I componenti dell'Assostampa di Forlì Cesena con Pietro Caruso dell'Aser (Foto: aser.bo.it)

Assostampa Forlì Cesena: «Dalla sindaca di Premilcuore una dichiarazione inaccettabile»

«In merito alle dichiarazioni rilasciate dalla sindaca di Premilcuore Ursula Valmori e riportate dalla cronaca del 28 luglio 2023, lAssociazione Stampa Forlì Cesena (associazione provinciale dell’'Associazione della Stampa Emilia-Romagna) ritiene inaccettabile che tra le motivazioni di una rottura di carattere politico e istituzionale, come quella in atto nell'amministrazione dell'alto Rabbi tra sindaca e vicesindaco, possa essere addotto il rapporto con la stampa». Così il Direttivo dell'Assostampa FC. Composto da Davide Buratti, Emanuele Chesi, Ennio Gelosi, Francesca Leoni, Mario Proli, in una nota rilanciata dal presidente dell'Aser, Paolo Maria Amadasi.

«Nella piena consapevolezza che notizie riservate debbano essere mantenute tali, il concetto "la stampa doveva parlare solo con me, io sono l'unica titolata a trattare con loro" (dove loro sarebbero i giornalisti), tradisce una visione fortemente in contrasto con tutto quanto è affermato nella Costituzione della Repubblica italiana», prosegue il Direttivo del sindacato provinciale.

«Ogni amministratore pubblico, proprio perché è chiamato a governare la "cosa pubblica", ha insieme il diritto e il dovere di relazionarsi con l'opinione pubblica e con i cittadini, e l'attività giornalistica rappresenta uno dei principali veicoli di conoscenza, trasparenza e democrazia. Parlare con gli operatori dell'informazione – incalza l'Assostampa – non è un problema. Anzi, semmai lo è il contrario! A cominciare dal fatto di evitare domande, interviste o anche i semplici contatti personali e telefonici. Non ci permettiamo assolutamente di entrare nel merito di una questione di grande importanza per la comunità di Premilcuore come lo è la crisi di Giunta in atto ma contestiamo in modo deciso il fatto che la stampa possa essere un problema per il governo locale e per la vita del territorio. Sarebbe un salto indietro di quasi 80 anni».