«Una sentenza che afferma il principio costituzionale del diritto di cronaca e di critica e rinsalda i valori fondamentali del giornalismo libero e indipendente da qualsiasi potere». Così Prospero Dente, segretario provinciale Assostampa Siracusa, e Massimo Ciccarello, fiduciario provinciale del Gruppo cronisti di Assostampa Sicilia aderente all'Unci, commentano la sentenza della Cassazione che ha chiuso una vicenda durata 8 anni, che vedeva protagonista il giornalista Luca Signorelli querelato dall'ex pm Maurizio Musco.
«L'unica colpa dell'allora collaboratore del quotidiano La Sicilia – proseguono Dente e Ciccarello – era di aver dato voce a chi era stato ingiustamente in carcere per 42 giorni, tanto da essere assolto da qualsiasi accusa mossagli dal magistrato. La vicenda del collega, protagonista dello stesso calvario giudiziario ed economico subito dal compianto Gianni D'Anna, assolto con formula piena in Cassazione solo dopo la sua scomparsa, ripropone l'urgenza improcrastinabile di una legge contro le querele temerarie e i processi vessatori, che colpiscono al cuore la libertà di stampa e il diritto costituzionale a essere informati, poiché si abbattono su cronisti indeboliti dalla polverizzazione delle testate e dalla crisi delle società editoriali superstiti. Siamo certi – concludono il segretario di Assostampa e il fiduciario del Gruppo Cronisti di Assostampa Siracusa – che questa sentenza di ultimo grado, oltre a restituire la necessaria serenità a Luca Signorelli, farà da sprone per tutti i colleghi della provincia a continuare senza paura nel solco della verità e della massima correttezza professionale».