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Associazioni 16 Giu 2008

Assostampa Romana, Butturini e Marra: “Più tutele per i freelance”

Lettera aperta del segretario dell’Associazione Stampa Romana del presidente della Consulta Freelance ai direttori di testata e ai colleghi dei CDR

Lettera aperta del segretario dell’Associazione Stampa Romana del presidente della Consulta Freelance ai direttori di testata e ai colleghi dei CDR

In seguito alle numerose denunce sul mancato rispetto delle più elementari regole a tutela del lavoro autonomo, giunte alla Consulta Freelance dell’Associazione Stampa Romana da parte di giornalisti liberi professionisti, il segretario dell’ASR, Paolo Butturini, e il presidente della Consulta Freelance, Natalia Marra, scrivono una lettera aperta ai direttori di testata e ai colleghi dei Comitati di Redazione. “L’obiettivo è monitorare attentamente la situazione del lavoro autonomo giornalistico – spiegano Butturini e Marra -, affinché sia garantita la legalità amministrativa e sia rispettato, pur nella flessibilità, il ruolo dei giornalisti collaboratori”. In particolare, il segretario ASR e il presidente della Consulta Freelance chiedono la collaborazione di direttori e membri dei CDR per: il corretto adempimento degli obblighi previdenziali Inpgi 2; il rispetto della legge n.321/2002 che stabilisce il pagamento dei compensi entro 30 giorni dalla consegna dell’articolo, a prescindere dalla sua pubblicazione; la concreta applicazione dell’art. 34 del Contratto nazionale di lavoro giornalistico sul diritto dei collaboratori a un rappresentante nel Comitato di redazione. C.a. Direttori di testata ai colleghi dei Cdr (bozza) Cari colleghi, le denunce a questa associazione da parte dei giornalisti collaboratori-freelance sono elevate. Intendiamo quindi monitorare attentamente la situazione del lavoro autonomo e segnalarvi alcuni problemi ricorrenti. In particolare, vorremmo richiamare la vostra attenzione su: 1. una prassi amministrativa in vigore presso le testate di diversi gruppi editoriali: numerosi giornalisti collaboratori vengono per lo più contrattualizzati sulla base della "cessione del diritto d'autore". Il prodotto del loro lavoro, in quanto ritenuto non giornalistico, può essere ceduto quindi a piacimento ad altre testate di uno stesso gruppo editoriale o a testate terze, senza il consenso (e l'ulteriore compenso dovuto) del giornalista collaboratore interessato, che letteralmente si trova a dover svendere il frutto della propria professione. Tale prassi è un vero e proprio abuso ai danni dei giornalisti collaboratori perché vengono privati della contribuzione alla gestione separata - Inpgi 2, obbligatoria, come prevede il Decreto legislativo 103/96 (si tratta di un modestissimo 2% sui compensi lordi a carico dell'azienda). Il 2%, ha chiarito l’Inpgi con una delibera del 2001, è obbligatorio anche in caso di cessione dei diritti di autore. Il mancato pagamento è quindi gravemente irregolare e crea ulteriore rammarico se si considera che molte testate ricevono i contributi statali. Chiediamo quindi la vostra collaborazione affinché sia garantita la legalità amministrativa e sia rispettato, pur nella flessibilità, il ruolo dei giornalisti collaboratori. 2. Inoltre, desideriamo ricordarvi che, per quanto concerne i testi e i servizi fotografi, l’accordo collettivo nazionale contenuto nel CNLG prevede: una lettera di incarico; che il compenso sia adeguato alla collaborazione effettivamente prestata (cioè se si commissionano 3 cartelle e in corso d’opera si decide di ridurne la pubblicazione si deve comunque pagare la cifra pattuita per la quantità richiesta in origine); il rimborso delle spese preventivamente autorizzate. I tempi di pagamento, secondo il termine indicato dal contratto nazionale (60 giorni dalla pubblicazione) sono stati superati dalla legge dello Stato 321/2002 che ha recepito una precedente direttiva europea. Ma purtroppo spesso non si rispettano nemmeno i 60 giorni. Le nuove norme prevedono che il versamento dei compensi dei testi e dei servizi fotografici sia tassativamente effettuato entro 30 giorni dalla prestazione stessa, cioè dalla consegna. Ogni e qualsiasi accordo contrario a questa disposizione fatto eventualmente ai vostri collaboratori non è da considerarsi valido in quanto definito “patto leonino”. Nel ricordarvi che la riduzione dei compensi pattuiti lede fortemente la professionalità e la dignità dei colleghi, vi preghiamo di segnalare immediatamente tali questioni alla vostra amministrazione che si occupa dei collaboratori affinché si possa provvedere a ristabilire le regole. 3. Infine, vi ricordiamo che, come prevede l’art. 34 del Contratto Nazionale di lavoro giornalistico FIEG-FNSI (2001-2005), anche i collaboratori, fissi e part-time, hanno diritto a un rappresentante nel Comitato di redazione. Nel ringraziarvi per l’attenzione e certi della vostra collaborazione, vi salutiamo cordialmente Paolo Butturini, Segretario Associazione Stampa Romana Natalia Marra, presidente Consulta Freelance ASR

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