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Osservatorio sui media 26 Feb 2008

Crolla a livello di 15 anni fa l’occupazione nei media Usa – da lsdi.it

I posti di lavoro a dicembre 2007 erano 886.900, come nel 1992 – La crisi soprattutto televisione, radio e quotidiani, a cui facevano capo la metà dei posti di lavoro tagliati a partire dal 2000

I posti di lavoro a dicembre 2007 erano 886.900, come nel 1992 – La crisi soprattutto televisione, radio e quotidiani, a cui facevano capo la metà dei posti di lavoro tagliati a partire dal 2000

– In crescita i magazine e i siti online – Crescono invece gli addetti nei servizi di pubblicità e marketing, un settore che punta sempre meno sui media tradizionali http://www.lsdi.it/2008/02/22/crolla-a-livello-di-15-anni-fa-l%e2%80%99-occupazione-nei-media-usa/ ------------ Usa: almeno due redattori per “passare” un pezzo Il risultato di un sondaggio compiuto fra i lettori di Riflessioni di un newsosauro, un noto blog che si occupa dfi problemi dei media, relativo alla struttura di lavorazione degli articoli in un giornale di qualità – Il 21,9% vorrebbe che ogni articolo passasse per almeno tre redattori o più e per il 20,4% ne basterebbe uno solo http://www.lsdi.it/2008/02/22/usa-almeno-due-redattori-per-%e2%80%9cpassare-un-pezzo/ ------------ I giornali? Possono uscire bene dalla crisi Una ricerca della WAN, appena diffusa, sostiene che i quotidiani Usa hanno tutte le possibilità di rovesciare il declino del valore dei loro pacchetti azionari e quelli nel resto del mondo possono evitare il contagio americano – E fornisce una serie di indicazioni operative - L’ industria dei giornali “garantisce ancora una audience misurabile, affidabile e relativamente stabile” - E, secondo il Rapporto, realizzato nell’ ambito del progetto Shaping the Future of the Newspaper e intitolato “Investing in Newspapers”, “il taglio dei costi industriali, l’ incremento della diffusione locale e gli investimenti nel digitale” starebbero cominciando comunque “a dare i loro frutti” http://www.lsdi.it/2008/02/20/i-giornali-possono-uscire-bene-dalla-crisi/ --------- Ancora sul ‘churnalism’: un’ altra ragione del declino dei giornali Nick Davies, che ha coniato il termine, articola in un libro (“Flat Earth News”) la sua analisi sulla deriva del giornalismo contemporaneo – Al centro delle sue riflessioni il tempo, definito “la più preziosa risorsa di lavoro che avevamo come giornalisti”- I cambiamenti nella struttura delle redazioni sono tali per cui l’ errore non è più un fatto occasionale http://www.lsdi.it/2008/02/22/ancora-sul-%e2%80%98churnalism%e2%80%99-un%e2%80%99-altra-ragione-del-declino-dei-giornali/ -------------- Il giornalismo, un mestiere smarrito Malinconia e decadenza della professione in un libro appena uscito in Francia (“Notre métier a mal tourné”, ed. Mille et une nuits) – Il giornalismo come si sogna e si promuove e come invece è diventato – Un feroce attacco al giornalista investigativo, che si appoggia a una sola fonte escludendo il lavoro d’ inchiesta – L’ ideologia del giornalismo come una sorta di “proseguimento della rivoluzione con altri mezzi”, un surrogato della rivoluzione nato dalle ceneri del ‘68 – Il fallimento del progetto di indipendenza dei giornalisti che animava le Monde e l’ incertezza sul modello economico dell’ informazione online http://www.lsdi.it/2008/02/21/il-giornalismo-un-mestiere-smarrito/ --------- Pubblicità: gli inserzionisti cominciano ad abbandonare la tv tradizionale Secondo uno studio della ANA il 62% delle principali aziende Usa sono convinte che gli spot in tv non funzionano più – Previsto un calo degli investimenti del 12%, mentre l’87% degli interpellati pensa di rivolgersi seriamente al mondo del web