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Osservatorio sui media 15 Feb 2010

Attaccati al tg. Da lsdi.it

Che informazione vien fuori staccando tutte le spine tranne quella dei Tg? - Mentre i cinque giornalisti francesi di ‘’Huis clos sur le Net’’ sono appena usciti dalla ‘’reclusione’’ che per cinque giorni li ha visti al lavoro solo con Twitter e Facebook, due loro colleghi d’ oltralpe stanno per cominciare un nuovo esperimento di ‘’dieta’’ informativa

Che informazione vien fuori staccando tutte le spine tranne quella dei Tg? - Mentre i cinque giornalisti francesi di ‘’Huis clos sur le Net’’ sono appena usciti dalla ‘’reclusione’’ che per cinque giorni li ha visti al lavoro solo con Twitter e Facebook, due loro colleghi d’ oltralpe stanno per cominciare un nuovo esperimento di ‘’dieta’’ informativa

 

 – Dal 18 al 21 febbraio si chiuderanno in una casa del Cévennes e bandiranno ogni mezzo di informazione tranne i telegionali – L’ obbiettivo è verificare se  si possa ‘’ancora capire il mondo’’ tramite la liturgia televisiva delle 13 e delle 20

http://www.lsdi.it/2010/02/09/attaccati-al-tg/

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Media tradizionali e social network, due reti complementari

I primi risultati dell’ operazione ‘’Huis clos sur le Net’’: cinque giovani giornalisti radiofonici francofoni sono rimasti per cinque giorni isolati dal mondo informandosi solo attraverso Twitter e Facebook – Le diverse gerarchie fra i due mondi e la mancanza di strumenti di decrittazione dei fatti che offrono i media classici – Twitter e Facebook, allarmi e contatti  - I giornalisti non possono eludere un imperativo: devono imparare questi nuovi media, per evitare che altri se ne impadroniscono al posto loro. ‘’I media che occupano il terreno sono quelli che riusciranno ad appropriarsi delle reti sociali’’

http://www.lsdi.it/2010/02/09/media-tradizionali-e-social-network-due-reti-complementari/

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Basta con lo sfruttamento dei giornalisti

In un intervento su ‘’Reflections of a Newsosaur’’, Alan Mutter ricorda fra l’ altro una foto finita sulla copertina di Time e compensata con soli 31,50 euro e invita i giovani giornalisti Usa a smettere di partecipare al loro stesso sfruttamento –‘’Non vi svendete per poco, perché i giornalisti non possono proteggere la società se loro stessi non possono proteggere la propria carrierra’’ – L’ articolo è stato accusato di ingenuità e ha ricevuto anche molte reazioni critiche e ironiche – Ma il fatto che qualcuno lanci un allarme di questo genere vuol dire che anche negli Usa la situazione di molto giornalismo professionale sta diventando sempre più drammatica

http://www.lsdi. it/2010/02/12/basta-con-lo-sfruttamento-dei-giornalisti/

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La BBC invita i giornalisti a usare di più i social media

Il direttore di BBC Global News, Peter Horrocks, in una intervista a un settimanale del gruppo ha sottolineato che ormai ‘’ Twitter e gli RSS readers sono diventati degli strumenti essenziali’’.

http://www.lsdi.it/2010/02/11/la-bbc-invita-i-giornalisti-a-usare-di-piu-i-social-media/

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Telecamera digitale per tutti i redattori

Tutti i giornalisti della Journal-Register Company, un gruppo editoriale a cui fanno capo 19 quotidiani e 150 periodici regionali degli Stati Uniti e che impiega 2.100 persone, riceveranno in dotazione una videocamera digitale. L’ idea dell’ azienda è di ‘’entrare in pieno nell’ era online’’, tanto che il suo consigliere delegato, John Paton, ha invitato a non considerarla più come una casa editrice di periodici ma come una compagnia di media in generale

http://www.lsdi.it/2010/02/10/telecamera-digitale-per-tutti-i-redattori/

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Una campagna contro l’ inquinamento da Comunicati Stampa

Ispirata al film-documentario An Inconvenient Truth (Una scomoda verità), che nel 2006 Davis Guggenheim dedicò al problema del riscaldamento globale, è partita in UK una campagna di sensibilizzazione sull’ irrilevanza dei comunicati stampa, promossa da un gruppo di agenzie di Pubbliche relazioni inglesi.

http://www.lsdi.it/2010/02/09/una-campagna-contro-l%e2%80%99-inquinamento-da-comunicati-stampa/

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Editoria  

Chiudere la prima pagina alle 17,25?

Molti quotidiani, secondo Alan Mutter, potrebbero trarre beneficio da una chiusura anticipate della ‘’prima’’ come quella decisa dal Los Angeles Times, perché, invece di star dietro a CNN o Twitter, potrebbero puntare a un maggiore approfondimento, che è poi la caratteristica peculiare e l’ elemento chiave di concorrenzialità della stampa – Purtroppo la decisione del LAT, che partirà all’ inizio di marzo, non è il risultato di un esperimento coraggioso o nobile per rafforzare la qualità del prodotto – Nasce invece dalla durissima realtà economica  che ha spinto il management a eliminare una struttura produttiva per risparmiare 10 milioni di dollari all’ anno

http://www.lsdi.it/2010/02/13/chiudere-la-prima-pagina-alle-1725/

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In crisi anche le riviste Usa, meno 9% le vendite in edicola

La crisi della stampa Usa ha investito pesantemente anche le riviste che, oltre a registrare una calo della pubblicità, stanno subendo una significativa diminuzione delle vendite nelle edicole. Secondo l’ Audit Bureau of Circulation le 472 testate esaminate hanno visto una perdita del 9,1% nelle vendite nell’ ultimo semestre del 2009 rispetto allo stesso periodo del 2008.

