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La questura di Cosenza (Foto: questure.poliziadistato.it)
Minacce 13 Nov 2020

Cosenza, due arresti per l'aggressione a Michele Santagata del sito di notizie Iacchitè

Ai domiciliari un 30enne e un 33enne ritenuti responsabili di tentata violenza privata e lesioni, aggravate dal metodo mafioso. Secondo l'accusa l'intenzione era dissuadere la vittima dal pubblicare notizie su personaggi coinvolti in recenti vicende giudiziarie di 'ndrangheta e di corruzione.

Personale della Polizia di Cosenza ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip su richiesta della Dda di Catanzaro, nei confronti di Marco Lucanto, di 30 anni, e Antonio Procopio, di 33, ritenuti responsabili di tentata violenza privata e lesioni, aggravate dal metodo mafioso. I due, in particolare, sono ritenuti i responsabili dell'aggressione compiuta l'8 settembre scorso nel pieno centro di Cosenza ai danni del giornalista Michele Santagata del sito Iacchitè. Secondo l'accusa l'intenzione dei due era dissuadere la vittima dalla pubblicazione di notizie su personaggi coinvolti in recenti vicende giudiziarie di 'ndrangheta e di corruzione. Santagata era stato avvicinato da due persone che, scese da un'auto, lo avevano minacciato e poi picchiato procurandogli alcune lesioni.

Lucanto e Procopio, entrambi di Casali del Manco – posti ai domiciliari – secondo quanto emerso dalle indagini della Squadra mobile di Cosenza, con la loro azione avrebbero avuto il fine di agevolare il gruppo di 'ndrangheta dei Lanzino-Patitucci.

L'aggressione è stata condotta in via Miceli, proprio di fronte alla sede della testata del canale di informazione telematica iacchitè.blog. Le indagini della Squadra mobile cosentina, coordinate dalla Dda di Catanzaro, che si è avvalsa anche dell'esame di tutti i sistemi di videosorveglianza presenti nella zona, ha consentito di individuare gli autori.

A casa dei due, gli investigatori hanno trovato gli abiti indossati quel giorno. Inoltre è stata rintracciata a Castrovillari l'auto usata il giorno dell'aggressione che era stata ceduta a terzi. A conclusione delle indagini il gip ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari su richiesta del procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, dell'aggiunto Vincenzo Capomolla e del pm Vito Valerio. (Ansa)

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