Un contratto che dovrà confermare la solidarietà tra i giornalismi che l’Fnsi e le Associazioni Regionali di Stampa rappresentano. E’ questo il messaggio delle iniziative decise dal sindacato all’unanimità dopo avere verificato che la proposta di un accordo ponte da parte della Fieg non era perseguibile, a fronte delle specificazioni poste dal capodelegazione degli editori, Donati, ritornato a cavalcare la tesi della “resa dei conti” con i giornalisti e i loro diritti contrattuali.
Coordinamento Associazioni per un Sindacato di Servizio Liguria - Val d’Aosta – Veneto – Trentino Alto Adige – Emilia Romagna – Umbria – Marche – Abruzzo – Puglia – Basilicata Il portavoce Un contratto che dovrà confermare la solidarietà tra i giornalismi che l’Fnsi e le Associazioni Regionali di Stampa rappresentano. E’ questo il messaggio delle iniziative decise dal sindacato all’unanimità dopo avere verificato che la proposta di un accordo ponte da parte della Fieg non era perseguibile, a fronte delle specificazioni poste dal capodelegazione degli editori, Donati, ritornato a cavalcare la tesi della “resa dei conti” con i giornalisti e i loro diritti contrattuali. Il senso di responsabilità dei rappresentanti sindacali e il confronto nella commissione contratto avevano confermato il mandato e la scelta di verificare la proposta Fieg, chiedendo nello stesso tempo di non abbandonare i temi contrattuali più qualificanti. A questo punto è chiaro che i tempi del confronto contrattuale non saranno né facili né di breve durata:di questo dobbiamo avere chiara coscienza e condivisione. E dovranno averla anche l’Ordine professionale con le strutture regionali, l’Inpgi e la Casagit che dovranno essere al fianco dei giornalisti in queste iniziative. Due le domande che però si pongono dentro e fuori della categoria. Chi è il vero presidente in casa Fieg? Chi elabora, al di là della possibile condivisione o accettazione, proposte di “mediazione” o chi ha lanciato e tenta di sostenere la tesi della resa dei conti? Il mondo della politica e delle istituzioni, accetta e condivide un’informazione priva di diritti (non di privilegi) per chi vi opera, dipendente o free lance? Accetta i rischi di una vertenza dai tempi molto lunghi che avrà ulteriori black out informativi? I giornalisti, come ogni altra categoria, non scioperano per diletto, non amano provocare danni in modo masochistico a se stessi e alle aziende in cui lavorano. E’, come sempre, la scelta più dura e lacerante che viene assunta quando la migliore e intelligente disponibilità al confronto viene disattesa. Marcello Zinola Portavoce Coordinamento Associazioni Sindacato di Servizio