Il numero degli internauti è cresciuto nel 2010 a 450 milioni, su 1,3 miliardi di abitanti, con un aumento del 20,3% rispetto al 2009 – Di pari passo con i controlli di polizia che hanno portato alla chiusura di 60.000 siti web e alla condanna di 1.300 persone (58 delle quali a pene superiori ai 5 anni di reclusione)
Il numero degli internauti in Cina – già il maggiore del mondo – è cresciuto nel 2010 a 450 milioni, più di un terzo della popolazione del paese (1,3 miliardi), con un aumento del 20,3% rispetto al 2009. Lo riferisce l’ Ap sulla base dei dati diffusi dal China's State Council Information Office.
Il boom dell’ uso di internet è avvenuta di pari passo con la crescita estensiva dei sistemi di controllo statale, dai sistemi di filtri basati su determinate parole al monitoraggio compiuto da migliaia di addetti che verificano i bollettini e tutto il sistema di microblogging dei dissidenti politici.
In un anno – ha raccontato Wang Chen, capo del China's State Council Information Office – una campagna pubblica contro la pornografia, la violenza e altri materiali pericolosi e nocivi su internet ha portato alla chiusura di più di 60.000 siti web. In più, la censura governativa ha distrutto 350 milioni di file pornografici, fra testi, foto e video.
Le autorità cinesi hanno aperto circa 2.200 inchieste giudiziarie, che in 1.164 casi hanno portato alla condanna dei 1.300 imputati, 58 dei quali con condanne superiori ai 5 anni di reclusione.
Lo sviluppo impetuoso dell’ accesso a internet è dovuto in gran parte all’ uso degli apparecchi mobili. Una ricerca dell’ anno scorso aveva accertato che 227 milioni di cinesi usavano I cellular per andare in Rete.
(da Lsdi)