http://www.lsdi.it/2010/02/09/in-crisi-anche-le-riviste-usa-meno-9-le-vendite-in-edicola/

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Anche Springer adotta il modello a pagamento

Sembra fare proseliti in Europa la linea di Murdoch –  Dopo Le Figaro, anche l’ editore tedesco alza i paywall per il  Berliner Morgenpost e l’ Hamburger Abendblatt

http://www.lsdi.it/2010/02/09/anche-springer-adotta-il-modello-a-pagamento/

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Usa: online a pagamento anche nei giornali di MediaNews

Il gruppo editoriale utilizzerà un sistema misto, come quello del New York Times – Da maggio si appoggerà a Press+, la piattaforma messa a punto da Journalism Online, in attesa di realizzare una sua applicazione – Dopo 25 articoli gratuiti sui siti web scatterà l’ obbligo di abbonamento, ma il suo ammontare non è stato ancora deciso

http://www.lsdi.it/2010/02/10/online-a-pagamento-anche-nei-giornali-di-medianews/

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Usa: online sempre gratuito invece alla McClatchy

Mentre continua il dibattito sui contenuti online a pagamento e negli Stati Uniti nuovi gruppi editoriali alzano i loro paywall (come MediaNews), il gruppo McClatchy annuncia che lascerà l’ accesso gratuito ai siti web dei suoi giornali (30 quotidiani), fra cui Miami Herald e Kansas City Star.

http://www.lsdi.it/2010/02/10/usa-online-sempre-gratuito-invece-alla-mcclatchy/

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Internet

Trasformare in grafici e tabelle gran quantità di dati grezzi

Tableau Public consente di organizzare e visualizzare graficamente le informazioni scegliendo degli esempi e realizzando delle tabelle esportabili o modificabili dai visitatori – Per esempio i dati meteorologici di centinaia di stazioni meteo per ricavare le tendenze e le evoluzioni a grandi linee del tempo in una determinata zona geografica

http://www.lsdi.it/2010/02/13/trasformare-in-grafici-e-tabelle-gran-quantita-di-dati-grezzi/

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Un fondatore di Pirate Bay crea un sistema di ‘’micropagamento sociale’’

Peter Sunde ha annunciato di aver creato un nuovo servizio che punta a cambiare il modo di pagare i contenuti su internet – Si chiama Flattr – Non si ‘’comprano’’ i contenuti uno per uno o per abbonamento, ma si versano dei soldi su un conto – Poi, a mano a mano, gli utenti votano i materiali migliori ai cui creatori vengono distribuite ogni mese le frazioni di ogni singolo conto sulla base delle segnalazioni ricevute

http://www.lsdi.it/2010/02/13/un-fondatore-di-pirate-bay-crea-un-sistema-di%e2%80%98%e2%80%99micropagamento-sociale%e2%80%99%e2%80%99/

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Tre motivi per condividere un articolo

Una ricerca dell’ Università della Pennsylvania ha analizzato il tipo di articoli del New York Times maggiormente ‘’condivisi’’ dai lettori tramite email con amici e conoscenti – In testa quelli su argomenti positivi, gli articoli lunghi su problemi molto complessi e quelli che che ispirano rispetto e timore

http://www.lsdi.it/2010/02/12/tre-motivi-per-condividere-un-articolo/

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Censura e sangue

Il boss della Cecenia Kadyrov ritira di colpo le cause per diffamazione

Le azioni legali intentate dal presidente Kadyrov contro Memorial, Novaja Gazeta e Gruppo Mosca Helsinki sono state chiuse all’ improvviso – Secondo il sito ufficiale del governo ceceno, la decisione di Kadyrov è stata presa su richiesta della madre, ma Oleg Orlov, di Memorial, non esclude che “il consiglio che ha dato la mamma al presidente ceceno, sia in realtà partito dal Cremlino”

http://www.lsdi.it/2010/02/11/il-boss-della-cecenia-kadyrov-ritira-di-colpo-le-cause-per-diffamazione/

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Pubblicità

2009 disastroso per la carta stampata in Italia

Il consuntivo Nielsen indica un calo del 21,6% annuale negli introiti pubblicitari per quotidiani e periodici, mentre il dato generale è del 13,4% – A dicembre il calo è stato solo dell’ 1,6% sullo stesso mese del 2008, e televisione, cinema, radio e internet hanno registrato valori in crescita, ma per la carta stampata il trend continua ad essere negativo

http://www.lsdi.it/2010/02/10/pubblicita-2009-disastroso-per-la-carta-stampata-in-italia/

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Link e segnalazioni (8-14/02)

- Tutto quello che i giornalisti devono sapere su Google Buzz
- Google Buzz: una serie di link
- Google Buzz, l’ incubo della privacy
- Google diventa anche un provider di internet
- Totem: ”Perché il Nobel a internet non ha senso”
- 11 strategie per la pubblicità locale
- La bufala delle foto “inedite” dell’11 settembre
- L’ aumento del costo della connettività potrebbe confondere le strategie per i pay wall
- Il New York Times torna al nero
-…e cerca un equilibrio in vista del 2011
- La diffusione dell’ online in Italia nel 2009
- New media/ “La comunicazione aziendale sarà sempre più multicanale, interattiva e coinvolgente
- L’ agenzia spagnola Efe ha perso 1,6 milioni di euro nel 2009
- Come il web cambia la politica
- Piccoli annunci: un calo del 70% in 10 anni sui giornali Usa
- Minori e Media: la Toscana approva la legge

http://www.lsdi.it/2010/02/14/link-e-segnalazioni-8-1402/

 

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