Sindacato giornalisti del Trentino Alto Adige e Federazione nazionale della Stampa italiana «sono al fianco dei 19 colleghi dello storico quotidiano 'Trentino'», che ha appena compiuto 75 anni e che domani, sabato 16 gennaio 2021, uscirà in edicola per l'ultima volta.
«Nell'ultimo accordo sindacale relativo alla fusione per incorporazione di Seta Spa in Sie Spa del 18 novembre 2020 – spiegano in una nota congiunta Rocco Cerone, segretario regionale Sjg, e Raffaele Lorusso, segretario generale Fnsi – l'azienda dichiarava che si sarebbe impegnata a presentare entro il mese di gennaio 2021, per ogni giornale del gruppo, un nuovo piano editoriale per il mantenimento dell'autonomia delle testate e per il rilancio delle stesse sul mercato e che, dall'operazione aziendale, non si sarebbero avute ricadute occupazionali eccedenti al numero degli esuberi già individuati dall'azienda nell'ultimo anno».
La decisione dell'editore, a giudizio del sindacato dei giornalisti, «è anche la conseguenza di una evidente posizione dominante raggiunta sul mercato editoriale regionale, sulla quale rimane quanto mai necessaria una riflessione in sede politica e parlamentare».
Sjg e Fnsi ricordano inoltre che «ogni iniziativa che riguardi la struttura dell'azienda e le redazioni può essere adottata solo al termine delle procedure e dei tempi previsti dalla legge e dal contratto collettivo di lavoro giornalistico. La richiesta di messa in cassa integrazione a zero ore dei 19 giornalisti del Trentino sarà oggetto del tavolo di confronto che si aprirà mercoledì 20 gennaio».
Sindacato regionale, Assostampa Trento e Fnsi, conclude la nota, «chiedono sin d'ora garanzie precise sugli esuberi e sul piano di riassorbimento degli stessi, fiduciosi che un grande gruppo editoriale che continua a credere nell'informazione di qualità veicolata attraverso carta, web, radio e tv possa trovare delle soluzioni alternative per i 19 giornalisti o per una parte significativa di essi. Proprio in questa prospettiva, lunedì 18 gennaio si riunirà il coordinamento dei Cdr di Alto Adige, Trentino e l'Adige per decidere assieme a Sjg e Fnsi una comune linea di azione».