Nessuna amnistia per Calciopoli anche in caso di affermazione della Nazionale azzurra ai Mondiali di Germania: è l'opinione del ministro per lo Sport e le Politiche Giovanili, Giovanna Melandri, intervenuta oggi a Roma a un convegno della Fnsi su informazione sportiva ed etica.
"Ho sentito impropriamente parlare di amnistia per Calciopoli - ha detto Melandri - ed è un ragionamento che respinto al mittente. E' doveroso attendere l'esito delle indagini, ma il problema va affrontato comunque, qualunque sia l'esito dei Mondiali".
Per il ministro, "si può sostenere la squadra azzurra ai Mondiali e allo stesso tempo non arretrare di un centimetro nell'altra partita, che si gioca sui campi dell'autoriforma dell'ordinamento sportivo e degli interventi legislativi che il governo sta predisponendo", in particolare in materia di diritti tv.
Melandri ha ricordato anche che l'esecutivo "é già al lavoro per un'iniziativa su scala europea. Credo che molti problemi derivino da un mercato regolato dalla sentenza Bosman e da una bolla economica che ha all'origine le tariffe per l'ingaggio dei giocatori. E' questa - ha concluso - l'opinione del governo". (ANSA)
MONDIALI: MELANDRI, GRAVE RAI NON TRASMETTA PARTITE A ESTERO
Per il ministro dello Sport e delle Politiche Giovanili, Giovanna Melandri, "é grave che il servizio pubblico non trasmetta le partite dell'Italia ai Mondiali agli italiani all'estero attraverso i canali di Rai International. So che ci sono motivi economici dietro questa scelta, ma è una scelta che non onora il servizio pubblico italiano".
Intervenuta a un convegno della Fnsi su informazione sportiva ed etica, Melandri ha ricordato che "il nostro Paese ha chiesto agli italiani all'estero di concorrere alla definizione della maggioranze politiche. Il fatto che oggi essi vengano privati in un certo senso di un diritto non onora le scelte strategiche del servizio pubblico".
"Chiederò un incontro al presidente della Rai Petruccioli - ha aggiunto poi Melandri lasciando il convegno - perché trovo assai disdicevole che la Rai concepisca il servizio pubblico solo per i nostri concittadini che sono in Italia, mentre i nostri connazionali nel mondo sono privati della possibilità di vedere la nostra nazionale giocare in Germania". (ANSA)
MELANDRI, FAREMO 'TAGLIANDO' A QUOTAZIONE SOCIETA'
IMPEGNO PER RIVEDERE REGOLE ANCHE A LIVELLO EUROPEO
"Dobbiamo fare il 'tagliando' alle norme sulla quotazioni in borsa alle società calcistiche. E' uno degli obiettivi del governo nelle parola del Ministro dello Sport e delle Politiche giovanili, Giovanna Melandri.
Intervenuta ad un convegno della Fnsi su etica e informazione sportiva, Melandri ha ricordato che l'esecutivo è già impegnato sulla revisione delle norme dei diritti tv del calcio: "Abbiamo aperto un tavolo con il ministro delle Comunicazioni Gentiloni, che incontrerò nuovamente nei prossimi giorni".
Ma l'impegno si estende anche a livello europeo: "Il premier britannico Blair - ha detto Melandri - ha promosso un importante rapporto sul calcio in Europa che presenterò venerdì con l'estensore del documento Jean Louis Arnaut. L'obiettivo essenziale è rivedere la sentenza Bosman e fissare tetti agli ingaggi dei calciatori". Tra gli altri elementi che emergono dal rapporto, "anche l'idea - ha detto il ministro - di dare un'interpretazione diversa dell'antitrust e della normativa che ha introdotto la trattativa individuale per le squadre sui diritti tv: un sistema che ha consentito in modo più facile la creazione di cartelli. Questa convinzione ci aiuta nella riscrittura di questa normativa con Gentiloni".
Più in generale, il ministro ha ricordato che "la crisi del calcio va affrontata in tutti i suoi aspetti" nel pieno rispetto del processo di autoriforma che il settore ha già avviato "ma che ci auguriamo che accolga il principio sostanziale della terzietà degli arbitri e di tutti gli organismi di controllo".
