Cina, la tv commerciale sbanca l’auditel

(Astro9colonne) - Pechino, 28 nov - Il canale televisivo Hunan Tv trasmette con successo programmi decisamente innovativi rispetto al tradizionale panorama televisivo cinese. Ha sbancato l’ auditel un reality show in cui i concorrenti che aspirano a diventare “eroi” per un giorno devono superare prove quali scosse elettriche sul corpo, o mostrare al pubblico “capacità” fisiche non comuni, ad esempio quella di saper aprire una bottiglia di birra togliendo il tappo con i denti.

Al di là dei contenuti, Hunan Tv porta sugli schermi cinesi prodotti “rivoluzionari”. Ne è altro esempio “Supergirl”, la trasmissione che seleziona sconosciute cantanti per trasformarle in star. Nessuna novità per il mercato europeo o per quello statunitense, abituati a competizioni di questo genere o a reality show sempre più estremi. Ma per la Cina Hunan Tv è diventata una sorta di simbolo del cambiamento, di una nuova era mediatica. Nata nel 1997 come canale satellitare, Hunan Tv è ora una delle realtà televisive più potenti della Cina, seconda solo alla più grande emittente, China Central Television. L’intrattenimento è il suo principale obiettivo, e i mezzi per arrivare al pubblico sono decisamente originali, almeno per il contesto in cui sono inseriti: niente più programmi delicati o compiacenti, addio allo stile “soft” e alla cultura, avanti invece con spregiudicatezza, anticonformismo, concorrenza spietata. Gli spettacoli proposti allettano il pubblico cinese e iniziano ad attrarre multinazionali del calibro di Pepsi e Coca-Cola, che si sono aggiudicate lo spazio pubblicitario del prime time. Nonostante alcuni rimproveri da parte della critica e i rinnovati appelli alla moderazione giunti dalle autorità di controllo, che minacciano la censura di alcuni programmi, Hunan Tv prosegue senza esitazione, nella convinzione che “se al pubblico piace, va bene a tutti”. Anche la tv cinese, insomma, si converte all’intrattenimento di massa e al televoto, fenomeno con cui la televisione “regala” al pubblico l’ illusione di essere protagonista.