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La notizia delle minacce alla cronista riportata sul quotidiano La Provincia
Minacce 13 Apr 2019

Cremona: sputi e insulti a cronista. Fnsi e Alg: «Reprimere il clima d'odio verso chi fa informazione»

La giornalista del quotidiano La Provincia, Francesca Morandi, è finita nel mirino di un gruppo di antagonisti mentre era impegnata nel racconto del processo a un esponente del centro sociale Kavarna. Il sindacato: «La autorità  intervengano per reprimere i comportamenti illegali».

Sputi, insulti e minacce: di persona prima, e poi con una campagna d'odio sui social. Questa volta protagonista è la piazza di Cremona: sotto tiro è finita la giornalista del quotidiano La Provincia, Francesca Morandi, impegnata nel racconto della cronaca del territorio e del processo a un esponente del centro sociale Kavarna. «È l’ennesima preoccupante dimostrazione del clima crescente di odio nei confronti dell'informazione», denuncia il presidente dell'Associazione Lombarda dei Giornalisti, Paolo Perucchini, assieme ai vertici della Federazione nazionale della Stampa italiana, il segretario generale Raffaele Lorusso e il presidente Beppe Giulietti, e al presidente del Gruppo cronisti lombardi, Cesare Giuzzi. «Il sindacato dei giornalisti esprime la solidarietà di tutta la categoria a Francesca Morandi e ai colleghi della redazione de la Provincia. L'Alg è vicina oggi alla collega minacciata e lo sarà anche in futuro mettendosi a disposizione per assisterla in ogni sede».

Per il sindacato, ora, è tempo di intervenire direttamente su chi ha messo in atto questi insulti e queste minacce. «Le responsabilità sono chiare e palesi – dice il presidente Perucchini –. Ci attendiamo quindi l'intervento delle autorità competenti per reprimere i comportamenti illegali emersi in queste ore. Lasciare impuniti fatti che colpiscono chi fa libero giornalismo significa mettere in discussione il diritto dei cittadini di essere informati e, di conseguenza, minare alle basi il concetto di democrazia del nostro Paese».

PER APPROFONDIRE

Il comunicato del Cdr
Il comitato di redazione del giornale 'La Provincia' esprime piena solidarietà alla collega Francesca Morandi per le minacce e il comportamento intimidatorio messo in atto ai suoi danni da membri del centro sociale Kavarna durante lo svolgimento del suo lavoro di cronista.
Un episodio grave e deplorevole da censurare e che non può certamente essere tollerato o passare sotto silenzio. Per questo motivo il Cdr ha provveduto a informare l'Associazione Lombarda dei giornalisti, organo sindacale e di tutela della categoria.
La libertà di stampa è un diritto inderogabile sancito dalla Costituzione, colonna della democrazia.

L'editoriale del direttore de La Provincia Marco Bencivenga
Prima i cori oltraggiosi fuori dal palazzo di giustizia. Poi una minaccia esplicita («Guardati le spalle...») e uno sputo per fortuna non andato a bersaglio. In terza battuta la rivendicazione via internet, perché nessuno potesse dubitare. Nel mirino la collega Francesca Morandi, giornalista de La Provincia, 'colpevole' soltanto di fare il proprio mestiere, nel caso specifico di raccontare il processo all'esponente del Centro sociale autogestito Kavarna di Cremona che l'altra mattina si è concluso con una condanna a un anno, 8 mesi e 10 giorni di reclusione per una serie di simpatici reati: violenza, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, lesioni, danneggiamento aggravato. Per esprimere «solidarietà al compagno Tommy», i 'kavernicoli' hanno dapprima sostenuto che «è giusto attaccare polizia e fascisti», poi hanno accusato i giornalisti di «rendere omaggio al loro lavoro di infami» e, per chiudere in bellezza, hanno definito la brava Morandi l'«avanguardia dei pennivendoli di regime». Posto che infame è chi si nasconde dietro una sigla e non chi svolge il proprio lavoro firmandosi con nome e cognome, è evidente che Cremona tutta – le forze dell'ordine, la Procura della Repubblica, la Prefettura, la città, i partiti impegnati nella campagna elettorale – non possono tollerare simili intimidazioni alla libertà di stampa e, ancor più, all'incolumità di una donna. Altrimenti, serve a nulla indignarsi o esporre scarpette rosse l'8 Marzo. Si dirà: Morandi ha presentato denuncia? No, non l'ha fatto. Ma le urla sono state udite da tutti e la rivendicazione è ancora lì da vedere, online, all'indirizzo csakavarna.org. Sarebbe bello, per una volta, che qualcuno procedesse d'ufficio. Senza paura. Con la forza delle istituzioni.

@fnsisocial

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