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Fnsi 29 Mar 2005

Colombo: "Vespa dichiari di essere partigiano di Berlusconi" Vespa: "Colombo è vittima della fucina d'odio che ha creato all'Unità" E Colombo ha annunciato di volere querelare Vespa

Colombo: "Vespa dichiari di essere partigiano di Berlusconi" Vespa: "Colombo è vittima della fucina d'odio che ha creato all'Unità" E Colombo ha annunciato di volere querelare Vespa

Colombo: "Vespa dichiari di essere partigiano di Berlusconi" Vespa: "Colombo è vittima della fucina d'odio che ha creato all'Unità" E Colombo ha annunciato di volere querelare Vespa

''Non c'e' nessun problema che Vespa sia l'amico, il fiduciario, il partigiano del presidente del Consiglio, ma lo dichiari pubblicamente''. Lo ha detto l'ex direttore dell'Unita', Furio Colombo, ospite di Pierluigi Diaco a 'Servizio Pubblico' su Radio 24 - Il Sole 24 Ore. ''In Italia - si legge nella sintesi dell'intervista a Colombo diffusa dal programma - c'e' questo mito del conduttore di talk show terzo, indipendente ma in America, ad esempio, non e' cosi'. I conduttori dichiarano le proprie simpatie e poi nelle loro trasmissioni danno comunque spazio alle opinioni contrarie. Bisogna che il conduttore di talk show si dichiari, percio' non c'e' nessun problema che Vespa sia l'amico, il fiduciario, il partigiano del presidente del Consiglio, ma lo dichiari pubblicamente. Io, se avessi un talk show, lo farei per Prodi''. '''Porta a Porta' e' una roulette truccata - ha detto ancora Colombo - che porta acqua sempre ad un unico mulino. I telespettatori hanno il diritto di saperlo e anche gli stessi ospiti devono potersi regolare di conseguenza. La mia e' un'obiezione politica, non giornalistica o personale. Non capisco perche' chi ha fatto firmare il contratto con gli italiani in un'apposita scrivania, crea sempre un parterre con ospiti compiacenti e scrive libri con materiali che gli mette direttamente a disposizione il suo amico premier debba continuare nella finzione dell'imparzialita'''. (ANSA). Furio Colombo e' ''vittima della fucina di odio in cui ha trasformato in pochi anni un giornale di tradizioni grandi e severe come L'Unita', a costo di rimetterci il posto''. E' la replica di Bruno Vespa alle dichiarazioni rilasciate dall'ex direttore del quotidiano che, in un'intervista a Radio 24, ha definito tra l'altro il conduttore di 'Porta a Porta' il ''partigiano del presidente del Consiglio''. Affermazioni che Vespa bolla come ''spudorate lezioni di etica professionale''. ''Gli spettatori di 'Porta a porta' - sottolinea Vespa in una nota - sanno che il trattamento riservato a Silvio Berlusconi e' esattamente lo stesso riservato a Prodi e a Fassino, a D'Alema e a Rutelli. Gli 'ospiti compiacenti' del presidente del Consiglio sono scelti esattamente con lo stesso criterio gradito ai leader dell'opposizione. Non a caso - continua - i giornalisti invitati a intervistare Berlusconi giovedi' prossimo saranno gli stessi accettati da Fassino che sara' ospite nella trasmissione di mercoledi'''. ''I 'materiali' forniti ai miei libri da Berlusconi - replica ancora il giornalista - sono gli stessi che ogni anno chiedo alle personalita' piu' importanti del centrosinistra e che vengono puntualmente pubblicati. Il problema, purtroppo, e' che Furio Colombo e' vittima della fucina di odio in cui ha trasformato in pochi anni un giornale di tradizioni grandi e severe come l'Unita', a costo di rimetterci il posto. Dobbiamo purtroppo rimpiangere il Colombo di quarant'anni fa, l'inviato 'liberal' della Rai che Carlo Mazzarella definiva 'lo studente pakistano con la borsa di studio'. E perfino l'uomo Fiat di anni piu' vicini, la guida Michelin dell'avvocato Agnelli a New York, generosamente ricambiato con la presidenza della Fiat Usa e con un posto nel consiglio di amministrazione di una societa' - off shore - della casa torinese alle Bahamas dove, come e' noto, la circolazione delle auto italiane e' piuttosto modesta''. ''Tutto bene, intendiamoci - conclude Vespa - tranne le spudorate lezioni di etica professionale''. (ANSA) Furio Colombo provvederà a querelare Bruno Vespa per la sua «insinuazione volgare, stupida e infondata che non ha nulla a che fare con l'argomento del dibattito». Lo si apprende da una nota. Il conduttore di Porta a porta aveva accusato l'ex direttore dell'Unità di essere vittima di «una fucina di odio» e aveva dichiarato di rimpiangere «il Colombo di quarant'anni fa, l'inviato 'liberal' della Rai, e perfino l'uomo Fiat di anni più vicini, la guida Michelin dell'avvocato Agnelli a New York, generosamente ricambiato con la presidenza della Fiat Usa e con un posto nel consiglio di amministrazione di una società - off shore - della casa torinese alle Bahamas». «Evidentemente quell'argomento, la parzialità clamorosa della trasmissione »Porta a porta«, è un tabù che, secondo Vespa, nessuno può permettersi di discutere, pena insulti, insinuazioni e calunnie», ha concluso Colombo. (AGI)

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