Sono in calo i profitti di chi investe capitali nei media e c’ è crisi dell’ occupazione nel campo della professione giornalistica, ma questo non significa che ci sia una crisi globale dei media e che la situazione sia allarmante per la società nel suo complesso – Lo sostiene Andreas Kluth, noto giornalista e blogger francese, che parla addirittura di “secondo Rinascimento”
– Oggi, osserva, “sono meglio informato di quanto non sia mai stato. Ma la maggior parte dell’ informazione che io consumo non viene da giornalisti” – Ma l’accesso all’attualità, ribatte Divina Frau-Meigs, sociologa dei media, su Owni.fr, si è democratizzato solo per quelli che si sono attrezzati intellettualmente e tecnologicamente, gli info-ricchi – E questo non risolve la frattura digitale nascosta sotto le fratture economiche, sociali e culturali. E non risolve il problema degli ‘info-precari’, quelli che provengono da ambienti sfavoriti, fra cui ci sono alcuni settori della classe media – Quanto al giornalismo professionale, continua la sociologa, anche se potenzialmente tutti possono essere giornalisti, e contribuire all’ informazione sui siti online, i blog, ecc., la maggior parte dei cittadini non hanno semplicemente il tempo di fare questo lavoro di guardia, di connessione di dati, di approfondimento e di inchiesta che caratterizza la professione nelle sue espressioni più nobili. La professione, semmai, deve diventare più umile di quanto fosse in passato, quando si sostituiva all’ opinione pubblica e manipolava il pluralismo delle idee
-------------
In UK cresce il consumo dei media, ma cala la spesa. In USA diminuisce anche il consumo
Secondo un sondaggio realizzato da KPMG Media and Entertainment Barometer il numero di ore che il pubblico trascorre guardando la tv, giocando ai videogiochi e navigando in Internet è in crescita, ma cala la spesa dedicata ai media quella relativa ai media “tradizionali” quali quotidiani e riviste ha subito un calo pari quasi al 20% nell’ ultimo semestre, mentre quella legata ai media digitali si è quasi dimezzata – Negli Stati Uniti il quadro dipinto da E-marketer, invece, è globalmente più fosco: calano tempo e spesa, tranne che nel mobile
http://www.lsdi.it/2010/04/23/in-uk-cresce-il-consumo-dei-media-ma-cala-la-spesa-in-usa-diminuisce-anche-il-consumo/
------
Giornalismo e giornalismi
Prison Valley, un nuovo giornalismo è già in azione
E’ arrivato in rete un webdocumentario sull’ industria delle carceri in Usa realizzato da due ex giornalisti di Libération, che hanno trascorso più di un anno a indagare sulla vita nelle 13 prigioni di una piccola contea del Colorado, dove il 16% della popolazione è costituita da detenuti – Un grande esempio di “slow journalism”: interviste approfondite, narrazione ricca, multimediale e interattiva, una inchiesta coraggiosa, accattivante e informativa, lo definisce Eric Scherer, di Mediawatch
http://www.lsdi.it/2010/04/24/prison-valley-un-nuovo-giornalismo-e-gia-in-azione/
---------
Per un’ etica dell’ informazione partecipativa
Ora che tutti possono fare informazione, la questione dell’ etica – che è essenziale per un impegno giornalistico serio – si pone in maniera globale.
http://www.lsdi.it/2010/04/19/per-un%e2%80%99-etica-dell%e2%80%99-informazione-partecipativa/
-------------
Youcapital: una inchiesta sul nucleare in Sardegna
Lanciato il secondo progetto di indagine giornalistica da finanziare – L’ inchiesta riguarderà i futuri sviluppi del nucleare in Italia, con un’ attenzione particolare alla possibile localizzazione di una centrale nell’ isola
http://www.lsdi.it/2010/04/19/youcapital-una-inchiesta-sul-nucleare-in-sardegna/
---------
Anche in Albania si fa strada il giornalismo investigativo
In una intervista su Osservatorio dei Balcani, Anila Basha, direttrice del quotidiano Gazeta Shqiptare e della tv News24, fa il punto sulla libertà di informazione in Albania, i condizionamenti della politica e la sfida – nuova per il Paese delle Aquile – del giornalismo investigativo
http://www.lsdi.it/2010/04/23/anche-in-albania-si-fa-strada-il-giornalismo-investigativo/
------
I sindacati europei in difesa del giornalismo come “bene pubblico”
La Federazione europea dei giornalisti lancia una campagna a livello di Unione europea per indurre gli stati membri a intervenire in sostegno dei media e ad “aprire un dibattito nazionale sul rafforzamento del giornalismo”
http://www.lsdi.it/2010/04/23/i-sindacati-europei-in-difesa-del-giornalismo-come-%e2%80%9cbene-pubblico%e2%80%9d/
--------
Giornalisti online in Italia: nasce un coordinamento
Per far emergere il sommerso giornalistico on-line. Per creare un coordinamento dei giornalisti che operano in rete. Per avviare un colloquio attivo e partecipato con i sindacati. Per darsi delle regole certe e condivise in profondo ossequio alle dinamiche della rete - Per questi motivi che è nato Giornalisti Digitali, un punto di incontro e di scambio che dovrebbe portare alla costituzione di un coordinamento dei giornalisti online
http://www.lsdi.it/2010/04/21/giornalisti-online-nasce-un-coordinamento/
---------
Giornali
Traffico record sui siti web dei quotidiani Usa nel primo trimestre 2010
I siti online hanno attirato in media 74,4 milioni unici di visitatori al mese, cioè il 37% di tutti gli utenti di internet. Lo annuncia un nuovo rapporto di Nielsen Online diffuso dalla Newspaper Association of America –Nell’ ultimo trimestre del 2009 la media era stata pari a 72 milioni di visitatori unici al mese
http://www.lsdi.it/2010/04/24/traffico-record-sui-siti-web-dei-quotidiani-usa-nel-primo-trimestre-2010/
--------
Tanti possibili pay wall, ma gli editori pensino a fare contenuti ‘unici’
“Non ha importanza quale modello di pagamento un editore sceglie – sostiene Alan D. Mutter sul suo Newsosaur -, se poi non produce dei contenuti unici e irresistibili e degli strumenti o delle applicazioni che i lettori non possono trovare altrove”
http://www.lsdi.it/2010/04/23/tanti-possibili-pay-wall-ma-gli-editori-pensino-a-fare-contenuti-unici/
---------------
L’esordio del Post, aggregatore e superblog, una ‘cosa così’, piccola ma ambiziosa
Cerchiamo di fare una cosa piccola ma ambiziosa, e di vedere cosa diventa - Luca Sofri guarda così a ilPost, questo “coso” mezzo aggregatore e mezzo editore di blog che ha appena fatto il suo ingresso nella Rete
http://www.lsdi.it/2010/04/20/l%e2%80%99-esordio-del-post-aggregatore-e-superblog-una-%e2%80%98cosa-cosi%e2%80%99-piccola-ma-ambiziosa/