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Fnsi 10 Giu 2002

Cdr di Italia Radio: il Gruppo Espresso ricollochi i giornalisti di Roma e Milano

Cdr di Italia Radio: il Gruppo Espresso ricollochi i giornalisti di Roma e Milano

Cdr di Italia Radio: il Gruppo Espresso ricollochi i giornalisti di Roma e Milano

La redazione di Italia Radio, dopo ben sei mesi di attesa, si aspetta che l'Azienda arrivi alla presa del tavolo nazionale, fissato presso la Fieg per il prossimo 18 giugno, con un concreto e dettagliato piano di proposte di ricollocazione dei componenti della redazione. Infatti le recenti uscite volontarie di una parte dei giornalisti hanno testimoniato lo "sforzo di fantasia" da parte nostra, che era stato richiesto ad entrambe le parti dal rappresentante degli editori nel primo incontro ufficiale avvenuto nel febbraio scorso presso la Fieg. Non altrettanto evidente è stato, invece, in questi mesi lo sforzo dell'Azienda in direzione della ricollocazione richiesta dalla FNSI in sede di trattativa nazionale. Anzi, ci risulta che in occasione di alcuni colloqui individuali con i giornalisti la proprietà abbia prospettato un serio interessamento verso i responsabili delle varie testaste del Gruppo solo per un impiego temporaneo e subordinato alla disponibilità alle dimissioni incentivate. Facciamo presente, tra l'altro, che mentre si pretende di far credere che non vi siano disponibilità di posti nelle testate radiofoniche dell'Azienda, un accertamento dell'Inpgi, per contro, ha messo in luce varie irregolarità ed episodi di abusivismo che avrebbero potuto essere evitati. In ogni caso è arrivato il momento di un segnale chiaro. Un serio piano di ricollocazione dei reattori è ormai urgente e necessario sia per rispettare l'impegno preso a dicembre in concomitanza con l'annuncio della trasformazione dell'emittente, sia perché la situazione in cui la redazione è costretta a lavorare diventa sempre più insostenibile. La riduzione drastica della programmazione informativa a soli due Gr al giorno ha comportato una grave dequalificazione della professionalità dei giornalisti, costretti per di più a lavorare in condizioni pratiche proibitive e in mancanza di qualsiasi indicazione sul presente e sul futuro. Un vuoto di informazioni umiliante e del tutto incompatibile con il rispetto delle prerogative del Cdr. Non è accettabile, poi che si vada in onda con un segnale assolutamente anonimo e in assenza di qualsiasi segno di riconoscimento della testata, in palese violazione della normativa vigente. Preoccupano i continui scambi di frequenze di Italia Radio con altre emittenti del gruppo che sarebbero avvenuti negli ultimi mesi senza alcuna informazione e le continue voci sulla trasformazione degli impianti di Italia Radio in assenza di comunicazioni al Cdr. Per tutto questo si prospetta ai sensi dell'articolo 34 Comma E del CNLG un comportamento antisindacale. Infine i continui traslochi e lavori che da mesi avvengono nella sede di Roma, la frequente inefficienza dei mezzi di lavoro, il disagio continuo che si è determinato nelle sedi di Roma e Milano, oltre ad alcuni fenomeni di più o meno esplicito "mobbing" rendono evidente che una gestione corretta e trasparente della trasformazione dell'emittente è ormai improrogabile.

@fnsisocial

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