«Condividiamo e facciamo nostra la giusta presa di posizione di Carlo Verna, presidente dell'Ordine nazionale dei giornalisti, in risposta alle non velate minacce di scioglimento dell'ente arrivate dal sottosegretario Vito Crimi». Lo sottolineano il segretario generale e il presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, dopo le dichiarazioni del titolare del Die in commissione Cultura alla Camera.
«Da chi ha la delega in materia di Editoria – sottolineano – ci saremmo attesi l'annuncio di una prossima riforma del settore, un sostegno a chi contrasta il lavoro precario, un rinnovato impegno a sostenere chi, come Carlo Verna e le colleghe e i colleghi dell'Ordine nazionale e degli ordini regionali, sono impegnati in un faticoso processo di autoriforma, di tutela dell'articolo 21 della Costituzione e della libertà di informazione, di contrasto al linguaggio dell'odio e alle centrali della disinformazione organizzata e finalizzata alla distruzione della funzione di mediazione tipica del giornalista».
A meno che, proseguono i vertici della Fnsi, «non sia proprio questa attività e questo impegno a disturbare chi non ama, in Italia e non solo, l'esistenza di una stampa non subalterna ai 'signori della rete'. Dal sottosegretario Crimi ci attendevamo e ci attendiamo un invito al suo collega Bonafede ad avviare un pubblico confronto per portare a compimento una riforma dell'Ordine condivisa e una immediata abrogazione di quelle norme che ancora prevedono il carcere per i cronisti e consentono di usare le querele temerarie come un vero e proprio strumento di intimidazione nei confronti dei cronisti che indagano su malaffare e corruzione».
La Fnsi, concludono Lorusso e Giulietti, «appoggerà tutte le iniziative che l'Ordine dei giornalisti promuoverà a sostegno della autonomia della professione e della libertà di informazione».