«In direzione ostinata e contraria, fin dal primo giorno della tua vita. Quando tua madre, sfidando il marito e la tradizione dei nomi di famiglia, ti volle chiamare Letizia. Un nome sentito in città, a Catanzaro, che si era fatta scrivere su un foglietto. Da Soveria Simeri sei venuta via presto, con tanti sogni in testa, ma le tradizioni della tua terra te le sei portate dentro, non le hai rinnegate mai». Lorenza Ghidini, sul sito web di Radio Popolare, ricorda così la collega Letizia Mosca, morta lunedì 21 settembre, a 54 anni, dopo una lunga battaglia con un tumore.
«La tua strada era quella delle lotte, le lotte sociali, del mondo del lavoro, del sindacato, e un giornalismo militante che non arretrava davanti a niente e nessuno. In direzione ostinata e contraria, questa era la tua essenza», aggiunge Ghidini tratteggiando il profilo della donna «sempre sulle barricate, cocciuta» dal «sorriso dolce e accogliente che ci disarmava».
Storica voce dell'emittente milanese, giornalista professionista iscritta all'Ordine della Lombardia dal 1997, Letizia Mosca era nata a Catanzaro il 26 gennaio del 1966. Cronista eclettica, curiosa, preparata, era stata eletta più volte nel Direttivo dell'Associazione lombarda dei giornalisti (Alg) e come delegata a diversi congressi della Fnsi e faceva parte della Commissione Contratto Aeranti-Corallo.
Al marito Marco Persico, giornalista del Corriere della Sera, ai figli, ai familiari, ai colleghi di Radio Popolare e dell'Associazione Lombarda dei Giornalisti, agli amici di Letizia Mosca la vicinanza della Federazione nazionale della Stampa italiana.