Si è tenuta ieri l'assemblea dei redattori del «Corriere della Sera». Il Comitato di redazione ha annunciato e sottoposto all'approvazione del corpo redazionale le iniziative sindacali necessarie a seguito della rottura, avvenuta il 21 marzo scorso, delle trattative con l'azienda.
Il Cdr denuncia il fatto che la Rcs calpesta le rappresentanze sindacali, mandando al tavolo di trattativa persone prive di qualsiasi autonomia negoziale; rinnega gli accordi presi; si presta solo a confronti fumosi. I giornalisti sono seriamente preoccupati del fatto che il loro impegno e il loro spirito di sacrificio per assicurare ogni giorno la qualità e l'autorevolezza del giornale e per confermarne la leadership si scontrano con scelte editoriali che impoveriscono e penalizzano il giornale. Per tutto questo il Cdr, con l'accordo unanime dell'assemblea, annuncia le seguenti azioni: 1) Nell'ambito del pacchetto di 5 giorni di sciopero confermati dall'assemblea, il Cdr proclama per oggi mercoledì 29 marzo e domani giovedì 30 due giorni di sciopero. Dalla prossima settimana le ulteriori date saranno comunicate la sera prima del giorno di astensione dal lavoro. 2) Fino al 9 aprile il Cdr organizzerà una prima fase di assemblee all'interno delle singole redazioni. Queste iniziative potranno comportare effetti sulla completezza dell'informazione e sui tempi della distribuzione del giornale nelle edicole. Di questo ci scusiamo fin d'ora, sicuri che i lettori condivideranno la nostra battaglia per il rispetto della dignità e qualità del nostro lavoro. 3) Il Cdr invita la redazione ad astenersi dalle mansioni e dalle attività che non sono di competenza contrattuale e a pretendere il rispetto dei diritti-doveri previsti dal Contratto nazionale e dagli accordi interni. A questo proposito il Cdr ha scritto sabato 25 marzo al direttore Paolo Mieli, chiedendogli, per quanto di sua competenza, di farsi garante che «nessun tipo di pressione o condizionamento verrà messo in atto dalla Direzione, o da chi la rappresenta, nei confronti dei giornalisti che, attenendosi legittimamente agli accordi in vigore, eviteranno di svolgere quelle attività». Il direttore soltanto ieri sera, dopo la fine dell'assemblea, ha risposto con una sua lettera in cui conferma la validità degli accordi esistenti. 4) Il Cdr ha avviato le opportune azioni legali per contestare le violazioni imputabili all'azienda e si è rivolto al Garante per gli accertamenti sul rispetto della privacy. Il Comitato di redazione del Corriere della Sera