Il mondo del giornalismo Usa piange David Carr, volto popolare e firma del New York Times, per il quale negli ultimi anni curava la rubrica 'The Media Equation' dedicata all'evoluzione dell'industria editoriale e ai nuovi media.
Carr, 58 anni, ha avuto un collasso nella redazione del
quotidiano, dove è stato trovato intorno alle 21 di ieri sera. Trasportato al
St. Luke's-Roosevelt Hospital, è stato dichiarato morto dai medici. Poco prima,
aveva moderato un convegno sul documentario 'Citizenfour' dedicato a Edward
Snowden e allo scandalo del Datagate, al quale aveva partecipato anche l'ex
giornalista del Guardian Glenn Greenwald.
Come ricorda il suo giornale, a lungo si era occupato di temi culturali per il
New York Times, con il quale aveva cominciato a collaborare nel 2002. Nella sua
vita era sopravvissuto a un grave problema di tossicodipendenza, raccontato nel
libro autobiografico 'The night of the gun' del 2008 e ad un tumore. Nel 2011
era divenuto anche uno dei volti più noti del Times, dopo essere stato ritratto
nel documentario dedicato al quotidiano Usa, 'Page one: inside the New York
Times', rubando la scena ad altri illustri colleghi.
"David Carr è stato uno dei giornalisti più dotati che abbiamo mai lavorato
per il New York Times. Combinava un formidabile talento da cronista con
un'acuta capacità di giudizio diventando una guida indispensabile per capire i
media moderni", ha ricordato in un comunicato l'editore e presidente del
Nyt, Arthur Ochs Sulzberger Jr.
A dicembre dello scorso anno Carr aveva partecipato a Roma al convegnointernazionale
'The state and the future of media', organizzato dal Centro studi americani. (WASHINGTON,
13 FEBBRAIO - ADNKRONOS)