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Uffici Stampa 30 Lug 2013

Bando Provincia di Reggio Emilia: vince chi chiede di meno?

Desta perplessità l'avviso pubblico per il conferimento di un incarico professionale per coordinatore dell'Ufficio stampa e dell'informazione interna ed esterna della Provincia di Reggio Emilia. Più di un aspetto dell'avviso ci pare contestabile e di dubbia legittimità. Intanto, il bando contiene dei requisiti di ammissione che, a nostro avviso, dovrebbero, semmai, essere elementi di valutazione curriculare.

Desta perplessità l'avviso pubblico per il conferimento di un incarico professionale per coordinatore dell'Ufficio stampa e dell'informazione interna ed esterna della Provincia di Reggio Emilia. Più di un aspetto dell'avviso ci pare contestabile e di dubbia legittimità. Intanto, il bando contiene dei requisiti di ammissione che, a nostro avviso, dovrebbero, semmai, essere elementi di valutazione curriculare.

Limitare l'iscrizione all'albo dei giornalisti ai soli professionisti appare in palese violazione della legge 150 del 2000 che non distingue tra le due categorie che compongono l'Ordine dei giornalisti. Porre, poi, come elemento necessario, a pena dell'esclusione dalla partecipazione, la richiesta di avere "almeno tre anni di esperienza nello svolgimento di attività analoghe a quelle sopra indicate all'interno di uffici stampa di Enti locali" si presta a polemiche e sospetti non utili ad un sereno svolgimento di questa selezione. Ma la cosa che riteniamo meno opportuna è l'introduzione, per la ricerca di una professionalità come quella giornalistica, della valutazione del "ribasso percentuale offerto sul complessivo lordo" di 52.000 euro lordi onnicomprensivi (quindi comprensivi degli oneri previdenziali obbligatori che il giornalista deve versare al proprio istituto di previdenza, l'INPGI). Il tutto per un periodo di 11 mesi. Per l'impegno e le caratteristiche del lavoro richiesto, analogo a quello di un caporedattore, il ribasso è una evidente compressione del compenso che in questo caso - una prestazione professionale - è lo stipendio del collega. Praticare il ribasso quando non si è in presenza di un utile d'impresa è cosa priva di senso (a parte ogni altra considerazione circa la scarsa logica del ricorso alla pratica del ribasso). E' certamente apprezzabile che la valutazione del ribasso non sia prevalente nel punteggio rispetto ad altri criteri (esperienza professionale e curriculum vitae), ma resta ugualmente tutta la nostra contrarietà all'introduzione di una simile pratica nei rapporti di lavoro che riguardano i giornalisti.
Vi sono altri punti discutibili, a nostro avviso, come il fatto che dalla lettura del bando la partita IVA paia obbligatoria e che il rimborso di eventuali spese sia assolutamente insufficiente oltre al fatto che pur trattandosi di un rapporto di incarico professionale sembra avere vincoli di presenza a cui meglio risponderebbe un rapporto di lavoro, sia pure a tempo determinato.
Il Sindacato dei giornalisti - nelle sue varie articolazioni: Federazione nazionale (FNSI), Associazione regionale (ASER), Gruppo giornalisti Uffici stampa (GUS) - invita l'Amministrazione provinciale reggiana a riconsiderare le proprie scelte. Bologna, 30 luglio 2013

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