"Sul sito della Fnsi, per qualche giorno e fino al 20 gennaio, è apparsa una nota su due riunioni di freelance a Catania e Palermo con un resoconto degli interventi dei vicesegretari Daniela Stigliano e Luigi Ronsisvalle che attribuiscono all¹Ordine dei giornalisti la responsabilità di portare con la sua politica dell¹accesso la professione al collasso. Tale analisi è stata presentata non già come posizione dei due vicesesegretari ma come espressione dei vertici del Sindacato.
A chiunque apparttenga, è un¹opinione che non condividiamo. Se vogliamo parlare di responsabilità vere, esse vanno attribuite innanzitutto agli editori, che negano il contratto a giornalisti che ne avrebbero tutto il diritto e pagano con cifre scandalosamente basse le collaborazioni. Poi possiamo parlare anche delle insufficienze con le quali Fnsi e Ordine dei giornalisti fronteggiano questo fenomeno intollerabile, senza tuttavia negare l¹impegno dell’una e dell’altro Per quanto più direttamente ci riguarda, ci preme osservare che il superamento dei troppi canali attraverso cui avviene oggi l’accesso alla professione, è alla base della proposta di riforma che individua come unico percorso quello universitario accompagnato da un biennio di specializzazione. Ma nell¹attesa che la riforma diventi operante, intervenendo sul Parlamento con un maggiore impegno, non sono rinviabili alcune misure di gestione dell¹accesso. Ci riferiamo, in particolare, ai troppi riconoscimenti d¹ufficio della compiuta pratica Non abbiamo condiviso la proposta di eliminare questi riconoscimeti contenuta nel manifesto sottoscrtitto da sei componenti il Comitato esecucutivo, tra cui il presidente Lorenzo Del Boca, che ora si erge a difensore di tutti i praticantati d¹ufficio. Ma non ci nascondiamo che in alcuni casi si tratta del riconoscimento di diritti acquisiti. In tanti altri si tratta di riconoscimenti che sia gli Ordini regionali, sia il Consiglio nazionale, adottano con troppa disinvoltura e poche giustificazioni, fino a fare dei praticantati d’ufficio il canale più numeroso. Ci riferiamo anche alle commissioni d¹esame, che appaiono di manica troppo larga e promuovono tutti, o quasi. Ci stupisce che il presidente Del Boca sorvoli su questi problemi, che dovrebbero essere a lui ben noti. Sarebbe bene che, per la propria parte, ciascuno si assumesse le proprie responsabilità.
Il Coordinamento dei consiglieri nazionali dell'Ordine aderenti a Autonomia e solidarietà e Giornalisti uniti Gegia Celotti Francesco De Vito Beppe Errani Giancarlo Ghirra Michele Taddei