Melandri ha infine ribadito che il governo "ha massima fiducia nell'azione del commissario della Figc Rossi. Lo incontrerò nei prossimi giorni, siamo in attesa fiduciosa e paziente dell'azione della giustizia ordinaria e sportiva". (ANSA)
GENTILONI, AMNISTIA? FUORI LUOGO PER CALCIOPOLI
E' QUESTIONE SERIA, RIGUARDA LE CARCERI
"Penso che quella sull'amnistia sia una discussione seria che riguarda le condizioni del nostro sistema carcerario". Così il ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, ha risposto ai cronisti che gli chiedevano dell'ipotesi di un'amnistia di Calciopoli in caso di affermazione della nazionale italiana ai mondiali.
"L'amnistia - ha ribadito il ministro a margine di un convegno alla Fnsi - è una questione seria e dunque parliamone sul serio e non su temi specifici come quello del calcio, per il quale mi sembra del tutto fuori luogo". (ANSA)
GENTILONI, CERTO RAI FARA' IL POSSIBILE PER ESTERO
MA NEL RISPETTO DEGLI ACCORDI INTERNAZIONALI SUI DIRITTI
Il ministro per le Comunicazioni Paolo Gentiloni è "certo che la Rai farà il possibile" per
offrire anche agli italiani all'estero alcuni aspetti dei Mondiali di Germania, pur "nel rispetto degli accordi internazionali sui diritti".
"Ho chiesto tre settimane fa ai vertici Rai di verificare la possibilità di offrire agli italiani all'estero, attraverso Rai International, alcuni aspetti del Mondiale magari tramite programmi contenitore", ha detto Gentiloni, interpellato dai cronisti a margine di un convegno della Fnsi sulle critiche rivolte dal ministro Melandri al servizio pubblico per la mancata trasmissione degli incontri su Rai International.
"Purtroppo la trasmissione delle partite - ha ricordato Gentiloni - è soggetta al regime dei diritti televisivi: nei paesi in cui la Rai non ha i diritti, è difficile che possa trasmettere le partite in diretta. Grazie anche all'interessamento del Ministero degli Esteri, ho chiesto alla Rai di fare il massimo possibile - ha concluso il ministro delle Comunicazioni - nell'ambito del rispetto degli accordi internazionali sui diritti".
Nel suo intervento al convegno della Fnsi, Gentiloni ha sottolineato di essere "D'accordo con il ministro Melandri" sulla necessità di "un maggiore impegno sul fronte delle trasmissioni del servizio pubblico all'estero, che al momento non sono adeguate". Purtroppo, in occasione dei mondiali, "non ci siamo preoccupati - ha concluso il ministro - della disponibilità dei diritti tv nei paesi stranieri". (ANSA)
CALCIO: GENTILONI, PIU' EQUILIBRIO CON NUOVA LEGGE SU DIRITTI
TRA LE SQUADRE E TRA LE PIATTAFORME TV
Più equilibrio fra le squadre di calcio e più competizione tra le diverse piattaforme tv: questi gli obiettivi, ribadisce il ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni, del provvedimento in materia di diritti televisivi del calcio che sta mettendo a punto con il ministro dello Sport e delle Politiche Giovanili Giovanna Melandri.
"L'intervento del governo - ha ricordato Gentiloni, intervenuto oggi a un convegno della Fnsi su etica e informazione sportiva - punta a favorire un maggior equilibrio nel sistema del calcio, fra le squadre maggiori e il resto del movimento sportivo, e ad aprire il mercato televisivo garantendo la competizione tra le diverse piattaforme ed evitando ulteriori forme di concentrazione e di monopolio".
