L’assemblea dei giornalisti di Editoriale Domus, riunita per discutere il piano di riorganizzazione per stato di crisi inoltrato dalla Fieg alla Fnsi lo scorso 16 novembre, ha dichiarato inaccettabile la richiesta di riduzione dell’organico giornalistico di 22 persone. Il piano varato dall’azienda consiste infatti solo in tagli all’organico, oltretutto di una portata tale da non consentire più alle redazioni, già gravate da un monte ferie residue considerevole, di smaltire il lavoro.
L’assemblea ha pertanto deciso a maggioranza (59 voti favorevoli e 6 astenuti) di dare mandato al CdR di trattare una consistente riduzione del numero degli esuberi, da gestire con il ricorso alla Cassa integrazione a rotazione.
A fronte di una vera apertura al tavolo della discussione nazionale, l’assemblea si è detta disponibile a predisporre un piano di smaltimento del monte ferie arretrate e a “congelare” il contratto integrativo per la durata della CIGS.
Se invece, nonostante la disponibilità al dialogo costruttivo del comparto giornalistico, l’azienda continuasse a dare segni di chiusura e si irrigidisse sulle proprie posizioni, il CdR è stato incaricato di gestire un pacchetto di 15 giorni di sciopero.
La Federazione Nazionale della Stampa Italiana, insieme con l'Associazione lombarda dei giornalisti, è impegnata accanto ai colleghi della Domus a sostegno di questa nuova delicata vertenza. Il sindacato non si sottrae al confronto con l'azienda, ma esige con forza una serie verifica di ogni elemento di lamentata criticità, tenendo ben presente che l'attività editoriale Domus non può trarre valore da drastici ridimensionamenti dell'organico. Prima dei tagli, vanno considerate con serietà e rigore tutte le soluzioni alternative - anche sacrifici come dimostra il comitato di redazione - oggettivamente qualificanti.