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Vertenze 21 Lug 2010

Calabria Ora, l'assemblea elegge il Cdr e gli affida sette giorni di sciopero: "Pretendiamo chiarezza sul caso Pollichieni". Il segretario dell'Assostampa Parisi rinnova la solidarietà dei giornalisti calabresi. La Fnsi sostiene i colleghi impegnat

LAMEZIA TERME (Catanzaro) - L'Assemblea dei giornalisti di "Calabria Ora" si compatta, elegge il Comitato di Redazione e rivendica con forza la massima chiarezza sul "caso Pollichieni", le più ampie garanzie a tutela dei posti di lavoro ed il pieno rispetto dell'autonomia e dei principi etici e deontologici della professione giornalistica.

LAMEZIA TERME (Catanzaro) - L'Assemblea dei giornalisti di "Calabria Ora" si compatta, elegge il Comitato di Redazione e rivendica con forza la massima chiarezza sul "caso Pollichieni", le più ampie garanzie a tutela dei posti di lavoro ed il pieno rispetto dell'autonomia e dei principi etici e deontologici della professione giornalistica.


Rispondendo all'appello del segretario del Sindacato dei Giornalisti della Calabria, Carlo Parisi, componente della Giunta Esecutiva Fnsi, quasi tutti i giornalisti delle redazioni calabresi si sono riuniti stamani, presso la redazione di Lamezia Terme, per esaminare la situazione alla luce delle dimissioni del direttore responsabile per contrasti con l'editore sulla linea editoriale del giornale che, a giudizio di Paolo Pollichieni, ne avrebbero intaccato l'autonomia, come pubblicato dal quotidiano "www.giornalisticalabria.it".
Parisi, rinnovando la piena e convinta solidarietà del Sindacato dei Giornalisti della Calabria e della Federazione Nazionale della Stampa Italiana a tutta la redazione, ha sottolineato l'importanza di regole "certe e chiare" ed il ruolo dall'Assemblea dei giornalisti e del Comitato di Redazione in difesa dell'autonomia, della libertà di stampa e della salvaguardia dei posti di lavoro in un'azienda, come hanno sottolineato gli stessi giornalisti, che non ha mai fatto registrare ritardi nel pagamento degli stipendi.
Presenti ventisette giornalisti, ha nominato Pier Paolo Cambareri, Pietro Comito e Vito Fabio, rispettivamente presidente, vice presidente e segretario dell'Assemblea, aprendo il dibattito che ha registrato gli interventi, oltre che degli stessi Cambareri e Comito, di Salvatore Berlingieri, Antonio Cantisani, Francesco Pirillo, Francesco Gangemi, Alessandro Bozzo, Claudio Labate, Francesco Caruso, Lucio Musolino e Mirella Molinaro.
Voto unanime per l'elezione del Comitato di Redazione. Sono stati eletti: Rosamaria Aquino, Alessandro Bozzo e Claudio Labate quali membri eletti dall'assemblea di redazione; Antonio Cantisani quale fiduciario professionista eletto congiuntamente dalle redazioni decentrate e dagli uffici di corrispondenza, e Ivano Granato quale fiduciario pubblicista eletto dai corrispondenti, dai collaboratori fissi e dai pubblicisti part-time delle redazioni centrali, decentrate e degli uffici di corrispondenza.
Ferma e decisa la presa di posizione dell'assemblea dei giornalisti rispetto alle rivendicazioni. Esprimendo "grande preoccupazione per le gravi affermazioni contenute nell'editoriale con cui il direttore Paolo Pollichieni ha rassegnato le proprie dimissioni, seguito da altri sei colleghi", ha dato mandato al Comitato di redazione di chiedere un incontro urgente, da tenersi entro 48 ore, con gli editori al fine di fare chiarezza sulla vicenda.
L'Assemblea dei giornalisti ha, quindi, votato all'unanimità la decisione di proclamare da subito lo stato di agitazione in attesa dei chiarimenti da parte degli editori e della presentazione del Piano editoriale da parte del nuovo direttore responsabile.
Al Comitato di redazione è stato, inoltre, affidato un pacchetto di sette giorni di sciopero da utilizzare nel caso in cui le risposte degli editori alla richiesta di chiarezza e di garanzia dell'autonomia dei giornalisti dovessero risultare insufficienti o insoddisfacenti.
L'Assemblea dei giornalisti, in attesa dei chiarimenti richiesti da parte degli editori, pur ribadendo il massimo impegno nella fattura del giornale, ha infine deciso di ritirare le firme dagli articoli invitando a farlo anche i corrispondenti ed i collaboratori esterni.

La Federazione Nazionale della  Stampa Italiana comunica:

“Quella di Calabria Ora, con il direttore che ha scelto la via delle dimissioni ‘per respingere’ l’intromissione dell’editore sulla gestione dei contenuti del giornale, è una vicenda inquietante che la Federazione della Stampa segue, offrendo il massimo sostegno al Sindacato dei Giornalisti della Calabria ed alla redazione del quotidiano, ai quali è dovuta la massima chiarezza. Ed è sicuramente importante che all’indomani della clamorosa protesta del direttore Paolo Pollichieni la redazione si sia compattata ed abbia eletto il Comitato di Redazione. L’organismo sindacale di base si è subito messo in attività insieme con il Sindacato dei Giornalisti della Calabria e ha lanciato una aperta iniziativa per il rispetto dell’autonomia e dei principi etici e deontologici della professione, nonché per la tutela dei posti di lavoro.

L’autonomia dell’informazione è un bene prezioso e i contenuti editoriali di un giornale, come stabilisce il contratto di lavoro e chiariscono la legge (quella sulla stampa e quella dell’Ordine professionale) e il codice deontologico, sono competenza dei giornalisti e non di altri. Le gravi denunce contenute nell’ultimo editoriale del direttore Pollichieni, nel momento in cui rassegna le dimissioni, seguito da sei colleghi, devono avere una risposta chiara e nitida. Inquieta non poco il grido di allarme del direttore dimissionario per la criticità di una situazione che egli indica collegata all’informazione data sulle inchieste giudiziarie delle ultime settimane che portano alla ribalta presunti rapporti fra mafia e politica, notizie di zone grigie, di ambigue frequentazioni, di oscure azioni della 'ndrangheta'.

Gli editori sinora hanno replicato pubblicamente negando addebiti e parlando di ‘ripristino dei normali rapporti di collaborazione’.

Le circostanze in cui però si è realizzato uno strappo tanto delicato lo rendono preoccupante. La Fnsi sostiene i colleghi impegnati ad affermare l’autonomia e l’indipendenza dell’informazione rispetto a qualsiasi invasione di campo. Pronta a qualsiasi iniziativa ulteriore chiede che già nelle prossime ore Cdr e Sindacato dei Giornalisti della Calabria siano messi nelle condizioni di avere le risposte più appropriate e certe sull’accaduto e che nessun collega sia costretto a lasciare il lavoro perché sceglie di avere la schiena dritta”.

@fnsisocial

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