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Osservatorio sui media 07 Gen 2008

Cercasi giornalisti esperti in Retorica del discorso politico – da lsdi.it

Un articolo di Brent Cunningham pubblicato recentemente sulla Columbia Journalism Review riesamina il peso, nella vicenda dell’ 11 settembre, della scelta delle parole nella determinazione delle azioni, alla luce di un saggio di Martin Montgomery

Un articolo di Brent Cunningham pubblicato recentemente sulla Columbia Journalism Review riesamina il peso, nella vicenda dell’ 11 settembre, della scelta delle parole nella determinazione delle azioni, alla luce di un saggio di Martin Montgomery

- Proprio l’ambiguità linguistica, e legale, attorno alla “guerra”dell’ 11 settembre ha consentito ad esempio all’amministrazione Bush di definire il termine in modo selettivo, pretendendo dai cittadini un patriottismo incondizionato, ma evitando una dichiarazione di guerra formale da parte del Congresso, ad esempio, o una ferma adesione alle Convenzioni di Ginevra – L’ assenza determinante di reporters specializzati nell’ analisi della retorica politica – L’ importanza di operazioni di verifica dei fatti e dei dati come quelle messe in piedi in vista della campagna presidenziale – Attenzione al prossimo ‘’framing’’ http://www.lsdi.it/versp.php?ID_art=836 ------------ Giornali Usa: la vittoria di ‘’mister mattone’’ Proprio mentre Murdoch sale sul trono del Wall Street Journal, Samuel Zell (nella foto) conquista la Tribune co. , editrice di Chicago Tribune e di altri 13 giornali e 23 emittenti tv – Non tagli alle spese ma crescita dei profitti: sarebbe questa la sua strategia – Lo stratagemma della ‘’socializzazione’’: i proprietari di Tribune, trasformata in organizzazione nonprofit ed esentasse, saranno formalmente gli stessi dipendenti http://www.lsdi.it/versp.php?ID_art=833 ------------ Giornalisti, conviene coltivare anche una identità digitale In un universo sempre più digitalizzato, i giornalisti disputano ancora se e dove possono sviluppare una loro presenza online – In una interessante riflessione di Mallary Jean Tenore su Poynter, modi e motivi per cui i giornalisti dovrebbero formarsi questa nuova identità – A causa della frammentazione dei media, ad esempio, un giornalista può aver ‘’bisogno di costruire un proprio ‘marchio’ personale’’ – O, più in generale, può essere importante infiltrare volti umani in strutture redazionali diventate sempre di più ‘’pesantemente monolitiche’’ http://www.lsdi.it/versp.php?ID_art=829 ---------- Un Ombudsman per l’ online: non un costo in più, ma una necessità per il Web 2.0 Il ‘’redattore dei lettori’’ è il ponte verso la nuova rete, il segnale che la porta dei giornali è aperta a un dialogo a due direzioni – Per le start-up, le piccole aziende di news online ai primi passi, avere un ombudsman è un fatto simbolicamente molto importante, ‘’significa preoccuparsi della qualità e della completezza dell’ informazione” - Una intervista di Editors weblog a Mario Vitor Santos, ombudsman del Fohla de Sao Paulo http://www.lsdi.it/versp.php?ID_art=830 ---------- 2008/1: cosa si vede nella sfera di cristallo? Previsioni semiserie di un noto giornalista americano all’ inizio del nuovo anno – Una cosa comunque è assolutamente prevedibile: la cacofonia delle critiche ai media continueranno a sommergere i benefici che milioni di persone riceveranno da parte del giornalismo serio ed accurato – E i lettori continueranno a preferire le storie dei vip, mandando maledizioni ai giornalisti che raccontano le nuove case acquistate dalle stelle del cinema e i nuovi villaggi africani da loro ‘’adottati’’ http://www.lsdi.it/versp.php?ID_art=834 ------------ 2008/2: sarà davvero l' anno del web semantico? Alcune previsioni per l' anno appena iniziato nel campo dell’ editoria online da parte di esperto dei nuovi media – Il Newsmastering e il Microblogging – Si affermeranno anche gli X-Events? http://www.lsdi.it/versp.php?ID_art=831 ------------ 2008/3 : l’ anno dell’ outsourcing per i giornali? Una ricerca di un analista della Deutsche Bank – Il ‘’Sacramento Bee’’ ha già annunciato che sposterà in India alcune sue produzioni – ‘Solo l’ informazione e la vendità della pubblicità devono restare all’ interno delle aziende editoriali’’, secondo il CEO del Gruppo McClatchy http://www.lsdi.it/versp.php?ID_art=819 ------------ La “Blogging Mall”: dalle riviste femminili un nuovo business model I siti di riviste femminile leader si stanno cominciando a muovere più come ‘’mall operator’’, come operatori commerciali, che come editori, impiantando alcuni piccoli e specifici siti web tipo‘’anchor store’’ dove lavorano direttamente, e lasciando invece il resto dell’ attività promozionale e commerciale a blog di qualità con cui possono anche dividere i ricavi pubblicitari http://www.lsdi.it/versp.php?ID_art=832 ------------ Giornale in cella con la colazione in alcune prigioni francesi L’ esperimento avviato da Ouest-France, il primo giornale regionale d’ oltralpe (800.000 copie), è stato accolto con molto interesse e riguarda ora circa 20 carceri delle principali città di Normandia e Bretagna – ‘’Un legame supplementare con l’ esterno’’ – Vinte le resistenze del personale di custodia http://www.lsdi.it/versp.php?ID_art=825 --------------------- Usa: un regalo di Natale per i big