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Casagit 29 Apr 2011

Casagit: “Ok al bilancio ma il futuro preoccupa un campanello d'allarme per la riduzione degli iscritti e contrattualizzati”

''Un avanzo d'esercizio di 11 milioni e 200 mila euro: il bilancio consuntivo Casagit del 2010 è stato approvato all'unanimità dal consiglio di amministrazione e sarà ora sottoposto alla valutazione dell'assemblea nazionale dei Delegati che si riunirà a fine maggio anche per votare la proposta di revisione dello statuto messa a punto negli ultimi mesi''. Lo spiega una nota della Cassa autonoma di assistenza integrativa dei giornalisti italiani.

''Un avanzo d'esercizio di 11 milioni e 200 mila euro: il bilancio consuntivo Casagit del 2010 è stato approvato all'unanimità dal consiglio di amministrazione e sarà ora sottoposto alla valutazione dell'assemblea nazionale dei Delegati che si riunirà a fine maggio anche per votare la proposta di revisione dello statuto messa a punto negli ultimi mesi''. Lo spiega una nota della Cassa autonoma di assistenza integrativa dei giornalisti italiani.

 

''Il risultato - si legge - consente di ricostituire il patrimonio della Casagit, riportando il patrimonio netto della Cassa a 22,5 milioni di euro e il complesso delle riserve ai livelli precedenti gli anni più critici della sua storia. I numeri raccontano di un bilancio importante raggiunto azionando le leve del controllo e del contenimento della spesa, soprattutto attraverso revisione e diversa gestione degli accordi convenzionali con cliniche, odontoiatri e poliambulatori. Il tutto senza ridurre le prestazioni a favore di soci e loro familiari''. ''Un quadro confortante per il presente ma che non ci autorizza a guardare senza preoccupazioni al futuro'', avverte il presidente della Casagit Daniele Cerrato.
''La prossima sfida - si sottolinea ancora - sarà quella di riuscire a coniugare l'effettiva capacità contributiva dei giornalisti italiani con un elevato livello di qualità delle prestazioni, concentrando gli interventi di miglioramento del tariffario sulle voci più qualificanti e coerenti con la missione integrativa della Cassa, prime fra tutte quelle dell'odontoiatria. A un quadro tornato positivo si contrappongono, infatti, gli effetti della stagione di estrema difficoltà che il giornalismo italiano sta attraversando. Un costante e progressivo esodo di colleghi dalle redazioni, un ricorso massiccio alla cassa integrazione e un sostanziale blocco delle assunzioni sono fenomeni di fronte ai quali si trova non solo la cassa ma l'intero sistema di tutele del mondo giornalistico italiano. Elementi che inducono a un atteggiamento di grande prudenza e attenzione sul tema decisivo della sostenibilità della Casagit nel medio/lungo periodo''.
   ''Un significativo campanello d'allarme - si legge ancora nella nota - è rappresentato dalla iminuzione degli iscritti che sono oggi 52.756 (27.861 titolari e 24.895 familiari), 802 in meno rispetto allo scorso anno anche per effetto della decadenza di circa 500 coniugi che, a seguito del controllo effettuato nel 2010, hanno deciso di cancellare la propria posizione. Ancora più significativa, nel quadro che raffigura la nostra popolazione, è la contrazione del numero dei colleghi contrattualizzati (-523) e dei volontari (-190), mentre i pensionati sono aumentati di 514 unità e rappresentano oggi il 26 per cento dei soci titolari''.
''Le entrate contributive del 2010 sono state di 84,9 milioni di euro, in crescita dell'1,2% rispetto al 2009, ma per la prima volta è diminuito il gettito proveniente proprio dai titolari di contratto di lavoro giornalistico (da 50,8 a 50,3 milioni).
Il valore delle prestazioni erogate, cui hanno fatto ricorso oltre 42 mila assistiti (80% degli iscritti) è stato di poco inferiore ai 67,2 milioni di euro. In prospettiva un ulteriore consolidamento degli assetti economici della Cassa non potrà prescindere dall'allargamento della base sociale - conclude la
nota - che passerà attraverso una complessiva revisione della Casagit 2 con la formulazione di nuove offerte di assistenza sanitaria tarate sulle oggettive capacità contributive di chi oggi pratica la professione giornalistica senza tutele contrattuali''. (ANSA)

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