendono a protezione dei colleghi e delle testate finite nel mirino della violenza.
Il fatto che questa solidarietà necessaria e convinta venga espressa nel giorno in cui si ricorda la strage di via D'Amelio non è solo una coincidenza singolare ma è piuttosto un ulteriore segnale della necessità dell'impegno del giornalismo libero nella lotta contro le mafie.