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Fnsi 04 Feb 2013

Cortocircuito magistratura-informazione su Mps? Siddi: “Non strumentalizzare le parole di Napolitano”

"Le parole del capo dello Stato Giorgio Napolitano su rischi di un possibile cortocircuito magistratura-informazione in relazione alle inchieste sul Monte dei Paschi di Siena, come tutti i suoi messaggi di autorevole garante della Costituzione, che parla nell'interesse nazionale, vanno ascoltate e meditate, non strumentalizzate nell'interesse di parte". Lo afferma il segretario della Fnsi, Franco Siddi, commentando le dichiarazioni di Giorgio Napolitano sulle vicende del Monte dei Paschi.

"Le parole del capo dello Stato Giorgio Napolitano su rischi di un possibile cortocircuito magistratura-informazione in relazione alle inchieste sul Monte dei Paschi di Siena, come tutti i suoi messaggi di autorevole garante della Costituzione, che parla nell'interesse nazionale, vanno ascoltate e meditate, non strumentalizzate nell'interesse di parte". Lo afferma il segretario della Fnsi, Franco Siddi, commentando le dichiarazioni di Giorgio Napolitano sulle vicende del Monte dei Paschi.

"Per i giornalisti non vi è alcuna limitazione del proprio diritto-dovere di cronaca - prosegue Siddi - ma materia, nell'ascolto, di riflessione e, appunto, meditazione. La vicenda in sé, per la delicatezza delle questioni al centro di indagine sullo scenario di una finanza internazionale che presenta aspetti che dire intricati è poco, richiede di raddoppiare lo scrupolo professionale per non cadere facile preda di interessi, materiali e non, i più disparati". "In un passaggio delicato come quello della stagione elettorale che viviamo - aggiunge il segretario Fnsi -, ancor di più il messaggio del capo dello Stato è di grande rilevanza, perché pronunciato in nome e a tutela di tutte le istituzioni e funzioni di garanzia: magistratura, Bankitalia, organismi europei di controllo, la funzione della libera stampa. A ciascuno il suo. Ai giornalisti la responsabilità della massima cura, dell'autonomia e della deontologia professionale". (ROMA, 2 FEBFBRAIO - ANSA)

MPS: SIDDI, PAROLE CAPO STATO SI MEDITANO E NON SI STRUMENTALIZZANO

DA NAPOLITANO UN INVITO A RIFLETTERE SULLE CONSEGUENZE ISTITUZIONALI, SULLA MAGISTRATURA, SU BANKITALIA E ISTITUZIONI EUROPEE

''Le parole del capo dello Stato, tanto piu' quando sono quelle di un presidente come pochi quale è Giorgio Napolitano, si ascoltano, si meditano e non si strumentalizzano''.
Ad affermarlo è Franco Siddi, segretario della Fnsi (Federazione Nazionale della Stampa Italiana), che aggiunge: ''Quanto ha detto ieri con riferimento alla stampa e al rischio di corto circuito di informazione e giustizia, suggerisce una riflessione per tutti. Per tutti i protagonisti della materia. Per i giornalisti si tratta di raddoppiare lo scrupolo professionale di fronte a una vicenda inquietante che non puo' essere facile preda di semplici strumentalizzazioni elettorali anche per le implicazioni in materia di finanza internazionale che comporta''.
''Quello del capo dello Stato -sottolinea Siddi- va letto come un messaggio nell'interesse delle istituzioni nazionali.
Non penso proprio che le sue parole debbono essere utilizzabili a fini di parte politica o di gruppi professionali o di interesse né strumentalizzate per motivi di campagna elettorale. Si tratta di osservazioni che debbono indurre meditazioni delicate per le implicazioni istituzionali che hanno, dalla magistratura, alla Banca d'Italia, alle istituzioni europee''. (2 FEBFBRAIO - ASCA)

