"L'azione giudiziaria preannunciata dall'On. Massimo D'Alema nei confronti del quotidiano Il Foglio appartiene pienamente allo stile di un uomo politico e alla cultura di una forza politica che, nonostante tutto, si ritengono ancora posti su di un piedistallo morale e politico che nessuno si dovrebbe permettere di discutere"
È quanto sostiene il coordinatore di Forza Italia Sandro Bondi riguardo alla querela di D'Alema al quotidiano diretto da Giuliano Ferrara per le accuse sui 50 milioni di euro di Consorte. "È possibile - chiede Bondi - che la federazione nazionale della stampa non ritenga doveroso tutelare la libertà d'informazione e di esprimere la propria solidarietà ad un direttore e ad giornale che onorano tutto il giornalismo italiano? ". (ANSA) Giuliano Ferrara insiste. E sul quotidiano che dirige, 'Il Foglio', ripubblica l'editoriale sulla vicenda Unipol per il quale il presidente dei Ds Massimo D'Alema ha già annunciato querela. "Noi", spiega il giornalista, "siamo contro ogni intimidazione". Quindi si replica. In più, in prima pagina, ribadisce le sue ragioni e azzarda un paragone: quello tra D'Alema e Craxi. Osservando che quest'ultimo "era migliore" perchè almeno "ebbe il coraggio" di spiegare alla Camera il complesso meccanismo "del finanziamento illegale dei partiti" per il quale venne accusato. La Cdl solidarizza con il giornalista e chiede l'intervento della Fnsi. Mentre il coordinatore della segreteria della Quercia Vannino Chiti difende a spada tratta il presidente dei Ds: da Ferrara "solo insinuazioni senza fondamento", D'Alema non ha nessuna intenzione di "intimidire". Sta solo difendendo "il proprio onore" e la "trasparenza dei suoi comportamenti". Tra Ferrara e D'Alema ormai è guerra al calor bianco. Il giornalista, ex dirigente del Pci ora vicino alla Cdl, prosegue nel suo affondo contro il presidente della Quercia al quale continua a chiedere "una spiegazione politica persuasiva a proposito di quanto emerge dalle inchieste giudiziarie Unipol e affini". Puntando il dito con forza su quei "100 miliardi di vecchie lire" che hanno "l'apparenza di una provvista finanziaria estero su estero più che di una consulenza professionale fatturata". E anche D'Alema, nel suo forum su 'L'Unità", insiste: l'unico modo per rispondere alle "insinuazioni" de "Il Foglio" è quello della querela. "I Ds - ribadisce - non sono colpevoli di nulla". Contro la Quercia solo "una campagna a comando" per screditarli. "È un problema di Giovanni Consorte - aggiunge - dimostrare se le operazioni finanziarie che egli ha avuto con Gnutti siano lecite o illecite...". Diversi esponenti della Cdl intervengono ed esprimono solidarietà a Ferrara. E si appellano alla Fnsi. Il ministro della Comunicazioni Mario Landolfi condivide l'idea del giornalista di ripubblicare l'articolo. Mentre il vicecoordinatore di FI Fabrizio Cicchitto rincara la dose: "Non si può rispondere agli inquietanti interrogativi" posti da Ferrara sui 100 miliardi "solo con una querela...". Il coordinatore 'azzurrò Sandro Bondi si rivolge invece al sindacato dei giornalisti al quale chiede di "tutelare la libertà d'informazione" e di "esprimere solidarietà" a "Il Foglio" e al suo direttore. E duri sono gli attacchi a D'Alema. "La sua querela - dichiara Enzo Fragalà (An) - è un atto di arroganza". "Sta cercando di coprire le tenebre che sono scese sui Ds e sull'Unione ormai allo sbando più totale" è infine il commento di Isabella Bertolini (FI). I Ds però, ormai con gli occhi puntati alla direzione di mercoledi" nella quale si farà il punto anche sulla vicenda Unipol, rispondono. Parla il coordinatore della segreteria Vannino Chiti. "Le accuse contro D'Alema - dichiara - sono solo insinuazioni senza fondamento e parte di una campagna che non punta a confrontarsi con i Ds, ma solo a screditarli". Il presidente della Quercia, insomma, non vuole "intimidire" proprio nessuno. Sta cercando solo "di tutelare il suo onore e la trasparenza dei suoi comportamenti". (ANSA)