Audizione in commissione di Vigilanza Rai, mercoledì 12 luglio 2023, per i rappresentanti dei giornalisti. A discutere di Contratto di servizio, e a rispondere alle domande dei commissari, coordinati dalla presidente della commissione, Barbara Floridia, il presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti, Carlo Bartoli e il segretario dell'Usigrai, accompagnato dal rappresentante della Fnsi, Angelo Oliveto. Due ore di confronto a palazzo San Macuto su temi quali pluralismo, governance, giornalismo di inchiesta e il nodo risorse.
«Nell'attuale contesto digitale in cui siamo immersi la Rai svolge un ruolo ancor più cruciale e insostituibile di equilibrio e garanzia del pluralismo del sistema, garantendo il diritto a un'informazione plurale e completa in tutti i territori e valorizzando le specificità del nostro "sistema-Paese», ha osservato, fra l'altro, Bartoli.
«Riteniamo – ha aggiunto – che vi siano alcuni punti fermi: la centralità del pluralismo come principio cardine della democrazia non solo nell'informazione giornalistica ma anche nell'ambito di tutti i prodotti editoriali nonché nella narrazione complessiva della realtà italiana; la disponibilità di risorse certe, programmate e non decrescenti; l'approvazione di regole che assicurino una governance plurale e competente, sganciata dagli esecutivi di turno, come più volte chiesto dall'Unione Europea».
Per il presidente del Cnog, inoltre, «l'informazione giornalistica è la punta di diamante del servizio pubblico radiotelevisivo ed è sempre più rilevante e necessaria: dal giornalismo di inchiesta, che è centrale e va difeso in tutte le sue modalità, sino agli spazi di approfondimento, che costituiscono momenti di analisi e confronto e che dovrebbero rispettare sempre e ovunque i principi del pluralismo, del rispetto delle persone e della verità sostanziale dei fatti».
Cruciale per l'Usigrai è che «nel contratto di servizio tornino il giornalismo di inchiesta, l'impegno della Rai sui valori dell'accoglienza e dell'inclusione e i programmi dell'accesso, che sono la porta aperta del servizio pubblico alle diverse realtà sociali del nostro Paese».
Il segretario Macheda ha segnalato inoltre che «dal testo, sottoposto da Rai e Mimit al parere parlamentare, è scomparso il riferimento alla valorizzazione del merito e la capacità professionale di tutto il personale dell'azienda e in particolare l'obiettivo di stabilizzare il personale, così come manca il riferimento ai concorsi pubblici come unico metodo per la selezione dei giornalisti».
Altro tema portato all'attenzione della Commissione è «la totale cancellazione nel nuovo contratto dell'articolo che impegna l'azienda alla valorizzazione del patrimonio delle teche Rai», ponendo anche l'accento «sulla totale esternalizzazione della produzione di immagini per i tg che sta causando un grave danno anche sugli gli archivi visivi».
E particolare attenzione è stata posta alla questione delle risorse, con riferimento al canone «che deve garantire alla Rai risorse finanziarie certe e di lunga durata». Sul pagamento dell'imposta nella bolletta della luce, Macheda ha ribadito poi che «non risulta da nessuna parte sia l'Europa a chiedere che venga tolto e che una decisione in tal senso sarebbe solo frutto di una scelta politica».
Infine, rispetto alla governance, il segretario dell'Usigrai ha segnalato che il sindacato al riguardo è in linea con la Commissione Europea che nella Relazione sullo stato di diritto 2023 rileva l'esigenza «di una riforma che permetta alla Rai di resistere meglio ai rischi di influenze politiche e dipendenza finanziaria nei confronti del governo».