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Emittenza nazionale 05 Mar 2013

Cairo: "Con La7 ho preso una bella patata bollente" Siddi: "Verificheremo passo dopo passo tutti gli impegni"

''La7? Ho preso una bella patata bollente''. Con quest'unica battuta, al microfono di Radio 24, Urbano Cairo ha confermato l'acquisizione de La7. In tarda mattinata si è riunito il cda Telecom Italia Media che ha dato l'ok all'offerta dell'imprenditore ed editore.''Dopo la cessione di La7 a Cairo Communication, ci aspettano diritti e doveri. Per quanto riguarda i diritti, al più presto - possibilmente già entro questa settimana - il nuovo editore dovrà incontrare la Federazione Nazionale della Stampa e i giornalisti per illustrare quali sono progetti e investimenti futuri, non solo per salvare la rete ma anche per rilanciarla''. È quanto afferma il segretario generale della Federazione nazionale della stampa, Franco Siddi, interpellato dall'Ansa. 

''La7? Ho preso una bella patata bollente''. Con quest'unica battuta, al microfono di Radio 24, Urbano Cairo ha confermato l'acquisizione de La7. In tarda mattinata si è riunito il cda Telecom Italia Media che ha dato l'ok all'offerta dell'imprenditore ed editore.
''Dopo la cessione di La7 a Cairo Communication, ci aspettano diritti e doveri. Per quanto riguarda i diritti, al più presto - possibilmente già entro questa settimana - il nuovo editore dovrà incontrare la Federazione Nazionale della Stampa e i giornalisti per illustrare quali sono progetti e investimenti futuri, non solo per salvare la rete ma anche per rilanciarla''. È quanto afferma il segretario generale della Federazione nazionale della stampa, Franco Siddi, interpellato dall'Ansa. 

''La7? Ho preso una bella patata bollente''. Con quest'unica battuta, al microfono di Radio 24, Urbano Cairo ha confermato l'acquisizione de La7. In tarda mattinata si è riunito il cda Telecom Italia Media che ha dato l'ok all'offerta dell'imprenditore ed editore. (ROMA, 4 MARZO - ANSA)

 TI MEDIA: LERNER 'TWITTA', E' FATTA, LA7 A CAIRO

I consiglieri di Ti Media sono ancora all'interno della sede di Telecom a Piazza Affari dove questa mattina il cda era convocato per l'esame del bilancio e le decisioni relative al processo di vendita de La7 ma Gad Lerner già 'twitta': ''E' fatta. Telecom cede La7 a Urbano Cairo''. (MILANO, 4 MARZO - ANSA)

TI MEDIA: CDR LA7, MANDATO A FNSI PER INCONTRO CON CAIRO
'C'E' ATTESA, NEI FATTI TUTTO ERA GIA' MATURATO 10 GIORNI FA'

''In redazione c'è attesa, nessuno è in ambasce. Del resto è un anno che siamo in attesa e al momento non si può dire né che Cairo sia bene, né che sia male, o che altri al posto suo sarebbero stati preferibili''. Il Cdr di La7, raggiunto dall'ANSA, commenta così l'annuncio dell'avvenuta vendita della rete a Cairo. ''E' stata posta molta enfasi su una cosa che nei fatti era già maturata dieci giorni fa - continua il comitato di redazione -. Non abbiamo dato troppo credito alle voci degli ultimi giorni che volevano la trattativa per la vendita riaperta anche ad altri soggetti''. ''Ora, però, bisogna capire i termini della vendita a Cairo e abbiamo mandato alla Federazione nazionale della stampa per un incontro con la nuova proprietà. Noi non sappiamo ancora nulla, aspettiamo di vedere e di capire cosa succederà. Valuteremo nelle prossime ore il da farsi, ed eventualmente anche la convocazione di un'assemblea''. (4 MARZO 2013 - ANSA)

