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Fnsi 22 Nov 2003

Caso "Raiot", Luttazzi spara a zero su Rai, censure e stampa: "Il problema vero è che in Italia non si può fare satira"

Caso "Raiot", Luttazzi spara a zero su Rai, censure e stampa: "Il problema vero è che in Italia non si può fare satira"

Caso "Raiot", Luttazzi spara a zero su Rai, censure e stampa: "Il problema vero è che in Italia non si può fare satira"

''I compromessi, il potere raggiunto in maniera strana, poi si scontano. In questo momento vediamo una posizione non limpida, perche' una persona di sinistra dovrebbe intervenire. Il presidente della Rai doveva essere Paolo Mieli, che aveva fatto dei patti che, se non fossero stati rispettati, lo avrebbero portato a non accettare. Poi e' spuntata Lucia Annunziata''. Spara a zero ancora una volta Daniele Luttazzi, nel corso della presentazione del suo dvd ''Adenoidi 2000''. E questa volta contro il presidente Rai Annunziata che non ha preso alcuna posizione per difendere Sabina Guzzanti alla quale la censura ha deciso di tagliare il suo ultimo show televisivo. ''Il problema vero e' che in Italia non si puo' fare satira, non si possono dire le cose che non vanno - ha continuato Luttazzi - perche', paradossalmente, si censurano i comici che dicono cosa non va bene, piuttosto che cercare di risolvere quello che non va''. E il comico ha anche ricordato di avere sempre fatto satira nel senso piu' vero del termine, senza tacere sulle pecche della sinistra, anche denunciando gli atteggiamenti di Rutelli, D'Alema. ''Rutelli l'ho massacrato durante 'Satirycon' - ha detto Luttazzi - cioe' ho fatto capire, secondo il mio punto di vista, che Berlusconi avrebbe vinto perche' chiunque vincerebbe contro Rutelli''. La satira quindi per Luttazzi non e' la semplice presa in giro, ma e' qualcosa che va piu' a fondo, che dice davvero cosa c'e' che non va e bisognerebbe avere il coraggio di denunciare le cose che non vanno bene nel nostro Paese. ''C'e' la satira e c'e' lo sfotto'. La satira scava a fondo, denuncia i comportamenti dei politici, lo sfotto', tipo quello che fanno al Bagaglino, fa solo delle caricature - ha continuato Daniele Luttazzi - ma non osa spingersi oltre. Probabilmente in tutto questo c'e' davvero qualcosa di marcio''. Poi Luttazzi fa riferimento alla polemica con il quotidiano 'la Repubblica': ''Sono allibito dalle continue scorrettezze del giornalista Sebastiano Messina, che ha intitolato il suo pezzo sul giornale 'Censura da Baudo: tagli e misteri'. E' successo che io vado da Baudo a parlare di censura - spiega Luttazzi - e mi tagliano gli interventi piu' forti. Messina non si accorge dei tagli, come invece dovrebbe visto che e' un critico televisivo e imputa a me i tagli, invece di denunciare l'accaduto. Dopo due giorni parlo con agenzie stampa e quotidiani e Messina torna alla carica dopo dieci giorni a parlare di fatti misteriosi, commentando cioe' una notizia che aveva dato lui. E' incredibile no? E poi Messina - ha continuato Luttazzi - si e' meravigliato di come mai ci avessi messo quattro giorni per denunciare la censura. Va spiegato perche', perche' io non sto in redazione come Messina e mi ci vogliono dei giorni per telefonare ad Adn Kronos e spiegare come siano veramente andate le cose''. E Luttazzi ha continuato a criticare l'atteggiamento del quotidiano 'La Repubblica', riferendosi anche a Francesco Merlo che, un mese fa, ha scritto un articolo, a proposito dello spettacolo di Dario Fo al 'Piccolo' di Milano: ''Merlo ha scritto che Fo non dovrebbe lamentarsi, in quanto dovrebbe sapere che in Italia non c'e' autore satirico che non vorrebbe una censura di Berlusconi, perche' questo fa aumentare il pubblico a teatro. Io dico che questo e' un atteggiamento bieco - ha concluso Luttazzi - noi facciamo le cose nelle quali crediamo e per questo motivo, da quando Merlo scrive su 'la Repubblica', io non compro piu' questo giornale''. Infine Daniele Luttazzi ha ricordato al numeroso pubblico che ha seguito la sua conferenza stampa di andare a vedere lo spettacolo di Sabina Guzzanti e Dario Fo perche', ''nonostante quel che accade, bisogna, se li si apprezza, dimostrare loro solidarieta''. (ITALPRESS).

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