La signora Anna Maria Zacconi, mamma della giovane Jennifer, barbaramente assassinata, ha scattato la foto del bimbo mai nato e ne ha chiesto la pubblicazione. Lo ha fatto venerdì scorso Il Gazzettino.
E, ignorando il comunicato emesso dal garante della privacy, la notizia, e la foto, sono state riprese sabato scorso da Libero, che ieri è tornato sull’argomento, e dal Corriere della Sera. Oggi lo ha fatto anche Il Foglio. Lo straziante dolore di una donna che perde tragicamente la figlia incinta di nove mesi e che la porta a richieste dirompenti non è sufficiente a giustificare una scelta giornalistica condiscendente. Federazione Nazionale della stampa, Ordine Nazionale dei giornalisti e Ordine Regionale della Lombardia hanno già manifestato il loro duro giudizio sulla scelta di pubblicare la foto del bambino mai nato. L’Ordine professionale dei giornalisti aprirà una procedura nei confronti dei colleghi coinvolti e in quella sede risponderanno del loro comportamento. Non riusciamo a capire e tantomeno a giustificare le scelte del Gazzettino, di Libero, del Corriere della Sera e del Foglio. La Costituzione, le leggi sulla stampa, gli articoli del Codice di procedura penale sono chiari, e dovrebbero essere ancora più chiare le norme deontologiche alle quali ogni giornalista ha il dovere di attenersi nell’esercizio del diritto di cronaca. Tutto ciò andava spiegato alla signora Anna Maria. Da quotidiani così autorevoli ci saremmo aspettati uno stile diverso.