«È stato un incontro doveroso per ricordare Italo Toni e Graziella De Palo a 40 anni dalla morte. L'impegno deve essere quello di andare avanti a ricostruire tutti i tasselli che mancano per restituire la giustizia a due giornalisti che sono stati ammazzati e dei quali non sono nemmeno stati mai ritrovati i corpi». Queste le parole pronunciate dal presidente della Camera, Roberto Fico, al termine dell'incontro che si è svolto questa mattina, 2 settembre, a Montecitorio, con i familiari dei due giornalisti scomparsi in circostanze mai chiarite in Libano esattamente 40 anni fa.
«Abbiamo ribadito il nostro impegno per dare giustizia e un po' di serenità alle loro famiglie che ringrazio. Lo Stato e la Repubblica devono essere vicino a tutte quelle famiglie che hanno subito tragedie simili. Rinnovo il mio impegno e la mia vicinanza umana e istituzionale ai familiari di Italo Toni e Graziella De Palo», ha concluso Fico.
«Ringraziamo il presidente Fico che ha ricevuto i familiari di Italo Toni e Graziella De Palo in occasione di un quarantesimo anniversario ancora senza verità e giustizia. Non siamo qui solo per ricordare, ma soprattutto per chiedere alle istituzioni, ciascuna per la sua parte, di dare ogni contributo alla procura di Roma, che ha individuato una possibile pista, affinché si arrivi almeno a individuare la catena dei depistaggi, orrori e omissioni», ha detto il presidente Giulietti.
«Per questo – ha aggiunto – ci auguriamo che i documenti ancora secretati relativi al sequestro e all'assassinio dei nostri due colleghi vengano messi a disposizione dell'autorità giudiziaria così da contribuire a far luce su una vicenda oltremodo amara, non solo per la negata giustizia, ma anche perché le famiglie Toni e De Palo non hanno neanche un luogo dove poter ricordare i loro cari».
Richiesta ribadita anche dall'avvocato che per la Fnsi sta seguendo il caso, Giulio Vasaturo. «Questo incontro ha rafforzato in noi la speranza di abbattere finalmente il muro di gomma contro il quale, da 40 anni, si infrange la ricerca di giustizia e verità dei familiari di Italo Toni e Graziella De Palo e dell'intera comunità dei giornalisti italiani. Confidiamo – ha auspicato il legale – che tutte le istituzioni dello Stato e, in particolare i vertici dei nostri apparati di intelligence, siano sensibili all'invocazione affinché siano consegnati alla magistratura tutti i documenti relativi alle attività del centro Sismi a Beirut nel 1980. Abbiamo motivo di ritenere che un pezzo importante e forse determinante della verità che cerchiamo sia tuttora custodito negli archivi dei nostri servizi segreti».
Italo Toni, originario di Sassoferrato (Ancona) aveva 50 anni. Graziella De Palo, sua compagna di vita e di lavoro, aveva 24 anni. Erano andati in Libano per documentare le condizioni di vita dei profughi palestinesi e la situazione politico militare in quella zona. A dicembre 2019, su pressione dei familiari, la procura di Roma ha riaperto le indagini per sviluppare le dichiarazioni di un nuovo testimone, di cui non è stato pubblicato il nome.