Il presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli, in perenne campagna elettorale, senza aver letto nulla dell’adesione dell’Assostampa all’accordo quadro sull’apprendistato in Campania siglato tra tutti i sindacati e quindi anche da quello dei giornalisti afferma di non volere lavoratori socialmente utili tra i giornalisti.
Che significa? Lucarelli farebbe bene, prima di prendere solitarie posizioni, ad ascoltare quanto detto sia dal vicepresidente dell’Ordine Mimmo Falco, sia dal segretario dell’Ordine Gianfranco Coppola, che hanno partecipato all’assemblea e che hanno argomentato il loro apprezzamento. Non ricordo, fino ad ora, provvedimenti concreti di Lucarelli a favore dei disoccupati o precari. Ma volendo, in questo scorcio di mandato, fino alle prossime elezioni, c’è sempre tempo. Da iscritto all’Ordine, prima ancora che come presidente del Sindacato, chiedo ai componenti del direttivo dell’Ordine, palesemente frantumato in posizioni non differenti ma divergenti, di “far luce” su quanto dichiarato da Lucarelli. Lucarelli non ha capito o non vuole capire che nell’adesione all’accordo quadro sull’apprendistato in Campania non si parla assolutamente di nuovi praticantati – come lui invece continua a sfornare da anni secondo l’equazione un praticantato fatto un voto possibile – ma di incentivo all’assunzione di chi giornalista già lo è. Un contributo all’assunzione reale e chi lo boicotta evidente boicotta irresponsabilmente la creazione di lavoro giornalistico in Campania. E se a farlo e’ il presidente dell’Ordine, evidentemente, una qualche strategia elettorale fatta sulla pelle di precari e disoccupati deve pur esserci. E se questa è la strategia cannibalesca del presidente dell’Ordine regionale che anziché fare azioni concrete per la categoria rincorre ostacolando il sindacato e il sottoscritto, il più delle volte anche sforando campi non propri della sua funzione, c’e’ da fare un’attenta riflessione. Per quanto mi riguarda ritengo che l’unica cosa positiva di tanta melma è che finalmente Lucarelli è venuto allo scoperto. I colleghi sapranno ben valutare. Per quanto mi riguarda auspico che il Consiglio della Campania sappia intervenire con forza mettendo in discussione e stigmatizzando il comportamento del proprio vertice. Precariato e disoccupazione non sono oggetto in uso strumentale a chi i disoccupati e i precari prima li sforna e se ne serve. E stia tranquillo Lucarelli che della sua firma sui praticanti non ci sarà bisogno. Potrà continuare a metterla sui praticantati delle scuole di giornalismo, quelle sì vere fabbriche di illusioni. Praticantato e apprendistato sono due cose ben diverse. Così come legge 150 e incentivo all’occupazione.
LUCARELLI: “NO AI LAVORATORI SOCIALMENTE UTILI NEL GIORNALISMO”
"No ai lavoratori socialmente utili nel giornalismo. Sì a una corretta applicazione della legge 150 sulla comunicazione pubblica". Il presidente dell'Ordine dei Giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli, definisce "una nuova fabbrica di illusioni e di praticantati farsa" il "cosidetto accordo sul precariato tra l'Assostampa e l'assessore regionale al lavoro Severino Nappi annunciato nel corso di una semideserta assemblea contestata dagli stessi giornalisti del Coordinamento precari".
"Come presidente dell'Ordine - ha aggiunto Lucarelli - non firmerò alcun praticantato che non rispetti le norme di legge.
L'assessore Nappi aveva chiesto alcuni mesi fa all'Ordine un sostegno alla sua proposta che assegna fondi agli editori nel campo dell'apprendistato senza alcuna garanzia di stabilizzazione per i giornalisti. Proposta che il Consiglio dell'Ordine della Campania ha respinto all'unanimità. Chiediamo pertanto al presidente della Regione Stefano Caldoro di fare luce sulla vicenda". (ANSA)
NON SIAMO APPRENDISTI STREGONI, NO AL PIANO ASSOSTAMPA-REGIONE CAMPANIA: SERVONO RISPOSTE VERE CONTRO IL PRECARIATO NON LA CUCCAGNA PER GLI EDITORI
Il Coordinamento giornalisti precari della Campania dice No all'accordo quadro presentato ieri dall'Associazione Napoletana della Stampa insieme al componente della giunta esecutiva Fnsi, Enrico Ferri, frutto di un'intesa siglata tra sindacato e assessorato al Lavoro della Regione Campania.
Appare preoccupante che questo patto - annunciato in un semideserto incontro sul precariato duramente contestato dal Coordinamento - sia stato firmato dal sindacato regionale dopo il No dell'Ordine dei Giornalisti della Campania.
L'accordo quadro, così presentato, ha molti lati oscuri per non dire preoccupanti. Le norme sull'apprendistato sono incompatibili con la professione del giornalista; il cronista non ha solo bisogno di "fare gavetta" ma anche di un'alta formazione garantita e certificata, dovendo maneggiare una materia delicata come quella dell'informazione. Chi garantirà la formazione deontologica ed etica? Gli editori-predoni cui interessa solo l'annunciato "contributo a fondo perduto" di 5mila euro? Il rischio è quello di analoghi patti scellerati stipulati negli anni passati con altre categorie: qualche mese di lavoro sottopagato e poi l'abbandono più totale senza alcuna stabilizzazione.
Per il Cgpc prioritario è invece il rispetto del contratto Fnsi-Fieg, unico strumento per garantire equità di retribuzione, diritto alla rappresentanza sindacale e imporre le responsabilità alle aziende. Altro punto debolissimo è l'età-limite per l'intesa: 29 anni. Dai nostri studi, presentati pubblicamente, ma anche da quelli dell'Ordine dei Giornalisti e di qualsiasi altro sindacato risulta che la soglia d'età del precariato si è purtroppo paurosamente alzata, arrivando ai 40 anni.
È possibile che Assostampa Campania ignori tutto ciò? Che la consulta del Lavoro autonomo giornalistico non abbia espresso una pubblica opinione sull'argomento? Al presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, chiediamo un dietrofront: la Regione e il Consiglio regionale pensino a garantire, con gli ingenti fondi stanziati per la comunicazione di gruppi consiliari e assessorati, contratti giornalistici a tutti i colleghi nella Pubblica Amministrazione.
Coordinamento giornalisti precari campani