La riforma della Rai non può più attendere, altrimenti l'azienda rischia di trovarsi in una crisi gravissima come quella che sta investendo l'Alitalia: è l'allarme, ma anche l'invito a tutte le forze politiche, lanciato oggi, a una settimana dal voto, dal segretario dell'Usigrai, Carlo Verna, che in una conferenza stampa nella sede della Federazione nazionale della stampa ha presentato il nuovo sito dell'organismo sindacale, ma soprattutto ha fatto il punto sul un'ampia serie di iniziative.
''Non vorrei - ha detto Verna - che al prossimo giro di campagna elettorale si parlasse di Rai come oggi si parla di Alitalia. Oggi resistiamo, ma accusiamo colpi: la riforma della Rai non può più attendere''. Per il segretario dell'Usigrai, la legge di riforma deve essere ''bipartisan'' e ''garantire finalmente l'indipendenza del servizio pubblico dai partiti, dai quali ci aspettiamo piuttosto risposte. Abbiamo bisogno di ripartire'', ha detto ancora Verna, sottolineando il ''no a proroghe scriteriate dell'attuale Cda: non entro in valutazioni di merito, ma chi ha concluso una missione, se si trova di fronte a un tempo inatteso e incerto nella durata, non potrà farlo fruttare come è necessario''. L'Usigrai lancia all'azienda ''le sfide dell'innovazione e della autonomia'' e vuole dire ''basta alla struttura feudale che si è creata in Rai: 49 strutture di primo riporto al direttore generale, con competenze che si intrecciano e si confondono''. Il sindacato dei giornalisti Rai auspica con forza che il nuovo Governo e il nuovo Parlamento ''nei primi cento giorni'' modifichino le regole di governance della tv pubblica ''dando finalmente indipendenza al management dell'azienda. In caso di ritardi - ha concluso Verna - non escludiamo iniziative che richiamino l'attenzione delle istituzioni in maniera più clamorosa''. ''Il parallelo con Alitalia - ha sottolineato il presidente della Federazione nazionale della stampa, Roberto Natale - va tenuto in considerazione come possibile, ma è importante evidenziare il ruolo positivo del sindacato, pronto a lanciare all'azienda la sfida all'innovazione e a trascinare tutto il corpo aziendale, che fa fatica a muoversi per le responsabilità della politica e dei vertici''. Anche per il segretario Fnsi, Franco Siddi, ''così la Rai non può reggere molto a lungo: ha bisogno di autonomia e di libertà dai partiti. Ci opporremo al rischio che faccia la fine dell'Alitalia. Ribadiamo che la nuova governance Rai, insieme con l'editoria e il welfare, sono le riforme necessarie per rimettere in moto la sopravvivenza dell'industria dell'informazione nel nostro Paese''. D'altra parte, però, ha aggiunto Natale, ''l'attesa di una nuova legge non può diventare l'alibi per l'attuale gruppo dirigente per non fare alcune cose, come scelte razionali di palinsesto''. Un riferimento, in particolare, alla sospensione per due settimane della Domenica sportiva per fare spazio su Raidue al reality X Factor, decisione che ancora una volta Verna ha definito ''uno scandaloso regalo alla concorrenza che peserà anche per il futuro''. La sfida dell'innovazione è il tema scelto dal sindacato dei giornalisti Rai anche per inaugurare l'home page del nuovo sito, che recita 'Digital Divide: Rai e nuove tecnologie'. Il sito, una bacheca aperta ai contributi dei giornalisti Rai ma anche esterni, raccoglie tra l'altro forum specifici sui diversi temi proposti, i verbali aggiornati delle commissioni paritetiche, i comunicati dell'Usigrai e una sezione dedicata alle leggi (che arriva fino all'ultima ordinanza della Corte Costituzionale sul caso Petroni). (ANSA)