Ossigeno per l’informazione e Associazione stampa romana incontrano il presidente della Camera Gianfranco Fini per consegnare il “Rapporto Ossigeno 2012” sui giornalisti minacciati
Negli ultimi sei anni in Italia un giornalista su dieci è stato vittima di minacce e intimidazioni a causa del suo lavoro. Le minacce fisiche, le violenze e il crescente abuso del diritto di presentare querele per diffamazione, di chiedere risarcimenti ai giornalisti e la possibilità di punire la diffamazione con il carcere hanno creato un clima che limita la libertà di informazione. Questo dato emerge dal III Rapporto annuale di “Ossigeno per l’Informazione” consegnato oggi al presidente della Camera dei Deputati, on. Gianfranco Fini, nel corso di un incontro a Palazzo Montecitorio, dal giornalista Alberto Spampinato, direttore dell’Osservatorio, e dal segretario dell’Associazione Stampa Romana, Paolo Butturini. Il presidente Fini ha espresso apprezzamento per il lavoro dell’Osservatorio e attenzione per i dati e le proposte di Ossigeno.
Il Rapporto espone in modo descrittivo ed analitico la una situazione che, per quanto riguarda la libertà di informazione, fa dell’Italia un caso unico all’intero dell’Unione Europea: la condizione di un paese in cui l’informazione è solo “parzialmente” libera, come autorevolmente certificato, fra l’altro, dal 2009, dall’istituto Freedom House. Il caso che suscita l’attenzione internazionale, è quello di un paese democratico avanzato in cui, al di là dei principi affermati, la violenza, gli abusi facili, le leggi arretrate permettono di realizzare una censura subdola e camuffata.
Nato per documentare questa situazione poco conosciuta e per sollecitare l’attenzione delle istituzioni, l’Osservatorio pubblica sul sito http://www.ossigenoinformazione.it/ un "contatore" che segnala per l’anno in corso il numero dei giornalisti minacciati in Italia, conteggiato i casi risultati veritieri in base alle verifiche dell’osservatorio stesso. Al momento il contatore segna 262 giornalisti minacciati con varie modalità. Nel 2011 il contatore era arrivato a quota 325. Nel periodo 2006-2010 i casi accertati sono stati 600. Dunque dal 2006 a oggi il contatore ha totalizzato quasi 1200 giornalisti. Il terzo Rapporto Ossigeno spiega perché si può dire senza alcuna esagerazione che per ognuno di questi casi ce ne sono molti altri, almeno altri dieci, non documentabili, episodi che le stesse vittime non vogliono o non possono rendere noti. L’incidenza è molto alta. I giornalisti italiani sono circa 110.000. Negli ultimi sei anni uno su dieci è stato colpito da intimidazioni.
Recentemente il Procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso ha citato i dati di Ossigeno per l’Informazione e ha affermato: "Queste cifre non possono non destare allarme". Nelle scorse settimane, inoltre, il Commissario per i Diritti Umani del Consiglio d’Europa, Nils Muiznieks, indicando espressamente l’Italia, ha detto che in alcuni paesi europei la diffusione incontrastata delle intimidazioni nei confronti dei giornalisti rappresenta ormai una inammissibile forma di "censura camuffata" che richiederebbe ben più attive iniziative di contrasto da parte delle autorità. La Commissione Parlamentare Antimafia ha acquisito il Rapporto Ossigeno è sta svolgendo una serie di audizioni di giornalisti minacciati.
Il Rapporto 2011-2012 è pubblicato sulla rivista del Mulino "Problemi dell’Informazione", ed è disponibile sul sito http://www.ossigenoinformazione.it/