L'assemblea di redazione del Corriere del Mezzogiorno-Bari «respinge con fermezza» il piano di ridimensionamento proposto dall'azienda e dalla direzione del giornale. «I redattori – si legge in un comunicato sindacale pubblicato anche sul sito web del quotidiano – sono consapevoli delle gravi difficoltà economiche indotte dall'epidemia in corso e delle necessarie contromisure da adottare, ad ogni livello aziendale, per farvi fronte. Tuttavia trovano inspiegabile la decisione di ridurre sensibilmente la foliazione di Bari, dopo aver trionfalisticamente celebrato, solo un anno fa, l'aumento dell'offerta informativa e l'allargamento a Matera con un evento a cui ha partecipato il presidente di Rcs Media Group, Urbano Cairo».
Decisione tanto più inspiegabile, aggiungono i giornalisti, «a fronte della disparità di trattamento riservata, nuovamente, all'edizione della Puglia rispetto a tutti gli altri dorsi del Corriere della Sera. La diminuita mole di pubblicità, dolorosamente segnalata all'azienda da tempo dai redattori di Bari, risiede certamente e soprattutto nella crisi indotta dal Covid-19 ma pure in opzioni strategiche poco accorte (come, appunto, l'affidamento a terzi concorrenti della raccolta pubblicitaria)», spiega la nota.
L'assemblea «invita l'azienda a rivedere la sua decisione allineando la riduzione della foliazione a quella minima delle altre edizioni», ricorda alla direzione del giornale «che la difesa della qualità del prodotto, e del numero di pagine, vale anche per la Puglia» e proclama, infine, lo stato di agitazione, riservandosi di adottare «ogni azione sindacale opportuna».