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Il tribunale di Enna (Foto: tribunale.enna.giustizia.it)
Libertà di informazione 17 Ott 2024

Caso Rugolo, Assostampa: «Hanno fatto cronaca, archiviazione definitiva per Rizzo e Occhino». Fnsi al fianco dei colleghi

I pm hanno chiesto di archiviare anche le altre querele per diffamazione a mezzo stampa presentate dal sacerdote contro i giornalisti che si sono occupati della vicenda giudiziaria. I legali del prete si sono opposti. La segretaria generale Alessandra Costante: «Garantismo non significa non poter informare con precisione e puntiglio su quel che è accaduto a Enna».

«L'ordinanza del Gip del tribunale di Enna, Giuseppe Noto, dopo l'udienza del primo ottobre scorso, che ha definitivamente archiviato il procedimento penale a carico dei giornalisti ennesi Pierelisa Rizzo e Filippo Occhino, attorno ai quali, assieme alla Federazione nazionale della Stampa italiana, ci siamo stretti dall'inizio del caso Rugolo, avendo riconosciuto loro il diritto di cronaca, ha un significato particolarmente importante dato il profluvio di nuove norme che mirano ad annientare l'informazione libera». Lo affermano, in una nota diffusa giovedì 17 ottobre 2024, la segretaria regionale e della sezione di Enna dell'Associazione siciliana della stampa, assieme al Gruppo cronisti siciliani, in merito all'ordinanza che mette fine alla vicenda giudiziaria che ha coinvolto i colleghi Rizzo ed Occhino, assistiti dagli avvocati Eleanna Parasiliti Molica e Giovanni Di Giovanni.

I giornalisti, assieme al presidente dell'associazione Rete l'Abuso, Francesco Zanardi, difeso da Mario Caligiuri, erano stati denunciati da Giuseppe Rugolo per diffamazione e per divulgazione di atti processuali per un articolo pubblicato il 28 giugno 2023. Alla proposta di archiviazione della procura di Enna i legali di Rugolo Antonino Lizio e Dennis Lovison avevano presentato opposizione.

Il sacerdote, già condannato da Tribunale di Enna per violenza sessuale ai danni di minori, aveva ritenuto diffamatoria la frase dell'articolo di stampa su alcuni atteggiamenti del prete, ripresi in un video riprodotto in aula, in compagnia di un minore. Il Gip del Tribunale di Enna, accogliendo la richiesta di archiviazione della procura della Repubblica di Enna e le argomentazioni difensive dei difensori degli indagati, ha pronunciato ordinanza di archiviazione affermando che gli articoli non hanno alcun carattere diffamatorio in quanto Pierelisa Rizzo non ha fatto che riportare in termini veridici quanto avvenuto nel corso dell'udienza dl 27 giugno 2023. Archiviata anche l'ipotesi di reato di divulgazione di atti processuali dal momento che non sussisteva alcun divieto di pubblicazione.

Restano in piedi le altre querele per diffamazione a mezzo stampa presentate dal sacerdote contro i giornalisti che si sono occupati del caso: oltre a Filippo Occhino e Pierelisa Rizzo, Manuela Acqua, Antonello Piraneo e Tiziana Tavella. Nove in tutto le azioni giudiziarie promosse. I pubblici ministeri dei tribunali di Enna e Catania hanno chiesto l'archiviazione. I legali di don Rugolo si sono opposti.

«La Federazione nazionale della Stampa italiana - interviene la segretaria generale Alessandra Costante - è incondizionatamente al fianco dei colleghi minacciati nel loro diritto di cronaca ed è solidale con la comunità ennese, che di recente si è fatta sentire con una vibrante protesta. Garantismo non significa non poter informare con precisione e puntiglio su quel che è accaduto a Enna».

@fnsisocial

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