TI MEDIA: SIDDI, LA7? SALVAGUARDARE PLURALISMO E ORGANICO
SEGRETARIO FNSI, VERIFICHEREMO PASSO DOPO PASSO IMPEGNI CAIRO

''Dopo la cessione di La7 a Cairo Communication, ci aspettano diritti e doveri. Per quanto riguarda i diritti, al più presto - possibilmente già entro questa settimana - il nuovo editore dovrà incontrare la Federazione Nazionale della Stampa e i giornalisti per illustrare quali sono progetti e investimenti futuri, non solo per salvare la rete ma anche per rilanciarla''. È quanto afferma il segretario generale della Federazione nazionale della stampa, Franco Siddi, interpellato dall'Ansa. 
''La cessione non può essere letta come una semplice operazione commerciale. Dobbiamo ricordare a tutti – precisa Siddi - che La7 non è una semplice azienda privata, ma un'azienda che vive su un bene di interesse pubblico: la televisione. Pluralismo, autonomia dell'informazione, valorizzazione e salvaguardia dei posti di lavoro sono fondamentali. Verificheremo nei fatti, passo dopo passo, l'impegno già espresso nei giorni scorsi a questo proposito da Urbano Cairo. La debolezza della vita istituzionale del Paese, in questo momento, aumenta la responsabilità dell'editore''.
''La battuta fatta da Cairo ('Ho preso una bella patata bollente') - aggiunge il segretario Fnsi – andrà interpretata alla luce di quanto l'editore sarà capace di illustrare ai giornalisti. Rimandiamo a quel momento i commenti su quello che l'editore vorrà fare. Attendiamo anche il via libera all'operazione da parte degli organi di controllo, Agcom e Antitrust''.
Siddi spiega anche che dall'annuncio della vendita, diffuso oggi, non sono emersi elementi di novità rispetto a quanto già non si sapesse e di non aver dato credito alla riapertura della trattativa nei giorni scorsi, come ventilato dai media. ''Saremo vicini ai colleghi di La7 e alle loro istanze - conclude -. Servono prudenza e determinazione, per mantenere identità della rete e posti di lavoro''. (ROMA, 4 MARZO - ANSA) 

ANSA-FOCUS/ TI MEDIA:LA7,ATTESA E PRUDENZA DOPO VENDITA A CAIRO
MENTANA: NON HA INTERESSE A TOCCARE RETE. LERNER: SI GIOCA TUTTO

A La7 la notizia della cessione della rete a Urbano Cairo è accolta senza clamori. Pochi hanno voglia di parlare, del resto sono giorni - settimane - che se ne discute, se ne scrive. L'annuncio di oggi mette la parola fine, per il momento, a una vicenda durata mesi. E ora non rimane che attendere. I volti noti della rete affidano alla rete e ai social network le loro dichiarazioni. Enrico Mentana, che bloccato dalla febbre alta ha dovuto rinunciare alla conduzione del tg, da Twitter 'cinguetta' e auspica: ''La7 venduta a Cairo:
è già il concessionario pubblicitario ha tutto l'interesse a non toccare ciò che fa ascolti''. 
Sulla stessa linea Gad Lerner che in un post sul suo blog spiega: ''La7 costituisce da anni la principale fonte di reddito del suo nuovo proprietario Urbano Cairo. La concessionaria di pubblicità di Cairo ha infatti realizzato utili consistenti grazie al successo della nostra televisione, caratterizzata da un approccio originale e indipendente all'informazione. Non dubito perciò che, trattandosi di un ottimo imprenditore, Cairo avrà interesse a valorizzare questa vocazione di La7 da cui ha già tratto profitto''. Per il giornalista, che ha bruciato tutti annunciando la vendita su Twitter (modalità finita all'attenzione della Consob), è ''un bene per tutti noi'' che la notizia di oggi ponga ''la parola fine alla lunga e tormentosa vicenda della vendita''. ''Siamo pronti – scrive Lerner - a confrontarci finalmente sulle ristrutturazioni necessarie e sui progetti di lavoro per il futuro''.
Sul clima che si respira nei corridoi de La7 è il Comitato di redazione dei giornalisti a fare chiarezza: ''In redazione c'è attesa, nessuno è in ambasce - spiega la rappresentanza sindacale -. È un anno che siamo in attesa e al momento non si può dire né che Cairo sia bene, né che sia male, o che altri al posto suo sarebbero stati preferibili. Nei fatti tutto era già maturato dieci giorni fa. Ora bisogna capire i termini della vendita a Cairo. Abbiamo dato mandato all'Fnsi per organizzare un incontro con la nuova proprietà''.
Da parte sua la Federazione nazionale della stampa punta alla salvaguardia del pluralismo, dell'autonomia e dei posti di lavoro. ''La7 non è una semplice azienda privata, ma un'azienda che vive su un bene di interesse pubblico: la televisione - afferma il segretario generale Franco Siddi -. Verificheremo nei fatti, passo dopo passo, l'impegno già espresso nei giorni scorsi da Urbano Cairo sul mantenimento dell'identità della rete - che ora va rilanciata - e dell'organico''.   (di Claudia Fascia - ROMA, 4 MARZO - ANSA) 

TI MEDIA: MENTANA, INDISPONIBILE A CAMBIO DI LINEA
'CAIRO E' UN EDITORE PURO, HA ROTTO CON BERLUSCONI'

