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Rai 05 Mar 2010

Con centocinquantamila firme alla Rai. "Una battaglia di libertà, Tg1 rettifichi". Presente la Federazione Nazionale della Stampa con Siddi e Natale Fnsi: “I talk show tornino nelle piazze, nei teatri, negli studi televisivi che vorranno osp

Stamani nella sede della Rai i promotori della raccolta di firme sul caso Tg1 hanno portato una parte dei documenti di adesione alla loro ‘protesta-richiesta’, presenti il Segretario generale e il Presidente della Fnsi, Franco Siddi e Roberto Natale, che hanno voluto significare così, l’attenzione, il rispetto e l’ascolto che si deve ai lettori, ai cittadini, riferimento primario di una informazione completa e plurale: “Queste firme esprimono un atto di fede per un giornalismo libero e pulito e di amore per il servizio pubblico dal quale si richiede il massimo di attendibilità e fiducia.

Stamani nella sede della Rai i promotori della raccolta di firme sul caso Tg1 hanno portato una parte dei documenti di adesione alla loro ‘protesta-richiesta’, presenti il Segretario generale e il Presidente della Fnsi, Franco Siddi e Roberto Natale, che hanno voluto significare così, l’attenzione, il rispetto e l’ascolto che si deve ai lettori, ai cittadini, riferimento primario di una informazione completa e plurale: “Queste firme esprimono un atto di fede per un giornalismo libero e pulito e di amore per il servizio pubblico dal quale si richiede il massimo di attendibilità e fiducia.

Sicuramente nessuno può pensare di utilizzare le notizie a sostegno di tesi; mai questo deve avvenire soprattutto nel servizio pubblico. Nessuno chiede un’informazione paludata, ma c’è l’esigenza di assicurare un rapporto di affidabilità verso tutti i cittadini.

Errori in buona fede possono essere compresi. Su richiesta dei cittadini espresse con tanta serietà e civiltà non ci possono essere atteggiamenti di sufficienza. I cittadini che vogliono interloquire, con questi termini così civili e preoccupati, hanno diritto di ascolto e di risposta.

L’Ordine dei Giornalisti del Lazio, avviando un approfondimento sul caso Mills-Tg1 e stigmatizzando l’episodio, ora denunciato dai cittadini, ha mostrato una sensibilità importante, orientata ad assicurare iniziative idonee, perché siano rispettati il criterio della verità e il principio della lealtà che si deve avere verso i lettori, video-ascoltatori, cittadini. Certamente non è buon segno la notizia di pressioni su colleghi meno garantiti, che sarebbero state esercitate, ieri da vertici del Tg1, a sostegno di un documento per controbilanciare il “disagio” lamentato dal Comitato di redazione. Gli arruolamenti di questo tipo non fanno bene ma soprattutto rimane una condizione: le notizie non sono schierabili secondo interessi di parte”.

Ecco la cronaca di questa mattina ripresa da Repubblica.it

Delegazione nella sede Rai di viale Mazzini contro la notizia di "assoluzione" per Mills
Minzolini non c'è, Giorgino sfugge alle domande. "Il prossimo Cda affronti la questione"

Con centocinquantamila firme alla Rai
"Una battaglia di libertà, Tg1 rettifichi"

