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Editoria 21 Dic 2008

Conflitto di interessi, Soru dà mandato a un fiduciario di rappresentarlo nelle società "l'Unità", Tiscali e Shard Dna: "Voglio fare politica serenamente" Siddi: "Una scelta innovativa"

Il presidente della Regione Sardegna Renato Soru ha dato mandato con negozio fiduciario al professor Gabriele Racugno di rappresentarlo nelle società Tiscali, L'Unità e Shard Dna. Soru lo ha comunicato in una conferenza stampa che si è appena conclusa nell'ufficio della presidenza regionale a Cagliari. Soru ha detto che «in questo momento Racugno è proprietario delle mie azioni e decide qualunque cosa»

Il presidente della Regione Sardegna Renato Soru ha dato mandato con negozio fiduciario al professor Gabriele Racugno di rappresentarlo nelle società Tiscali, L'Unità e Shard Dna. Soru lo ha comunicato in una conferenza stampa che si è appena conclusa nell'ufficio della presidenza regionale a Cagliari. Soru ha detto che «in questo momento Racugno è proprietario delle mie azioni e decide qualunque cosa»

«Voglio continuare a fare politica in modo trasparente -ha detto Soru-. Ritengo di dover applicare quanto previsto dalla legge statutaria che ho contribuito a scrivere anche se non è stata ancora insediata la commissione di garanzia che avrebbe dovuto fare quanto sto facendo in questo momento». «Da questo pomeriggio -ha detto Soru- le mia azioni sono del professor Racugno che quindi diventa consigliere di amministrazione della società in cui ho le partecipazioni. È stata una scelta difficile e sofferta, ma l'ho fatta -ha proseguito Soru- nell'interesse della gente, in modo che possa fare politica in modo sereno». «Da questo pomeriggio mio fratello Emanuele Soru non è più consigliere di amministrazione del L'Unità. Nei prossimi giorni -ha detto Soru- deciderò sul futuro della società proprietaria di Funtanazza». Funtanazza è la località marina, in provincia del Medio Campidano, dove Soru, tramite una sua immobiliare, ha comprato dall'Eni la ex colonia marina della miniera di Montevecchio. La volumetria dello stabile è di 80 mila metri cubi. (Adnkronos) Il presidente dimissionario della Regione Sardegna ha spiegato, in una conferenza stampa, di aver deciso di affidarsi al negozio fiduciario per ''continuare a fare politica serenamente senza prestare il fianco a polemiche''. ''E' un passo importante per me - ha commentato - e sono felice di averlo fatto. Si tratta di un argomento importante e molto dibattuto nella politica italiana di questi ultimi anni. Noi l'abbiamo affrontato sin dai primi mesi della Giunta e inserito le norme nella Legge statutaria che e' stata promulgata dopo il referendum. Questa Legge prevede un organismo di controllo sui conflitti d'interesse, la Consulta di Garanzia, che non e' stata pero' ancora istituita. Io pero' voglio comportarmi come se la Consulta avesse acclarato l'esistenza di un conflitto d'interessi''. ''Con questo provvedimento, che avra' efficacia sino a quando restero' in politica - ha aggiunto - si instaura tra me e il prof. Racugno, esperto e persona di grande spessore morale che ringrazio per aver accettato un compito che non prevede alcun compenso, un rapporto di fiducia 'cieco', appunto blind trust. Lui gestira' le mie proprieta' con la diligenza del buon padre di famiglia ma senza dover rendermi conto di niente, cosi' come io non potro' interferire''. Soru - che ha ribadito che si ricandidera' alla presidenza della Regione, ma non ha voluto parlare del problema delle sue dimissioni che verranno discusse lunedi' e martedi' prossimo in Consiglio regionale - ha annunciato che oggi stesso il fratello Emanuele, che era stato nominato amministratore delegato di una di queste due societa' si e' dimesso. Ha, infine, spiegato che si ''liberera''' anche di altre proprieta', come le quote di Shardna (societa' di ricerca sul Dna che opera nell'Isola) di cui ha affidato al prof. Racugno il mandato di vendita. (ANSA). ''E' di portata assolutamente innovativa la scelta di Renato Soru, il politico presidente della Regione Autonoma della Sardegna, proprietario dell'Unita', fondatore e azionista di controllo di Tiscali di fare un blind trust per le sua attivita' editoriali, affidandone proprieta' e gestione a un fiduciario''. A sottolinearlo e' il segretario generale della Federazione della stampa italiana Franco Siddi, all'indomani della decisione di Soru. ''E' un'operazione qualificante di un processo che vuole separare azione politica e attivita' di governo dagli interessi editoriali, dal loro contenuto specifico, dal loro valore speciale - aggiunge Soru - in quanto intervengono sul delicato terreno della formazione dell'opinione pubblica. La separatezza degli interessi deve essere chiara e tale da assicurare le autonomie dell'informazione da interessi ad esse estranei, in una parola da conflitti d'interesse. La scelta di Soru dovra' certo essere ulteriormente valutata alla luce delle esperienze concrete che ne seguiranno e della portata reale delle scelte del fiduciario sia sul piano della gestione industriale che su quello delle relazioni per il consolidamento delle attivita' editoriali affidategli. Ma certamente - conclude il segretario Fnsi - la formula del blind trust prescelta puo' e deve essere materia di riflessione parlamentare, politica e istituzionale, per una chiara regolazione dei conflitti d'interesse, cui non corrisponde sinora una sufficiente legislazione nazionale''. (ANSA) -------------------- SIDDI, INNOVATIVA SCELTA BLIND TRUST DI SORU Roma, 20 dicembre - E' di portata assolutamente innovativa la scelta di Renato Soru, presidente della Regione Autonoma della Sardegna, proprietario dell'Unita', fondatore e azionista di controllo di Tiscali di fare un blind trust per le sua attivita' editoriali, affidandone proprieta' e gestione a un fiduciario''. Lo afferma Franco Siddi, segretario della Fnsi, in una nota. ''E' un'operazione qualificante di un processo che vuole separare azione politica e attivita' di governo dagli interessi editoriali, dal loro contenuto specifico, dal loro valore speciale - osserva - in quanto intervengono sul delicato terreno della formazione dell'opinione pubblica''. ''La separatezza degli interessi dev'essere chiara e tale da assicurare le autonomie dell'informazione da interessi ad esse estranei, in una parola da conflitti d'interesse. La scelta di Soru - conclude Siddi - dovra' certo essere ulteriormnete valutata alla luce delle esperienze concrete che ne seguiranno e della portata reale delle scelte del fiduciario sia sul piano della gestione industriale che su quello delle relazioni per il consolidamento delle attivita' editoriali affidategli. Ma certamente la formula del blind trust prescelta puo' e deve essere materia di riflessione parlamentare, poltica e istituzionale, per una chiara regolazione dei conflitti d'interesse, cui non corrisponde sinora una sufficiente legislazione nazionale''. (ASCA)

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