Ma l'impegno dell'esecutivo, che vuole "contribuire a migliorare la situazione", va oltre: "In ballo - ha detto ancora Gentiloni - c'é il tema più generale del conflitto di interessi, che è uno dei problemi all'origine della questione Calciopoli: il governo dell'Unione non lo dimenticherà". C'é poi "la necessità di una maggiore distinzione tra pubblicità e informazione, pubblicità ed eventi sportivi. La questione tornerà alla ribalta nei prossimi mesi con il dibattito sulla nuova versione della direttiva 'Tv senza frontiere': la scorsa settimana ho informato il commissario Ue Viviane Reding che la posizione del governo italiano è cambiata e che guardiamo con attenzione alla possibilità di inserire nuove forme di pubblicità, come prevede la direttiva. Ovviamente i singoli Paesi possono decidere di applicarla in maniera più restrittiva su scala nazionale: comunque penso che la questione non sia risolta, né nel comportamento delle aziende televisive, né a livello di regole".
Quanto all'argomento del convegno, Gentiloni ha sottolineato che " nel suo complesso il mondo del giornalismo sportivo non ha dato molto ascolto alle voci che si levavano per denunciare lo scandalo poi esploso, tranne alcune eccezioni. Ricordo le audizioni in commissione di Vigilanza Rai di personaggi come Oliviero Beha o Paolo Francia: la mia impressione è che la gravità delle denunce abbia avuto come contraltare conseguenze limitate o inesistenti. Oggi è più facile parlare di certi temi, ma dobbiamo dire grazie alle persone che, distinguendosi dall'andazzo generale, hanno denunciato questa situazione senza chiudere gli occhi e assumendosi responsabilità per le quali talvolta hanno anche pagato un prezzo". (ANSA)
SERVENTI LONGHI, SERVE SCATTO DI ORGOGLIO E DIGNITA'
SIDDI, GIORNALISTI CHE HANNO SBAGLIATO NON LA PASSERANNO LISCIA
Nel pieno dello scandalo che ha travolto il calcio, "il giornalismo italiano deve avere uno
scatto di orgoglio e dignità: dobbiamo avere la capacità di isolare quei pochi, davvero pochi che hanno avuto rapporti diretti, impropri e fuori della deontologia professionale con alcuni personaggi, e colpirli, applicando le regole della professione". E' la convinzione di Paolo Serventi Longhi, segretario della Federazione della stampa, che ha aperto i lavori del convegno su etica e informazione sportiva organizzato dal sindacato.
"Ovviamente l'Ordine è responsabile della deontologia e ha tutta l'autonomia per farla rispettare - ha aggiunto Serventi - ma c'é necessità forte di fare chiarezza".
"Vogliamo aprire un processo di trasparenza e di autocritica - ha aggiunto il presidente della Fnsi, Franco Siddi - alla luce del letamaio venuto fuori attraverso le inchieste della magistratura e la pubblicazione delle intercettazioni. Vogliamo verificare cosa sia accaduto dietro il muto di omertà: chi ha sbagliato, non pensi di passarla liscia ma venga espulso dalla categoria". (ANSA)
CALCIO: TUCCI, TEMPI NON BREVI PER PROCEDIMENTI ODG LAZIO
MISURE FORTI? PRIMA VANNO ACCERTATE RESPONSABILITA'
L'Ordine dei giornalisti del Lazio si pronuncerà "in tempi non brevi" sui procedimenti disciplinari aperti sulla vicenda Calciopoli a carico di Chiara Geronzi, Franco Melli, Aldo Biscardi, Lamberto Sposini e Ignazio Scardina. Lo ha spiegato il presidente, Bruno Tucci, intervenuto oggi al convegno della Fnsi su etica e informazione sportiva.
"Intanto le persone interessate hanno quaranta giorni di tempo dalla contestazione per presentare memorie difensive", ha detto Tucci. "Essendoci di mezzo agosto, i tempi saranno più lenti".
Ma da "giudice" il presidente dell'Ordine del Lazio pensa che "non sia giusto coinvolgere intere categorie nello scandalo prima che ne vengano accertate le responsabilità. Il sindacato chiede misure forti? Aspettiamo di vedere i risultati degli accertamenti in corso. Dalla tribuna siamo tutti grandi calciatori, ma quando si scende in campo è un po' diverso".
Il prossimo Consiglio dell'Ordine, previsto a luglio, ascolterà Chiara Geronzi. (ANSA)