Di CARMINE SAVIANO
ROMA - Una richiesta di rettifica sottoscritta da 150mila cittadini italiani. E indirizzata al Tg1 di Augusto Minzolini. Che nell'edizione delle 13 e 30 di venerdì 26 febbraio, ha "dato notizie false sul caso Mills", parlando di "assoluzione" anziché di prescrizione del reato. Migliaia di pagine con nomi e cognomi, che Arianna Ciccone, prima firmataria dell'appello e organizzatrice del Festival del Giornalismo di Perugia, ha consegnato stamattina nella sede Rai di Viale Mazzini a Roma. Una lettera che ha dato vita su Facebook ad una comunità virtuale in lotta contro "la manomissione della verità". "Nelle edizioni successive è stata data la notizia corretta", la replica di Guido Paglia responsabile in Rai della relazioni istituzionali. "Una vicenda che può segnare un cambiamento nel rapporto tra giornalista e lettore", secondo Franco Siddi segretario della Federazione Nazionale Stampa Italiana.    
"Siamo arrivati a Viale Mazzini intorno alle dieci di questa mattina", dice Arianna Ciccone. Con lei una piccola delegazione. "Prima di essere ricevuti abbiamo incontrato molti giornalisti Rai: Augusto Del Noce si è detto solidale con la nostra iniziativa. Mentre Francesco Giorgino non ha voluto rispondere alle nostre domande". Il gruppo incassa anche l'appoggio di Guglielmo Rositani, componente del Cda dell'azienda, per poi essere ricevuto da Guido Paglia. Che, annunciando l'assenza di Paolo Garimberti e Augusto Minzolini, dice: "La notizia esatta è stata data successivamente".
La posizione non accontenta la delegazione. Che, dopo aver richiesto nuovamente la rettifica, spiega che per le firme si tratta di una "consegna simbolica". Ciò che si vuole è far conoscere il dissenso provocato dal comporamento del Tg1. "La cosa più importante per una testata giornalistica è non interrompere in nessun caso il circuito di lealtà che la lega ai cittadini", dice Franco Siddi. "Il senso della mia presenza all'incontro era per ricordare che le notizie non sono militarizzabili, non sono opinioni". E ancora: "Non bisogna rischiare di fornire inesattezze. Soprattutto quando si ha il patrimonio di autorità e credibilità posseduto dal Tg1". Siddi interviene anche sul rapporto tra testate giornalistiche, opinione pubblica e web: "La rete va presa sul serio. Non va trattata con sufficienza". Poi l'auspicio che "il prossimo Cda della Rai tratti la questione".
L'incontro tra la delegazione guidata da Arianna Ciccone è stato seguito in diretta sul web. In molti richiedono video e foto. Cliccatissimo il video dell'inseguimento a Giorgino. E poi il messaggio con cui la Ciccone invita tutti a continuare nell'iniziativa: "Questo gruppo non si deve fermare, da domani si lavora a costruire una piattaforma di lavoro".

Fnsi: “I talk show tornino nelle piazze, nei teatri, negli studi televisivi che vorranno ospitarli. E’ possibile continuare l’informazione brutalmente interrotta”

Roma, 4 marzo - “L’informazione, la circolazione delle idee, il confronto delle voci non si possono interrompere. Dopo l’improvvida delibera della Vigilanza e la sciagurata decisione del cda Rai di bloccare tutte le trasmissione di approfondimento, la Fnsi ritiene che i colleghi e in particolare i giornalisti ed i conduttori, colpiti da queste decisioni bavaglio, vadano sostenuti nella prosecuzione del loro lavoro anche con iniziative straordinarie.

Nei teatri, nelle piazze, negli studi televisivi (che emittenti saranno in grado di mettere a disposizione) è possibile continuare a fare ciò che è stato brutalmente proibito.  La manifestazione del 3 ottobre scorso a Piazza del Popolo e la stessa massiccia presenza di giornalisti e cittadini in quella di martedì 2 marzo davanti agli studi di via Teulada a Roma sono la dimostrazione che l’opinione pubblica non vuole farsi scippare il diritto di avere una libera informazione e la pluralità di punti di vista e di espressioni culturali e professionali.
Il Sindacato dei giornalisti sarà al fianco dei colleghi e dei conduttori dei talk show ingiustamente colpiti, assicurando la copertura politico-sindacale relativamente alle iniziative che, eventualmente anche collegialmente, vorranno prendere in questo senso”.

Siddi venerdì in Viale Mazzini con i cittadini che depositeranno 150.000 firme con la richiesta di rettifica al Tg1

Roma, 4 marzo - E  “Il Segretario generale della Fnsi, Franco Siddi, sarà domani mattina, venerdì 5 marzo, alle 10 in viale Mazzini a Roma, dove un gruppo di cittadini della rete porterà 150 mila firme a sostegno di una richiesta popolare di  precisazioni e rettifica al Tg1. Il segretario della Fnsi ci sarà per sottolineare il rispetto, l'attenzione e l'ascolto che si deve ai lettori, ai video-ascoltatori, in una parola ai cittadini, quali titolari del diritto ad un'informazione leale, completa e plurale”.

