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Internazionale 02 Lug 2015

Baghdad, presto nuova sede per il sindacato dei giornalisti iracheni in un ex palazzo presidenziale di Saddam

Il sindacato dei giornalisti iracheni ha ottenuto dal governo di Baghdad l’ok all’esproprio di uno dei palazzi presidenziali dell’era Saddam: a breve completerà i lavori di rispristino, poi alcune aeree verranno adibite a forme di attrazione turistica e con i fondi ricavati saranno finanziati corsi per i giovani, ma soprattutto per chi va in prima linea. Lo ha annunciato il 27 giugno Moaid Allami, capo del sindacato, nel corso della premiazione dei corrispondenti di guerra iracheni cui hanno partecipato anche i vertici della Ifj.

Il sindacato dei giornalisti iracheni ha ottenuto dal governo di Baghdad l’ok all’esproprio di uno dei palazzi presidenziali dell’era Saddam: a breve completerà i lavori di rispristino, poi alcune aeree verranno adibite a forme di attrazione turistica e con i fondi ricavati saranno finanziati corsi per i giovani, ma soprattutto per chi va in prima linea. Lo ha annunciato il 27 giugno Moaid Allami, capo del sindacato, nel corso della premiazione dei corrispondenti di guerra iracheni cui hanno partecipato anche i vertici della Ifj.

“Useremo questo complesso per formare i giovani giornalisti, organizzare eventi, avere fondi per finanziare iniziative e sostenere le famiglie dei nostri martiri”. Lo anticipa Moaid Allami, capo del sindacato dei giornalisti iracheni e vicepresidente dell'Unione di quelli arabi annunciando una grande novità per i giornalisti del martoriato Paese mediorientale.
Il sindacato ha infatti strappato il sì del governo all'esproprio di un palazzo presidenziale dell'era Saddam, violentemente bombardato dagli americani nel 2003, che i giornalisti hanno contribuito a recuperare rimuovendo tonnellate di detriti e materiale militare.
“A breve il sindacato dei giornalisti completerà i lavori di ripristino. Poi – prosegue Moaid Allami - alcune aeree verranno adibite a forme di attrazione turistica e con i fondi ricavati verranno finanziati corsi per i giovani, ma soprattutto per chi va in prima linea”.
Il sindacato dei giornalisti iracheni è un’agguerrita organizzazione di 15mila iscritti che negli ultimi anni ha dovuto subire oltre 200 vittime. Si battono per avere una copertura assicurativa sulla vita, ma anche telecamere e altre strumentazioni all'avanguardia. “In Iraq ci chiamano la quarta autorità dello Stato. La nostra autonomia non si discute”, sottolinea Allami.
Lo scorso 27 giugno i corrispondenti di guerra iracheni sono stati premiati nel corso di una solenne cerimonia cui hanno partecipato anche i vertici della Federazione internazionale dei giornalisti (Ifj), rappresentata dal presidente Jim Boumelha e dai membri del Comitato esecutivo Franco Siddi (esponente della Fnsi) e Abdelnasser Najjar (esponente dei cronisti palestinesi).

@fnsisocial

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