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Internazionale 10 Mag 2016

Croazia, a rischio la "Voce del popolo": il nuovo ministro della Cultura vuole negare i finanziamenti pubblici

Allarme al quotidiano croato in lingua italiana "la Voce del popolo". Per la prima volta dopo decenni, il nuovo ministro della Cultura croato, Zlatko Hasanbegović, ha infatti deciso di tagliare del 50 per cento il finanziamento pubblico all'editoria concesso alla Edit, casa editrice del giornale, annunciando di voler completamente cancellare il sussidio a partire dall'anno prossimo. La denuncia del sindacato dei giornalisti croati.

Allarme al quotidiano croato in lingua italiana “la Voce del popolo”. Per la prima volta dopo decenni, il nuovo ministro della Cultura croato, Zlatko Hasanbegović, ha infatti deciso di tagliare del 50 per cento il finanziamento pubblico all’editoria concesso alla Edit, casa editrice del giornale, annunciando di voler completamente cancellare il sussidio a partire dall’anno prossimo.
Una decisione che il ministro ha motivato scaricando la competenza della tutala della stampa in lingue minoritarie su enti pubblici incaricati di proteggere i diritti delle minoranze e che ha suscitato le ferme reazioni – tra gli altri – della stessa Edit e del sindacato dei giornalisti croati (Cja).
«Questa decisione – ammonisce il presidente del Cja, Saša Leković – mette a repentaglio la sopravvivenza della “Voce del popolo”, quotidiano che per 72 anni ha garantito ininterrottamente l’informazione agli italiani di Croazia e Slovenia. Fin dal suo insediamento al dicastero per la Cultura, Hasanbegović ha sempre attaccato i media, danneggiando la reputazione internazionale del Paese e violando la legge, i regolamenti ministeriali, gli accordi internazionali e gli stessi principi della democrazia».
Il sindacato dei giornalisti croati bolla quindi come inammissibile la decisione del ministro, oltre che «dannosa per media importanti per l’immagine democratica della Croazia ma che non possono sopravvivere sul mercato senza il sostegno pubblico. Le minacce finanziarie – conclude Leković – alla sopravvivenza dell’unico quotidiano delle minoranze linguistiche in Croazia è l’ultimo, drammatico esempio delle politiche sbagliate del ministro della Cultura».

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