RAI: ACQUE AGITATE AL TG1, REDAZIONE SPACCATA SU LETTERA CDR

Roma, 4 marzo - Acque agitate al Tg1. La lettera inviata ieri dal Comitato di redazione al direttore generale Mauro Masi e al presidente Paolo Garimberti per esprimere ''disagio'' circa la situazione attuale della testata e le critiche alla sua direzione, avrebbe diviso la redazione e scatenato oggi una lunga coda polemica interna. A quanto si apprende infatti alcuni giornalisti di livello apicale, avrebbero messo a punto oggi pomeriggio un documento che prendeva le distanze da quello realizzato dal Cdr e promosso una

raccolta di firme tra i colleghi a sostegno della loro posizione, coinvolgendo anche i precari. Nel testo non ci sarebbe tanto un'ipotesi di sfiducia nei confronti della rappresentanza sindacale ma una presa di distanza proprio da quel ''disagio'' manifestato dal Cdr al vertice dell'azienda rispetto alla situazione del Tg1, di fatto quindi una manifestazione di sostegno alla direzione di Augusto Minzolini. Già nei giorni scorsi era emersa del resto una spaccatura all'interno della redazione in un'assemblea con finale movimentato, convocata per discutere una nuova iniziativa editoriale e finita con un documento sulle contestazioni alla troupe all'Aquila. Il documento era stato votato da 21 giornalisti della testata con l'astensione del Comitato di redazione respingeva le accuse di ''aver fatto una informazione incompleta e faziosa'', in particolare sul terremoto e post-terremoto. (ANSA)

RAI: VERNA (USIGRAI), MINZOLINI HA LACERATO REDAZIONE TG1

Roma, 4 marzo - ''Se, come leggo in agenzia, sono stati giornalisti di livello apicale a sollecitare firme di dissenso verso il cdr ai precari, sono state indubbiamente violate norme dello Statuto dei lavoratori e se la Rai vorrà evitare di essere direttamente coinvolta, non potrà prescindere, attraverso un internal auditing, dall'accertamento di responsabilità di dirigenti della testata''. Lo dice il segretario dell'Usigrai Carlo Verna, commentando quanto accaduto oggi nella redazione della testata diretta da Augusto Minzolini. ''Se ci sono state intimidazioni vere e proprie, che andranno eventualmente sottoposte anche all'ordine dei giornalisti - continua Verna -, pretenderemo le adeguate sanzioni. Intanto emerge come la direzione Minzolini abbia lacerato il tessuto umano e professionale della principale testata Rai''.  (ANSA)

RAI: MINZOLINI, NESSUNA RITORSIONE A PRECARI, SONO ASSUNTI

Roma, 4 marzo - ''Ritorsione contro i precari? È una cosa che non ha nessun senso e nessun fondamento, anche perché ai dieci colleghi di cui si parla avevo io personalmente comunicato l'assunzione ieri, per le nuove iniziative web che, tra l'altro, invece il Cdr osteggia''. Così il direttore del Tg1 Augusto Minzolini risponde all'Ansa su quanto avvenuto oggi nella redazione della testata e sulla conseguente presa di posizione del segretario dell'Usigrai Carlo Verna. ''Minacciare i colleghi il giorno dopo che sono stati scelti, uno per uno, per essere assunti è una cosa senza senso - aggiunge Minzolini - e per questo solo il sentirlo dire mi indigna profondamente''. Il direttore sottolinea che il documento di oggi ''è stato firmato dalla larga maggioranza della redazione che si è compattata di fronte alle critiche dal sapore politico della rappresentanza sindacale, manifestate nella lettera ai vertici aziendali. A non condividere quella posizione non è stato uno sparuto gruppetto a me vicino ma un gruppo ampio, a partire dal vertice della testata e delle redazioni che, per altro, io ho lasciato praticamente immutati rispetto alla precedente direzione di Gianni Riotta''. In più, quanto alla questione del titolo del Tg1 sul caso Mills, che era al centro della lettera del Cdr a dg e presidente, ''bisogna anche dire che lo stesso Comitato di redazione già il 26 febbraio aveva espresso soddisfazione per il titolo riportato nell'edizione delle 20 rispetto a quello delle 13.30. Quindi non si capisce poi il ripensamento in negativo avvenuto solo giorni dopo...''. (ANSA)

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