''Sono indisponibile a un cambio di linea, e così le altre firme del canale. Da Gruber a Lerner. Ma sono anche sereno. Cairo non toglierà ossigeno a chi porta ascolti a La7''. A dirlo il direttore del Tg di La7, Enrico Mentana, in un'intervista a Repubblica.
''Certe cose, in Italia, non si sono mai viste. Tu non compri L'Espresso per portarlo a destra, non acquisti un canale dalla così forte identità per poi mortificarla. La 7 questo è. Una televisione con una polarizzazione sulla realtà e sull'informazione libera'', rileva Mentana.
''Parlare di Cairo come di una creatura del Cavaliere è una cosa che non ha link con la realtà. Lui ha rotto con Berlusconi, che venti anni fa lo ha perfino licenziato dalla Mondadori'', afferma il giornalista. ''Cairo è uno dei pochi editori puri di questo Paese. E' uno che fa i soldi con i giornali e la pubblicità, e al massimo li spende con il Torino.
Dunque è nelle condizioni per tenere una linea autonoma''.
Sui tagli, ''forse Cairo vorrà ridurre le spese di certe star effimere che si sono viste in giro qualche tempo fa. Il programma di Santoro potrà anche costare, ma è più che ripagato dagli spot'', osserva Mentana, secondo cui c'è lo spazio industriale ed editoriale per raggiungere il pareggio di bilancio. ''La lunga crisi politica che si profila esalterà una rete come la nostra. La vera incognita non va cercata in Cairo o in Berlusconi. Il problema, semmai, è nella flessione della raccolta pubblicitaria''. (ROMA, 5 MARZO - ANSA)

TI MEDIA: CDR LA7 A CAIRO, NON È PATATA BOLLENTE
ILLUSTRI PROGETTO INDUSTRIALE, ILLEGITTIMA CESSIONE RAMO AZIENDA

''La7 non è 'una patata bollente' ma un'emittente nazionale che, grazie soprattutto all'informazione prodotta dalla redazione del tg di Enrico Mentana, ha ascolti in crescita e consistenti ricavi pubblicitari. Cairo lo sa bene perché ad avvantaggiarsene in questi anni è stato soprattutto lui, in virtù di un contratto molto generoso, che gli ha consentito margini di guadagno di cui nessun altro concessionario pubblicitario può godere, contratto che ha condizionato, vista la sua scadenza al 2019, la cessione della tv da parte del gruppo Telecom''. È quanto sottolinea in una nota il Cdr de La7.
''Speriamo quindi - continua il comitato di redazione della testata - che la sua sia stata solo una battuta infelice, e che il nuovo editore de La7 voglia confermare alla Fnsi e al Cdr, che gli hanno già chiesto un incontro, gli impegni pubblicamente assunti a garanzia dell'autonomia editoriale, dei giornalisti e dei lavoratori della tv''. A Cairo ''chiediamo di illustrare il suo progetto industriale, gli investimenti, i termini della cessione dell'emittente da parte di Telecom. Una vicenda nebulosa di cui dovranno occuparsi le autorità di vigilanza e la magistratura, a cominciare dalla separazione de La7 dalle frequenze pubbliche che gli furono assegnate per la sua attività dallo Stato e che invece rimangono al gruppo telefonico, attraverso lo strumento illegittimo della cessione di ramo d'azienda. Una scelta che rischia di ridurre drasticamente le potenzialità de La7, proprio quando dimostra di poter mettere in difficoltà il duopolio''. (ROMA, 5 MARZO - ANSA)

LA7: CAIRO, INFORMAZIONE RESTA CENTRALE, INTERVENTI MIRATI SU PALINSESTO

La linea editoriale di La7 ''resterà molto centrata sull'informazione, ma sarà fatto qualche intervento nel palinsesto del pomeriggio''. Lo ha detto il nuovo proprietario di La7, Urbano Cairo, presidente di Cairo Communication, presentando l'accordo per rilevare la rete tv.
La nuova proprietà di La7 ''continuerà a sviluppare'' il carattere puntato sull'informazione della rete, ma nel palinsesto del pomeriggio si potrà puntare ''a qualcosa di diverso, guardando maggiormente alle donne giovani che al momento sono appannaggio di altre reti''.
Cairo ha spiegato che ''quello che c'è da fare è qualche intervento molto mirato e calibrato per cambiare parti del palinsesto del pomeriggio ed eventualmente del prime time. Abbiamo una rete che va preservata e se possibile migliorarla in qualche momento''.
Il nuovo proprietario di La7 ha poi sottolineato che ci sono ''asset come Servizio pubblico di Santoro, i programmi di Crozza, di Formigli, il Tg di Mentana e le Invasioni barbariche che non saranno toccati''. (MILANO, 8 MARZO -  ADNKRONOS)

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