Rifocalizzare il ruolo dell’Ordine dei giornalisti, avviando nel concreto un percorso di autoriforma senza attendere l'intervento del legislatore, è un imperativo per chi ha a cuore la sopravvivenza di un ente di autogestione della categoria.
L’Ordine dei giornalisti dev’essere sempre più organismo di tutela dell’indipendenza e dell’autonomia dell’informazione per svolgere con autorevolezza il ruolo di garante del corretto esercizio del diritto di cronaca nei confronti dei cittadini. L’Ordine non è un santuario da difendere sempre e comunque, ma un organismo che deve riconquistare il sostegno e la fiducia dei colleghi; per questo deve essere rilanciato immediatamente, con un’interpretazione più aggiornata del proprio ruolo. Allo stesso tempo, è necessario intensificare il dialogo con tutte le forze politiche e sociali per chiedere, elaborando anche una proposta autonoma di autoriforma, una revisione che faccia dell’Ordine un efficace custode della libertà e della correttezza dell’informazione. Occorre chiedersi anche se ha ancora senso mantenere un tariffario dell'Ordine, uno strumento privo di valore legale e totalmente scisso dalla realtà, la cui cancellazione potrebbe servire a sgombrare il campo da un equivoco, evidenziando ancor meglio che l’Ordine dei giornalisti niente ha a che vedere con la politica di liberalizzazione delle professioni e che la determinazione dei compensi è affidata esclusivamente, proprio come in effetti accade, alla contrattazione tra sindacato e organizzazioni datoriali. Sarebbe questo un primo atto concreto teso ad evidenziare la volontà della categoria di impegnare sempre più l’Ordine sul terreno della deontologia, della qualificazione dell’accesso e, soprattutto, sul tema cruciale delle garanzie e dei limiti del diritto di cronaca. Carlo Bartoli Presidente Associazione stampa toscana