''A tutela dei colleghi e del prodotto corre l'obbligo di segnalare che - restando cosi' le cose - le determinazioni dell' editore mettono a serio rischio la produzione dei telegiornali e dei giornali radio regionali, o quantomeno la loro realizzazione nel rispetto dei canoni minimi di professionalita' e completezza che il servizio pubblico e' invece tenuto a fornire'': lo afferma - in un comunicato - il Cdr Rai dell' Umbria
''L' ulteriore, consistente riduzione del monte dei giorni di sostituzione ferie mediante contratti a termine che, come comunicato dall' azienda al caporedattore, passa quest' anno da 180 a 150 giorni - e' detto nel comunicato - costituisce un'ulteriore, inaccettabile penalizzazione della redazione Rai di Perugia, impegnata proprio in queste settimane in un confronto con il caporedattore, la direzione e l' azienda stessa sulla non piu' sostenibile situazione determinata da carenza di organici, dai progressivi aumenti dei carichi di lavoro e dalla inadeguatezza dei supporti tecnologici; tutti elementi che si riversano negativamente, non da ora, sulla qualita' del telegiornale e dei prodotti informativi, la cui realizzazione avviene ormai sulla base di una ben piu' che estensiva interpretazione ed applicazione del contratto di lavoro, per giunta con un impiego sempre piu' 'intensivo' dei precari, con forti limitazione anche dei loro intangibili diritti contrattuali''. ''Al 'taglio' dei giorni di sostituzione - continua il comunicato - si aggiunge l' interpretazione che l' azienda continua a dare dell' ambito di applicabilita' delle sostituzioni stesse, che viene ristretta ai giorni effettivi di ferie dei singoli turni, escludendo dal calcolo i recuperi delle ferie arretrate che, tuttavia, l' azienda impone di considerare nel piano ferie. Una incongruenza che sin dall' anno scorso il Cdr ha tentato di sollevare, investendo della questione anche l'Usigrai''. ''Il Cdr - conclude il comunicato - valutera' l' opportunita' di ricorrere all' Associazione stampa umbra per chiedere adeguato sostegno e tutela alla vertenza in atto''. (ANSA)