http://www.lsdi.it/2008/02/22/pubblicita-gli-inserzionisti-cominciano-ad-abbandonare-la-tv-tradizionale/ ----------- Pubblicità: ora si incrociano i dati degli spot tv con le fidelity cards Un algoritmo dovrebbe misurare in maniera oggettiva l’ impatto della pubblicità televisiva sugli spettatori, confrontando i dati del piccolo schermo con quello delle carte-fedeltà dei supermercati – E’ una invenzione di una nuova società di ricerca, la TRA, che solo per il programma ha investito 6 milioni di dollari http://www.lsdi.it/2008/02/21/pubblicita-ora-si-incrociano-i-dati-degli-spot-tv-con-le-fidelity-cards/ ----------- Pubblicità: una rivoluzione imminente Attraverso i social network e la costruzione di profili individuali (behavioral targeting) i providers di internet potranno scavalcare i tradizionali editori online e “vendere” gli utenti direttamente agli inserzionisti – L’ attuale modello della pubblicità sul web diventerà sempre meno efficace, a favore della pubblicità diretta e individuale - Esther Dyson, una addetta agli investimenti per alcune importanti società Usa, spiega perché e come in un articolo su Wall Street Journal online http://www.lsdi.it/2008/02/20/una-imminente-rivoluzione-nella-pubblicita/ -------- Oscurato Wikileaks, il sito di “controintelligence” Il sito è stato chiuso per ordine di un giudice californiano in relazione alla divulgazione di una serie di documenti su presunte attività illegali di una banca svizzera – Wikileaks è comunque raggiungibile a un indirizzo numerico http://www.lsdi.it/2008/02/20/oscurato-wikileaks-il-sito-online-di-%e2%80%9ccontrointelligence%e2%80%9d/ ----------- L’ UE finanzia un progetto per il p2p L’Unione si impegna con 15 milioni di euro nel finanziamento di un progetto legato all’evoluzione di tecnologie p2p, quelle che consentono la condivisione di file - Si chiama P2P-NEXT e servirà a distribuire contenuti video o audio, soprattutto provenienti dalla tv – “La migrazione degli utenti dalla tv al web può essere un’opportunità e non solo una minaccia” http://www.lsdi.it/2008/02/22/l%e2%80%99-ue-finanzia-un-progetto-per-il-p2p/ ----------- “Salviamo la tv pubblica!”, una petizione contro il progetto Sarkozy I giornalisti di France2 hanno aperto un sito online lanciando una raccolta di firme per contrastare l’ ipotesi di togliere pubblicità al servizio pubblico – Un “colpo di mano” a favore della tv privata – TF1, il principale canale privato, raggiungerebbe il 70% del mercato http://www.lsdi.it/2008/02/20/%e2%80%9csalviamo-la-tv-pubblica%e2%80%9d-una-petizione-contro-il-progetto-sarkozy/ ************ Lsdi - Segnalazioni - Giornali in calo anche nei paesi nordici Molti quotidiani registrano risultati negativi. Anche quelli considerati inattaccabili. Il gruppo Schibsted ad esempio, cala del 36% in un anno e il SanomaWSOY va giù del 25%. Ottimi risultati, invece per l’ Held Bonnier http://www.followthemedia.com/fittoprint/nordic19022008.htm - Il gruppo Reed Elsevier progetta tagli per 1.000 posti di lavoro Il gruppo anglo-olandese – a cui fanno capo LexisNexis e la prestigiosa rivista medica Lancet, sta mettendo a punto un piano biennale che dovrebbe far seguito alla centralizzazione di funzioni fra cui le gestione del personale e le telecomunicazioni interne. E che povrebbe comportare fortissime riduzioni di organico. The Telegraph via EJC - Pubblicità: anche Braley (Deutsche Bank) alla World Newspaper Advertising Conferenced Mark Braley, un noto analista dei media che lavora per la Deutsche Bank, parteciperà alla World Newspaper Advertising Conference & Expo, in programma dal 13 al 14 marzo a Budapest (UNgheria). Braley si occuperà in particolare del modello pubblicitario per la tv e delle nuove iniziative per la pubblicità sull’ online. http://www.wan-press.org/budapest2008

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