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Il giornalista pubblicista Gianluigi Laguardia (Foto: Facebook)
Minacce 08 Set 2019

Basilicata, minacce a Gianluigi Laguardia. La solidarietà  di Ordine e Assostampa

Nuovo allarme dei rappresentanti dei giornalisti lucani: «Il pubblicista ha denunciato di essere stato oggetto di intimidazioni in seguito a un servizio da lui diffuso. Anche nella nostra regione c'è un clima generalizzato di attacchi alla libera stampa. Una situazione inaccettabile», rilevano.

L'Ordine dei giornalisti e l'Associazione della Stampa della Basilicata tornano a denunciare «il clima generalizzato di attacchi anche nella nostra regione alla libera stampa. Offese, censure, minacce che si ripropongono con preoccupante frequenza a testimonianza di un clima diffuso di crescente intolleranza verso il diritto-dovere di cronaca e di critica. Segno di una allarmante regressione culturale in atto nel Paese. Non a caso - osservano - il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per la decima volta nel giro di pochi mesi, ha sentito la necessità di sottolineare l'insostituibile funzione di una stampa libera e indipendente per la nostra democrazia».

L'ultimo episodio in ordine di tempo, rendono noto Ordine e Assostampa, «ha riguardato il giornalista pubblicista Gianluigi Laguardia, che ha denunciato di essere stato oggetto di minacce in seguito a un servizio da lui diffuso. Una situazione inaccettabile. Torniamo a ribadire: la libera stampa - incalzano - è chiamata a dare conto delle vicende di pubblico interesse, nel rispetto della verità dei fatti e delle persone coinvolte».

Per giornali e giornalisti, concludono sindacato e Odg lucani, «non c'è il dogma dell'infallibilità ma, qualora si ritenga che ci siano aspetti riportati in modo parziale, incompleto o non veritiero, esistono forme e modalità previste dalle norme vigenti per far valere il diritto al contraddittorio, alla replica, alla rettifica. Ogni altra azione è da stigmatizzare e da respingere con fermezza. Ordine e Associazione della Stampa di Basilicata auspicano che si compia uno sforzo collettivo per ripristinare, anche sul nostro territorio, un clima costruttivo e civile di confronto, anche in presenza di differenti opinioni e punti di vista».

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