MARONI E GRILLO CONTRO NAPOLITANO, BERSANI DIFENDE
LEADER LEGA E TREMONTI, CAPO STATO FA POLITICA; CRITICA ANCHE RC

Il richiamo del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ad evitare "cortocircuiti" mediatico-giudiziari e a rispettare la riservatezza delle indagini scatena sospetti ed accuse. Se il leader leghista Roberto Maroni si spinge ad ipotizzare che l'intervento del colle miri a "coprire lo scandalo Mps e ad attenuare i riflessi negativi sulle sorti elettorali del Pd", Beppe Grillo, Giulio Tremonti e gli ex pm Antonio Ingroia e Antonio Di Pietro gridano al rischio 'censura', a loro volta accusati dal Pd e da Casini di alzare polveroni elettorali. La tensione sull'inchiesta Mps, e il violento scontro politico a 20 giorni dalle elezioni, ha riflessi anche sull'appello del Capo dello Stato alla stampa. I critici paventano che Napolitano voglia mettere il bavaglio ad un affare spinosissimo su cui in realtà sono ancora più le ombre che le verità. "La brutta impressione è che Napolitano sia sceso in campo per coprire lo scandalo Mps ed attenuare i riflessi negativi che sta avendo sulle sorti elettorali del Pd", accusa Maroni, stupito che il presidente della Repubblica "si svegli adesso mentre in passato non ha mai detto una parola sulle violazioni del segreto istruttorio o del segreto delle indagini". Gli fa da sponda l'ex ministro Giulio Tremonti: "Un penoso inizio di semestre 'rosso', peccato. Sono davvero deluso nel vedere un'altra istituzione che 'sale' in politica". Accuse pesanti condivise anche da Beppe Grillo, che notoriamente non ama la stampa: "È incredibile che anche il loro presidente della Repubblica dice che ci vuole la privacy, vuole mettere sotto silenzio questo sfascio". Ma è proprio il segretario della Fnsi Franco Siddi a negare intenti censori da parte del presidente della Repubblica: "Le parole di Napolitano vanno ascoltate e meditate, non strumentalizzate nell'interesse di parte. Non c'é alcuna limitazione del diritto-dovere di cronaca ma la vicenda per la delicatezza delle questioni richiede di raddoppiare lo scrupolo professionale". Il Pd, al centro di un fuoco incrociato sulla vicenda della banca senese, fa scudo intorno a Napolitano. "'Voglio sottolineare le parole del capo dello Stato- evidenzia il leader Pd Pier Luigi Bersani - I magistrati devono devono fare il loro delicato lavoro serenamente e deve esserci rapporto civile tra magistratura e informazione''. Bersani, inoltre, dice no ai "polveroni" alzati contro il pd "da chi ha tolto il falso in bilancio". I democratici, che ieri hanno chiesto una commissione d'inchiesta sui derivati, respingono al mittente le accuse. Dice Anna Finocchiaro: "È inaccettabile cercare di coinvolgere Napolitano nella polemica politica. Lezioni dalla Lega e dal Pdl in tema di moralità e bene pubblico non possono essere accettate". E Francesco Boccia rinfaccia a Maroni di essere quello "del regalo ai furbetti delle quote latte e dei no ripetuti non si sa quante volte insieme al suo nuovo capo Tremonti al blocco dell'utilizzo degli strumenti derivati nelle attività finanziarie e alla loro tassazione". E al fianco dei democratici, e soprattutto del Capo dello Stato, si schiera Pier Ferdinando Casini: "La Lega in azione è quella dei furbetti delle quote latte, costate 4 miliardi, delle ronde, e del finto federalismo. L'attacco a Napolitano è la dimostrazione di chi vuole alzare un polverone". (di Cristina Ferrulli) (ROMA, 2 FEBFBRAIO - ANSA)

MPS: ODG E AST, NO A ORDINANZA CHE IMPEDISCE LAVORO GIORNALISTI

"Una motivazione stupefacente, inaudita, certamente originale. Cacciare fuori i cronisti dal palazzo di giustizia di Siena con la scusa che l'edificio è completamente fuori norma è cosa che non si era ancora mai sentita in un Paese del mondo sviluppato". Lo affermano in una nota congiunta il presidente dell'ordine dei giornalisti della Toscana, Carlo Bartoli e il presidente dell'Associazione stampa Toscana, Paolo Ciampi, dopo l'annunciata ordinanza nella quale si stabilisce che i giornalisti e curiosi possono sostare solo al pianoterra e non ai piani superiori del palazzo di giustizia di Siena. - "Per impedire ai cronisti di svolgere la loro attività - si aggiunge nella nota - si arriva a dare un'immagine grottesca e indecorosa della giustizia in Italia descrivendo il Palazzo di giustizia come un edificio che andrebbe immediatamente chiuso al pubblico. Il consiglio dell'Ordine dei giornalisti della Toscana e l'Associazione stampa toscana chiedono al presidente del tribunale Stefano Benini, al procuratore Tito Salerno e al questore Giancarlo Benedetti di ritirare immediatamente il provvedimento, oppure, se quanto dichiarato dal presidente del Tribunale corrisponde a verità, di disporre l'immediata chiusura del Palazzo di giustizia per non mettere a rischio l'incolumità di magistrati, impiegati e pubblico". (FIRENZE, 4 FEBBRAIO - AGI)

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