media? La Fcc ha deciso di allentare le restrizioni sulla proprietà incrociata di giornali ed emittenti, scatenando forti proteste http://www.lsdi.it/versp.php?ID_art=826 ------------------- L’ Unione europea promuove la ‘’alfabetizzazione mediatica’’ fra i suoi cittadini Viviane Reding ha annunciato un piano che sviluppi ‘’la capacità di analizzare criticamente i contenuti dei media e per fare delle scelte più informate’’ http://www.lsdi.it/versp.php?ID_art=827 ---------------------- Dopo l’ esclusione dal concorso Google per Android, a rischio anche il WiMax Le norme del vostro paese avrebbero procurato eccessive lungaggini’’, commentano a Mountain View dopo la decisione di escluderci da un progetto per cui sono in palio 10 milioni di dollari – Rischi anche per il WiMax – Siamo al 40/o posto nella classifica sulla Libertà di stampa di RSF http://www.lsdi.it/versp.php?ID_art=824 ---------------- Il 40% dell’ audiovisivo nel 2012 passerà via internet Secondo alcuni la rete potrebbe potrebbe arrivare addirittura all’ 80% dello share. - Nel 2008 la vendita di telefonini raggiungerà i 300 milioni di unità vendute, superando per la prima volta la vendita di televisori. - I costi delle migliori serie Pro-Am (professional/amatoriali) sulla NetTv possono raggiungere ora i 1.000 dollari al minuto, mentre nella Tv classica questo costo raramente scende sotto i 30.000 dollari. http://www.lsdi.it/versp.php?ID_art=823 ------------------- Sempre più giovani creano e condividono contenuti in rete Una ricerca del Pew Internet Project parla di almeno il 64% degli adolescenti Usa fra i 12 e i 17 anni impegnati in rete, contro il 54% del 2004 – Molto forte la percentuale femminile nello ‘’scaricare’’ fotografie, mentre il settore video è monopolio maschile - I teenagers super-comunicatori e ‘’multicanale’’ http://www.lsdi.it/versp.php?ID_art=822 ------------------------- Pubblicità: internet continua a ‘’schiacciare’’ giornali e tv Una recente ricerca della Nielsen – Online a più 16%, mentre i giornali perdono il 7,4% (nazionali) e il 5,2% (locali) – Meno 2,5% i ricavi pubblicitari nei network televisivi http://www.lsdi.it/versp.php?ID_art=821 ------------------------ I lettori di quotidiani calati del 19% rispetto al 1992 in UK Il dato è emerso da una ricerca (il National Readership Survey) commissionata dalla Camera dei Lord – La porzione dei lettori rispetto al complesso della popolazione è scesa dal 59% al 45% attuale – In controtendenza solo due giornali nazionali, Times e Daily Mail http://www.lsdi.it/versp.php?ID_art=820 ---------------------- Un quotidiano svedese lancia il primo ‘’giornale’’ per cellulare E’ il Dagens Nyheter che consente ai suoi abbonati di connettersi al proprio sito web per un costo di 15 euro al mese – Le richieste di adesione hanno mandato in tilt il sistema del giornale http://www.lsdi.it/versp.php?ID_art=818 ********** Lsdi - segnalazioni - I colossi dei media in flop nel 2007 Dei 5 giganti dei media - CBS, Disney, News Corp, Time Warner e Viacom – solo quest’ ultima è riuscita a ottenere un aumento del suo valore nel 2007, probabilmente a causa del raffreddarsi dell’entusiasmo degli investitori. Time Warner ha registrato le perdite maggiori: il prezzo base delle azioni è sceso del 23,46%. http://www.nypost.com/seven/12282007/business/tw_tops_in_media_flops_259938.htm - Free News Online Will Cost Journalism Dearly (LAT) David Lazarus: gli sceneggiatori di Hollywood vogliono essere pagati quando il loro lavoro va a finire su Internet, cosa che si sta verificando sempre di più con la proiezione di film e show televisivi. E allora, perché per i giornali dovrebbe essere diverso? http://www.latimes.com/services/site/premium/access-registered.intercept - Mani sempre più libere sulla ‘Tribune private’ (LAT) L’ azzardo dell’ imprenditore di Chicago Sam Zell, che ha acquisito la Tribune Co. qualche giorno fa, è che il business prevarrà sulle transazioni finanziarie, offrendo un futuro abbastanza solido per ‘ azienda e I suoi circa 20.000 dipendenti. http://www.latimes.com/services/site/premium/access-registered.intercept - Newmark nega che Craiglist stia uccidendo i giornali Newmark contesta anche il fatto che Craigslist sarebbe responsabile dello smantellamento del modello di ricavi dei giornali. Al contrario, dà la colpa ai siti di piccola pubblicità di nicchia online come autotrader.com e Monster. http://slashdot.org/article.pl?sid=07/12/24/172209 - L’ Economist progetta un sito di Social Networking La decisione si inserisce nella scelta di investire nel proprio sito web e di socializzare il suo contenuto. IL settimanale vorrebbe sviluppare il suo portale principale per i suoi 3 milioni di lettori e creare quello che essa chiama ‘’una conversazione fra di loro’’. http://www.nma.co.uk/Articles/36274/+Economist+plans+social+site+for+global+readership.html - Un Ritratto dall’ Iraq – Come la stampa ha seguito gli avvenimenti di guerra sul terreno Il Project for Excellence in Journalism ha realizzato uno studio in cui si analizza quale immagine della guerra i giornalisti hanno dato al pubblico americano nei primi 10 mesi del 2007 e quale ruolo ha giocato la violenza in questa ‘’copertura’’. http://salsa.democracyinaction.org/dia/track.jsp?v=2&c=LRjFzcG6SPPkhH+OcO70aNNi6ELKmgf7

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